Ricevere

Incipriarsi il naso, o della stanza innominabile

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Quando si parla di ricevere, il pensiero corre immediatamente ad una tavola elegantemente imbandita, ad una cucina che profuma di cose buone e ad una sala in ordine e curata. Ma c’è un’altra stanza da preparare con altrettanta cura, quando si hanno ospiti. Lui, l’innominabile: il bagno. Sarà poco chic parlarne, ma è un dato di fatto che verrà sicuramente frequentato almeno da parte dei commensali: per questo dovrà essere assolutamente impeccabile.

Iniziamo dalla cosa più ovvia: deve essere perfettamente pulito e in ordine. Facciamo sparire – a costo di ficcarli sotto il letto – cesti della biancheria, ciabatte e accappatoi; mettiamo via (o almeno puliamo) spazzole e pettini; nascondiamo, se possibile, anche gli spazzolini da denti e qualunque altra cosa appartenga alla nostra intimità.

Controlliamo che ci sia il sapone: per questioni di ordine e di igiene, è sempre preferibile un sapone liquido, se possibile non nel barattolo di plastica ma in un dispenser abbinato all’arredo della stanza. Se siamo irriducibili della saponetta, che sia nuova di zecca, col piattino d’appoggio impeccabilmente asciutto e pulito.

E’ scomodo e anche un po’antipatico inseguire l’ospite che ha chiesto di utilizzare il bagno dicendogli “aspetta, ti do un asciugamano”. Predisponiamo quindi una salvietta dedicata che sia identificabile senza incertezze: consigliabile metterla in bella vista e sceglierla di colore diverso (se pur sempre abbinato) dagli asciugamani della casa, che pure dovranno essere freschi di bucato. Evitiamo di mettere salviette troppo delicate o preziose: rischiamo di mettere in soggezione l’ospite, e spingerlo a ripiegare clandestinamente sugli asciugamani della famiglia.

Veniamo adesso alle note più sensibili. Controlliamo che ci sia a disposizione un rotolo nuovo di carta, per non costringere l’ospite a un’indelicata caccia al tesoro nei nostri armadietti. Se gli invitati sono numerosi, o tra loro ci sono dei bambini (come noto, grandi esperti nell’arte dello srotolare), a metà serata controlleremo con discrezione se non è il caso di rinnovare la scorta.

Per finire, la chiave: se in casa ci sono dei bambini, può essere che sia stata tolta di mezzo. Ecco, se ci sono ospiti è giocoforza recuperarla, cercando magari di metterla in un posto visibile agli adulti ma fuori dalla portata dei più piccoli. E avremo cura di tenerne a parte una copia, in caso di emergenza: ma questo si dovrebbe fare sempre, non solo se ci sono ospiti.

34 pensieri su “Incipriarsi il naso, o della stanza innominabile”

  1. Io adoro lasciare sul piano del lavabo le salviettine individuali (le lavette), belle piegate e, a Natale, ci appoggio sopra un ninnolo decorativo, quest’anno era un campanello di ceramica a forma di angioletto rosso e oro.
    In realtà le trovo sempre perfettamente pigate al loro posto anche quando gli ospiti se ne sono andati, mi è venuto il dubbio che sia perchè non tutti sanno come utilizzarle e preferiscono usare l’ascigamano grande, che quindi metto sempre pulitissimo. Alcune volte, a dire la verità, ho anche paura che i miei amici e parenti mi considerino un po’ eccessiva per il valore che attribuisco a cose di questo tipo, come la cura della tavola, il cambiare il tovagliolo prima del dolce, la mania di avere tutto armonico e cooordinato, le lavette in bagno…pazienza!

    1. Bel post, e’ vero, nella fretta questo puo’ essere un aspetto che si tralascia. Per quanto mi riguarda lavettez forever in un bel cestino e sapone dedicato! Vanno messe ben in evidenza per essere certi che il messaggio arrivi. Quella di cambiare il tovagliolo al mOmento del dolce pero’ mi e’ nuova; che lavoro dopo lavare e stirare… Complimenti pero’ per le attenzioni agli ospiti.

