Inutile negarlo. Il peggior incubo di ogni padrona di casa è la catastrofe culinaria, ovvero l’imprevisto capace di trasformare una serata perfetta in un fiasco, o quasi. Ecco, visto che siamo nel pieno del periodo più intenso dell’anno dal punto di vista degli inviti, quale modo migliore per esorcizzare le nostre paure di un outing collettivo sui peggiori disastri che abbiamo combinato in cucina – anche se non necessariamente a Natale?
Comincio io. Uno dei miei migliori fiaschi (non l’unico, purtroppo) risale al Natale di qualche anno fa. Solito pranzo di famiglia, una ventina di persone tra grandi e piccoli. Il marito, stanco del menu tradizionale (tortellini in brodo, tacchinella ripiena, cotechino etc.), voleva assolutamente almeno un secondo diverso. Beh, mi sono detta, quale migliore occasione per sperimentare – non l’avevo mai fatto – un classico come il filetto alla Wellington? Detto, fatto. Ho seguito minuziosamente (ehm, quasi…) le indicazioni della ricetta, assemblato il tutto, infornato e portato soddisfattissima in tavola. Bello, era bello. Profumato, anche. Peccato che, al taglio, si sia rivelato completamente crudo. Non al sangue, proprio crudo. Immangiabile. Tanto più che affettandolo aveva grondato tanto sangue da inzuppare completamente la sfoglia che lo rivestiva. Il motivo? Avevo utilizzato un peso di carne maggiore di quello indicato nella ricetta, e tutta presa dal riparametrare le quantità dei diversi ingredienti avevo scordato di adeguare anche i tempi di cottura…
Dopo un primo attimo di panico, ho finito di tagliare il filetto, ho messo al volo sul fuoco un tegame con del burro e ho scottato i medaglioni quel tanto da renderli commestibili. Ho frullato il rivestimento di prosciutto, paté, funghi e tartufo che si era semi sciolto nella padella, ci ho salsato le fette di carne e ho ripresentato il tutto con grande nonchalance. Che dire, si mangiava: ma per fortuna c’era anche il cotechino…
E adesso forza, aspetto i vostri racconti. Non vorrete dirmi che non avete almeno un piccolo disastro da condividere, vero?
Due disastri su tutti: Un risotto senza sale che nemmeno all’ospedale e un frolla di grano saraceno che una volta in bocca diventava sabbia!
Anche se ultimamente sono passata poco ti leggo sempre volentieri! Ciao, Irene
Ciao Irene, bentrovata! Beh dai, poco sale è più rimediabile che troppo: io di solito faccio il contrario 🙂
Amo preparare piatti nuovi, li testiamo io e mio marito, mai per cene con ospiti, non vorrei mi ricordassero per portate immangiabili. Per il momento ho rovinato solo un secondo, “rimandato a settembre” non e’ dato a sapere di quale anno….qualche altro piccolo incidente ma nulla di irreparabile.
Ti capisco, anch’io con gli amici vado sul sicuro. Coi parenti, in compenso, sono decisamente spericolata: il marito poi è la mia cavia preferita 😉
I disastri sono sempre in agguato: ma come ci illustra Donna Bianca si tratta di riuscire a farvi fronte con onore con una soluzione adeguata. Sono gli imprevisti che rivelano la vera natura di cuoco e di ospite. Per governare quanto rimane entro i binari basta leggere un qualsiasi manuale.
