Come tutti i genitori sanno perfettamente, niente ammazza la vita sociale come la nascita di un figlio. Orari bislacchi, stanchezza, difficoltà di gestione del pargolo (più sono piccoli, più occupano spazio e consumano le altrui energie) e – diciamolo – scarsa sensibilità diffusa rendono di fatto un’impresa titanica anche godersi una semplice serata in pizzeria. Ecco perché il più bel regalo che si possa fare a dei neogenitori è organizzare in casa inviti bimbo-compatibili. Se poi avete la fortuna, com’è successo a me, di metter su famiglia più o meno contemporaneamente ai vostri amici, meglio ancora: in questo modo non solo riuscirete a mantenere almeno una parvenza di vita sociale senza svenarvi a suon di babysitter, ma eviterete quell’isolamento che, inutile negarlo, spesso tocca ai novelli genitori ed è davvero pesante da sopportare.
Per gli stessi motivi che rendono difficile andare in qualche locale, sarà da evitare una cena seduti, con il tradizionale susseguirsi di portate. A un neonato, purtroppo, non interessa se mamma e papà stanno per gustare un delizioso soufflé: se ha fame, o è bagnato, o ha mal di pancia, o anche solo è stufo, piange che neanche la sirena dei pompieri, costringendo il genitore ad abbandonare la tavola per dedicarsi alle sue cure.
Partendo quindi dal presupposto che le cose saranno da prendere così come vengono, molto meglio organizzare qualcosa di veramente poco strutturato. In pratica, una cena in piedi, ma anche un aperitivo rinforzato o – come la chiamo io – una cenerenda, cioè una merenda pomeridiana che si arricchisce man mano fino a sostituire la cena: tutte situazioni che non costringono a fare troppo tardi e in cui un bimbo da allattare, cambiare o consolare non mette in difficoltà né i genitori né gli altri ospiti.
Per cominciare, sarà opportuno creare un ambiente a misura di piccoletto: niente musica assordante, niente correnti d’aria, ovviamente niente fumo. Se i mini ospiti sono in età da poppata, sarà bene allestire un angolo tranquillo dove possano mangiare: che siano allattati al seno o al biberon, avranno bisogno di un ambiente silenzioso e sereno, dove bearsi di latte e di coccole. Se in casa non ci sono bimbi piccoli, e quindi non si è già attrezzati, va previsto anche un angolo per il cambio: normalmente un neogenitore gira con tutto l’occorrente, ma almeno uno spazio dedicato andrà comunque predisposto, onde facilitare le inevitabili operazioni di spannolo
Se invece i bimbi sono già in età da pappe, si prevedrà in cucina uno spazio per cucinare/scaldare e – se possibile, e finché necessario – uno o più seggiolini dove poter accomodare i piccoli: per la mia esperienza, si crea in questo modo un divertente (anche se spesso caotico) momento di condivisione tra genitori che trasforma anche la pappa in un’occasione di socialità.
Quanto agli ospiti adulti, non ci sarà niente di diverso da una normalissima cena a buffet: la differenza sarà nell’atmosfera di gioiosa confusione che si crea in queste circostanze, e che dovrà essere accettata di buon grado anche da chi non dovesse avere bambini. Anzi, i non genitori potrebbero approfittarne per spupazzarsi a turno i piccoletti e concedere così a mamma e papà qualche momento di respiro: credetemi, ve ne saranno immensamente grati.
1 pensiero su “Ricevere coi bambini, capitolo 1. Neonati & dintorni”