      1. Non so dove lo avevo letto o visto (forse da Csaba) ma ho preso l’abitudine, quando sparecchio prima del dessert, di togliere anche i tovaglioli, che magari a fine cena sono un po’ provati, in più, visto che tra la fine delle portate e il dolce spesso aspetto un po’, non mi piace lasciare lì sul tavolo i tovaglioli sporchi…il trucco? eh eh eh…inorridite ma uso spesso i tovaglioli di carta!!! preferisco la possibilità di cambiarli al fatto di metterli di stoffa, d’altra parte anche Csaba in qualche libro e post ha contemplato la possibilità…ovviamente morbidi e di qualità, ma mi sono accorta che anche con la tavola elegante se li prendi belli e in colore coordinato o a fantasia (per Natale li ho usati rossi e oro, spesso in primavera ed estate con fantasie floreali delicate o a tinta unita a colori pastello) fanno ugualmente bella figura, certo alcune volte mi piace mettere quelli di stoffa, ma raramente.
        A proposito di tovaglioli, quest’anno per Natale prendendo spunto da un giornale che avevo a casa ho sistemato le posate sul tovagliolo rosso (di carta) ripiegato e ho avvolto attorno al tutto una cordicella fatta di paillettes dorate (perchè la tavola era tutta in rosso e oro), molto carino.
        Le lavette sono estremamente in evidenza, proprio di fianco al lavabo, ma temo sia proprio la non-abitudine a farle ignorare…

        1. Mi viene in mente adesso che se stiamo alle regole del galateo il tovagliolo non andrebbe mai lasciato sul tavolo fino a che la cena non e’ finita percio’ dovrebbe essere impossibile fare il cambio prima del dessert…o no? 🙂

  2. Questa cosa dell’asciugamano per gli ospiti che rimane intonso è frequentissima, e proprio non la capisco: ma dico, se lo metto perché non usarlo? Del resto poi lo butto in lavatrice, mica devo andare a lavarlo alla fonte! Mah, misteri.
    Dinah, nemmeno io avevo mai sentito di cambiare il tovagliolo prima del dolce, ma l’idea non mi dispiace: anche per questo c’è la lavatrice, no 😉 ?

  3. Intetessante questo post e finalmente qualcuno che si prende la briga di trattarlo. A parte che il bagno e’ una stanza che mi incuriosisce tanto quanto la cucina percio’ quando sono ospite da qualcuno o in un ristorante non manco mai di entrarvi 🙂 …..a casa mia invece cerco sempre di mettere in atto tutti i consigli che hai dato comprese le lavette per gli ospiti e la cosa che mi fa arrabbiare e’ che mai nessuno se ne serve!!! E si che non hanno niente di speciale. Ultimamente copiando un amica ho acceso pure una candela profumata in bagno solo che il guastafeste di mio marito a mia insaputa l’ha spenta dato che lui odia le candele!!!

    1. Sarà che per me il bagno è la vera oasi di pace domestica, ma anche secondo me dice moltissimo degli abitanti della casa. Quanto alle lavette, propongo di fondare l’associazione “save the lavetta per gli ospiti”: poverina, esce dall’armadio della biancheria solo in queste occasioni, tutta felice di poter essere utile… e niente, nessuno la usa! Ma un po’ di rispetto per il suo ruolo, perbacco!
      Comunque ultimamente mi viene la tentazione di far sparire l’altro asciugamano: tanto a fine serata finisce che li cambio comunque tutti e due, e allora tanto vale…
      Ps io non metto candele perché ho sempre bambini per casa e quindi è meglio evitare rischi, ma è una bellissima idea. Tuo marito è proprio un sabotatore ;)

      1. Ho preso una decisione: la prossima volta insieme alle lavette metto anche un cartellino con su scritto USATELE!!! 😉

    2. Non me lo dire, anche mio marito detesta le candele, cerca sempre di spegnermele (anche nei centrotavola), ma ormai ha rinunciato, perchè io le adoro e ne riempio la casa…gli ho anche detto che se non la smette di sabotarmi le decorazioni della tavola ecc mi rifiuterò di cucinare per i SUOI amici…per ora sta funzionando, a Natale centrotavola con candelabro da 5 candele e nessuna lamentela!!! speriamo continui così…
      Altro motivo di discussione è il caminetto: ha sempre caldo e non vuole accenderlo, ma per me rende l’ambiente così accogliente che soprattutto per le feste non può mancare. Se non c’è non è un problema, ma se c’è vederlo spento è proprio brutto, e ripiegare riempiendolo di legna, rami di abete, pigne e candeline è carino ma non è lo stesso…