Potrei ricordare di uno spaghetto di mezzanotte, seppure preparato alla buona: forse per l’ora, forse per i trascorsi della serata, invece di “buttare” per poco più di una ventina di persone, confondendo i pacchi da mezzo chilo con quelli da chilo ne preparai per una cinquantina. Non sarebbe stato niente di male, se non fosse stato che governare circa 5 chili di pasta e tenerla al dente avrebbe necessitato di un’esperienza che allora non avevo. Ma eravamo giovani e nessuno si lamentò…
Se può consolarti, in situazione analoga (ma probabilmente con più alcool in corpo) un mio compagno di scuola confuse i pacchi e servì la pasta per il cane: anche in quel caso non solo non si lamentò nessuno, ma ci fu chi chiese anche il bis 😀
Quello che ricordo ancora nonostante siano passati almeno una ventina d’anni è stato il primo di una grande serie 🙂 avevo invitato il cugino di mio marito con moglie e figlia, sapendo che amava le verdure ho preparato una pentola di verdure ripiene e siccome avevo la batteria AMC da poco (regalo di nozze) le ho cucinate senz’olio!….che cena scarsa!!! neppure un po’ di sughetto per fare scarpetta…mi vergogno ancora….la più recente invece è quella di sabato scorso…la mia cena speciale per il compleanno delle figlie con menù rosa(si fa per dire)…tutto piacevole si, antipasti contenenti crema di prosciutto cotto, crostino con cipolla tropea, bresaola, insalata “rubino” ….gnocchi rosa con sugo di porri, e pure della pasta al peperoncino con scampetti, roast beef, salmone, e torta red velvet…..BELLO!!! direte voi, si, dicevo, piacevole ma la delusione è stata sentir dire a mia figlia che si aspettava una torta che le piacesse (con la frutta) e che dopotutto dice lei il menù era più per il mio piacere che per il suo……il fatto è che in parte ha ragione…mi sono lasciata prendere troppo la mano per voler fare bella figura (come al solito!) perdendo di vista il piacere dell’ospite!
p.s. e non me lo ha detto con cattiveria…. 🙂
Eh, i figli… nei giorni scorsi, per il compleanno della mia dodicenne, mi sono alzata un’ora prima per prepararle (era giorno di scuola e di lavoro) waffles con panna montata e lamponi, normalmente la sua colazione preferita. Il commento? “Mi sarebbe piaciuto un muffin con la candelina!” 😦
Per la serie “sempre sperimentare prima in privato” ho proposto per la prima volta senza averlo mai fatto un arrosto con ripieno di confettura di mele cotogne…beh, diciamo solo che raschiando via tutta la confettura si mangiava…
Episodio numero due la creme brulèe: in tutte le ricette avevo letto che se non si ha il fornellino si può caramellarla sotto il grill…beh, non si è caramellata e addirittura si è stracotta…immangiabile! Adesso però ho il piccolo lanciafiamme e non mi ferma più nessuno!!!
Ultimo, ma non meno imbarazzante: decido di fare le meringhe per la bimba di un’amica che ne va pazza, di solito mi vengono bene, ma stavolta ho voluto aggiungere del colorante rosso liquido per farle rosa…poco ma a quanto pare sufficiente perchè in forno si afflosciassero diventando sottilissime…dite che è stato solo il colorante oppure ho sbagliato qualcosa? Di solito uso la ricetta di Csaba per le piccole meringhe da caffè, però le volevo fare un po’ più grandi perchè alla bimba piace quando dentro restano un po’ crude e appiccicose…suggerimenti?
La meringa spiattellata mi ha fatto morire 😀 😀 😀 !!! Non so che dirti, non le ho mai tinte: provare con un colorante in polvere?
Lasciando perdere il colorante, hai un suggerimento per far sì che restino “appiccicose” dentro? Ovvero: è meglio se diminuisco il tempo di cottura o se le faccio più grandi?
tipo meringhe italiane, io le faccio sempre così….sono più il tempo e la temperatura di cottura che non le dimensioni della meringa (io faccio così anche quelle piccine da caffè)… a quanto lo metti il forno?
🙂 Irene
Premesso che io uso una ricetta diversa, sono d’accordo con Irene, è soprattutto questione di temperatura e tempi: a me piacciono bianchissime e quasi completamente asciutte, quindi tengo il forno a 80°, ventilato, e le faccio cuocere circa due ore. Con una temperatura leggermente più alta (100-110° massimo, sennò rischi che si scuriscano) e un tempo di cottura più breve dovresti ottenere l’effetto che cerchi. Diciamo che l’unica è, ogni tanto, assaggiare 😉
io rimango sui 100° statici visto che la funzione “ventilato” del mio forno dovrebbero rinominarla tempesta! Quelle poche volte che l’ho usata le cose si sono cotte con lo schiaffo laterale! 🙂
😀 😀 😀 Comunque se si fanno le meringhe con la funzione ventilato bisogna ricordarsi di incollare la carta forno alla teglia con un ciuffetto di impasto per angolo altrimenti dopo un po’ ci si ritrova con le meringhe che svolazzano per tutto il forno!
grazie ragazze per i consigli, di solito lo metto a 110° statico per un’ora e mezza, magari diminuisco il tempo e metto solo a 100°…speriamo!!!