  4. Forse bisogna entrare nella testa degli ospiti: “Non voglio disturbare ulteriormente, e anche se apprezzo che pensino io abbia delle remore nell’usare il loro asciugamano non voglio agire confermando questo loro dubbio che mi sembrerebbe maleducato nei loro confronti; di sicuro se mettono la salvietta è per gentilezza nei miei confronti, non certo perché li ripugna che io usi il loro asciugamano”. Per tutto questo lasciano intonsa la salvietta. Semplicemente complesso, no? Eppure basterebbe sapere che le regole di cortesia in fondo servono a semplicare i rapporti e, per questo, è il caso di apprezzarle e di goderne.
    Personalmente ho risolto la cosa destinando un bagno, quello più prossimo agli spazi “pubblici” della casa, ai soli ospiti.

    1. Naturalmente il ragionamento che ci hai spiegato immagino riguardi l’ospite femmina, molto più complessa nel modo di ragionare, l’uomo invece oltre che a non sapere neppure l’uso che deve fare di quei pezzettini di spugna ripiegati ed esposti nel piccolo cestino, certe volte si asciuga direttamente all’accappatoio…. 😦

      1. Hai perfettamente ragione Katia. Io, tra l’altro sono gelosissima del mio bagno e anche terribilmente schizzinosa,pertanto dopo che gli ospiti sono andati via metto a lavare tutti gli asciugamani e passo lo straccio nelle pareti vicino al wc, perchè i maschietti, sia grandi che piccini, spesso hanno la cattiva abitudine di non centrare perfettamente la tazza: esco di testa se trovo qualche traccia sia sulla tavoletta che nei suoi paraggi.Non dico che faccio l’indagine col luminol, ma ci vado molto vicina. Credo di aver capito che il mio fidanzato fosse l’uomo giusto per me, quando ho visto che la faceva comodamente seduto.Ma io sono un caso patologico: se con gli ospiti ho un po’ di confidenza, faccio accomodare le donne nel bagno del mio appartamento, e gli uomini in quello del mio ufficio, che sta nel piano inferiore. Con i membri della mia famiglia, invece, ci vado giù pesante: sono obbligati a togliere le scarpe prima di entrarvi,indicazione che il più delle volte fa desistere dal chiedermi di potervi accedere. Si limitano a prendere le chiavi dell’ufficio. A parte mia sorella, che puntualmente mi manda a quel paese e mi dice che devo farmi curare. Nell’appartamento in cui mi trasferirò a breve fortunatamente ci sono due bagni, il che ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai miei familiari, che già temevano di dover chiedere asilo ai vicini per espletare le proprie funzioni fisiologiche.

    2. Elvira, che bello risentirti! Lasciatelo dire, sei un mito: quella di togliere le scarpe prima di entrare in bagno non l’avevo mai sentita 😀
      ps Sono indiscreta se ti chiedo come va?

      Blasè, il bagno solo per gli ospiti è la perfetta soluzione. A questo punto ho quasi paura a chiederti quanti bagni hai…

      Katia, anche secondo me certe riflessioni sono proprie delle signore. Il maschio è già tanto se si lava le mani 😦

        1. ce le farai Elvira, stanne certa!!!! scoprirai col tempo che le risorse di una mamma sono davvero infinite! quando ti sembra di essere al limite da qualche parte spunta linfa nuova che basta a superare l’ennesimo ostacolo. Un abbraccio

      1. Stasera ho amici a cena, anche grazie ai vostri suggerimenti l’accoglienza sara’ al top in ogni stanza della casa! 😉

        Vi dico il menu, datemi feedback che sono un po’ agitata, non sono mai stati da noi a cena e non sono sicura….
        Adulti:
        Aperitivi misti: salamino, scamorzine, crostino con salmone e caprino al rafano.
        Primo: linguine con cavolfiore uvetta acciughe zafferano… Ricetta siciliana
        Secondo: salmone al forno al pepe rosa
        Contorno: insalata verde, carciofi crudi, altre verdure si o no?
        Dolce: crostata con lamponi e pistacchi e ganache al cioccolato
        Tisane varie e caffe’

        Bambini:
        Scaloppine e patate al forno
        Frutta con chantilly

        1. Vedrei bene con il salmone anche la classica insalata di finocchi e supreme di arancio…. spero comunque che lo apprezzno il salmone perchè da me ad esempio non sarebbe proprio amato 😦 Bello comunque e piuttosto impegnativo!