Io per la pavlova che deve restare un po’ come marshmallow dentro uso forno statico a 100 x due ore. La faccenda del colorante mi interessa…. Indaghero’ perche’ ne ho fatta una l’altra settimana col colorante liquido ed in effetti e’ venuta meno gonfia del solito, vdi foto nel post…. Fenomeno da studiare
http://Www.momsinthecity.it
Considerando che sono bravissima nelle pulizie domestiche, ma piuttosto negata in cucina, sono più i disastri che i trionfi che posso vantare nelle mie esercitazioni culinarie. Tra tutti c’è un piatto, semplicissimo e se vogliamo pure banale, che sbaglio puntualmente: la pasta con le vongole. O metto poco olio, o troppo vino, o troppa pasta in rapporto al condimento,insomma una tragedia ogni volta. Per anni poi, ho preparato con esiti terribili il tiramisù: la crema non era mai della giusta consistenza, i biscotti erano troppo secchi, o annegati nel caffè piuttosto che nel Marsala. Cioè se ne mangiavi un paio di porzioni o rimanevi sveglio due giorni oppure ti prendevano per un membro degli alcolisti anonimi. Fortunatamente, da un anno a questa parte, ho imboccato la via giusta e finalmente posso presentare un tiramisù decente e senza effetti collaterali.
Ah io col tiramisù ho risolto mettendo metà caffè e metà marsala: così ottengo entrambi gli effetti in un colpo solo 😀 ! Tutto bene il tuo tagliando di oggi? E soprattutto, trovata una pasticceria alternativa?
Il tagliando è andato bene, e giovedì pomeriggio ho l’appuntamento con l’anestesista che però non mi ha trasmesso molta fiducia, in quanto si è presentato a noi gravide con collanine, bracciali e capelli impomatati, manco fosse uscito da una full immersion di balli latino americani. Mah! A vederlo così non gli affiderei neppure il lavaggio dell’auto, invece potrebbe essere un mago dell’analgesia. Almeno spero. Ero così preoccupata che alla pasticceria non ho neppure pensato!
In effetti forse più delle paste sarebbe servito un grappino 😯 Comunque stai tranquilla, poco importa che abbia un aspetto fricchettone: l’importante è che sappia fare il suo mestiere, e se così non fosse, mica sarebbe lì, no?
Tortino di branzino servito come antipasto alla prima cena a base di pesce con i miei genitori. Solitamente uno di quei piatti che mi vengono proprio bene e che faccio quando voglio fare bella figura…. Il procedimento e’ fare il branzino al sale pulirlo lessare una patata passarla ed unirla al pesce passandola come per fare la pure’ di patate passare tutto in mixer fino ad ottenere la consistena di un paté posizionarlo in un coppa pasta in modo da dare la forma di un tortino guarnire condendo con olio con rucola tritata con capperi ed una puntina di aceto balsamico. Tutto di una semplicità che non si può sbagliare…. Già … Peccato che per far prima ho messo non un branzino intero sotto sale al forno ma i filetti che si trovano già puliti…. Risultato: era tutto talmente salato da risultare immangiabile …. In quella occasione impagabile il mio papà : tesoro porta ancora un po’ di acqua … Eee… Non e’ che dell’altro pane? !!! Mia madre con il suo solito tatto: non e ‘ che sono un po’ troppo saporiti? Io e mio marito ci guardiamo e ridendo : non sono proprio schifosi…..baci baci baci ale
😀 😀 😀
Visto che siamo in tema di confessioni,vi rivelo che, come si può notare dalla foto, ho iniziato ad addobbare la pancia, ma non sono arrivata al termine perchè due secondi dopo aver attaccato cioccolati vari non ho saputo resistere alla tentazione di scartarli e divorarli.
FANTASTICA!!!!!
MERAVIGLIOSA!!! E pure sponsorizzata! (peraltro, li vorrei anch’io quegli addobbini lì, alla faccia del no-logo che normalmente mi contraddistingue: come si fa a recuperarli?)
Li ho dall’anno scorso, in quanto ne davano uno in omaggio ogni quattro bottiglie, ma mi pare che per questo Natale anche la Coca Cola abbia tagliato le spese extra, quindi mi sa che devo tenermi cari questi!
Peccato 😦