          1. si katia, lo spero anche io… ai bambini non oserei, ma con gli adulti mi auguro vada bene, nel caso ho appunto previsto aperitivo piuttosto rinforzato primo e dolce…. non li mando a casa con la fame di certo! io al contrario sarò a pezzi, arrivo a casa alle 6 e loro alle 8!!!!! me le cerco da sola

          2. Pure io devo organizzare per domani sera….ospiti mangerecci pero’ e ai quali devo cucinare del cinghiale(una cosuccia fine) …non credo che perdero’ molto tempo con l’apparecchiatura, faro’ della polenta e qualche antipasto riforzante….manca solo il dessert!

        2. Cavolfiore, uvetta, acciughe e zafferano: da provare! (lo farò aggiungendo anche qualche oliva nera al forno, penso)

  5. Angela, mi sa che sono un pochino fuori tempo massimo ma… il menu mi sembra ottimo (particolare davvero la ricetta del primo!); al limite – se proprio – potresti fare un po’ di patate in più e servirle anche ai grandi (ma io sono di parte, perché le adoro.. Quanto a salmone & bambini , sappiate che a casa mia il massimo appassionato è mio figlio, che ha 9 anni 😉
    Ah, poi aspettiamo il resoconto di come hai apparecchiato, mi raccomando

    Katia, ma cos’ha il cinghiale che non va? E’ buonissimo, con la polenta poi… Quanto all’apparecchiatura, vai di cose rustiche e sarai perfettamente in tono: come diceva la mia nonna, la vera eleganza non sta nel presentarsi a ogni cena in abito da sera, ma nel saper interpretare le diverse circostanze. E una bella tavola per una cena a base di selvaggina e polenta certo non vuole cristalli e argenteria 😉

    Elvira, intanto un bell’abbraccio per il ritorno a casa della tua bimba. Quanto alla fatica, ci sono passata e so bene cosa vuol dire: ma come dice Angela, la maternità ci fa davvero scoprire risorse che non immaginavamo di avere. Il che ovviamente non significa poter fare tutto da soli: anzi, secondo me la cosa più importante in questo momento è condividere, e non vergognarsi di chiedere aiuto, fosse pure solo per farsi una doccia in santa pace; sembra una stupidaggine, ma può fare miracoli. Quando hai tempo e voglia, passa di qui: per chiacchierare di sciocchezze, e se ti va per raccontarci come procede il tuo apprendistato di mamma, nelle cose belle e divertenti ma anche nella fatica e nella stanchezza, nonché – se serve – anche sbroccare un po’. Non è a questo che serve un salotto, per quanto virtuale?

    1. Grazie a tutte! Per il menù di Angela mi trovo assolutamente d’accordo,anzi attendo la ricetta delle linguine.Chissà come è andata la cena….Causa insonnia forzata, passo di qui soprattutto nel cuore della notte o all’alba, ed è sempre un piacere leggere i nuovi commenti.Sicuramente meglio delle prime edizioni di alcuni tg:ma sembra solo a me, oppure davvero ultimamente quelli di alcune reti generaliste riportano, per buona parte, solo notizie più o meno bislacche relative al regno animale?Cioè, ieri su un canale Mediaset, prima del servizio sul maltempo incombente, hanno dedicato uno spazio al ripopolamento delle lontre nei fiumi dell’Alto Adige.Che poi, non mi risulta neppure che la lontra sia specie protetta….Per fortuna ci siete voi e Rai News a tenermi compagnia, tra un cambio di pannolini e una poppata di latte.Vado a buttarmi sul letto sperando di sognare la crostata di Angela….

      1. Le tv generaliste non le guardo più da secoli, e da quel che sento non mi perdo un granché. Tuttavia questa cosa delle lontre mi interessa moltissimo: sono cresciuta a libri sulla natura, e “L’anello di acque lucenti” (storia di uno scrittore e della sua lontra) è in assoluto uno dei miei preferiti. Aggiungi che in Alto Adige ci vado spesso, quindi la notizia non può non entusiasmarmi: adesso mi vado a informare!

        Ps per Angela: se pubblichi sul tuo blog la ricetta delle linguine, ti spiacerebbe mettere il link anche qui? Siamo tutti molto interessati 😉

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