Spente le luci e riposto il tripudio di addobbi e decorazioni che hanno caratterizzato il mese di Dicembre, la casa sembra vuota. C’è stato un tempo in cui questa sensazione mi metteva moltissima tristezza; oggi invece la accolgo con gioia, perché ho imparato a considerarla come un’opportunità: quella di apprezzare il ritorno ad uno spazio più ampio e vivibile, più facile da gestire in termini di ordine e pulizia, e soprattutto da poter almeno in parte reinventare.
E’ così che Gennaio, da mese insipido e noioso – lontano dalle luci di Natale da un lato, e dai colori del Carnevale dall’altro – è diventato pacifico e rilassante. Finito il tourbillon degli inviti natalizi, si può ricominciare a programmare cene e altre occasioni di festa con calma e serenità, godendo del piacere della compagnia di familiari ed amici e dell’avvolgente sapore della cucina invernale senza l’ansia delle scadenze e dei troppi appuntamenti da conciliare.
Proprio perché lo considero una pagina tutta da scrivere, gennaio è per me il mese del bianco. Bianco come la casa che riscopre i suoi spazi, come la neve che finalmente arriva, come i fiori dell’orchidea che puntualmente rifiorisce sul davanzale della mia sala – quest’anno in miracolosa sincronia con le sue tre sorelle, pronte a sostituire con la loro delicata bellezza il rosso e l’oro del mese appena passato.
Ecco, le orchidee sono il fiore perfetto per questo periodo dell’anno. Splendide e durature (se ben ambientate, restano fiorite anche un paio di mesi), sono l’ideale per traghettare la casa attraverso l’ultima parte dell’inverno, in attesa che esplodano i colori e i profumi della primavera.
La loro raffinata eleganza richiama, per sintonia, una tavola altrettanto algida e minimalista. Bianca la tovaglia, bianchi i piatti, luccicanti i bicchieri e le posate. Non parliamo necessariamente di argenti e porcellane, sia chiaro: può essere meravigliosa anche una tavola rustica, apparecchiata con piatti in maiolica e bicchieri bassi, magari con qualche tocco in legno o midollino. Per darvi un’idea di quante siano le possibilità per apparecchiare tutto in bianco, ho raccolto qualche spunto su questa pagina del mio Pinterest.
La cucina è, ovviamente, ancora invernale, e potrebbe essere divertente anche portare in tavola un menu tutto bianco. Una parmentier di porri e patate, per iniziare, oppure un risotto pepe rosa e scamorza; quindi un secondo a base di carni rigorosamente bianche, ma anche un semplice piatto di formaggi accompagnato da una scelta di mostarde e marmellate, e contornato dal candido finocchio, cotto o in insalata; per il dolce, la scelta è vastissima: biancomangiare, panna cotta, bavarese, meringata… un tripudio di delizie in bianco. Senza esagerare, però. Il Carnevale è alle porte, con tutto il suo carico di dolci: non vorremo farci trovare impreparati, vero?
Mi trovo in sintonia con il tuo pensiero riguardo gennaio, naturalmente anche per me e’ il mese bianco, l’inizio, la voglia di ripartire e anche io ho approfittato dopo la pulizia natalizia, per fare qualche cambiamento, cosi’ ho spostato il tavolo da pranzo che avevo in cucina, nel salotto che adesso e’ diventato un soggiorno mentre in cucina ho messo una piccola penisola trasportabile che era di mia sorella….per un po’ lascero’. questa nuova disposizione….inoltre proprio ieri guardando la consolle di cristallo ripulita dalle decorazioni di natale ho pensato: Devo prendere un orchidea da metterci sopra… Quanto alla tavola come sai sono gia’ ripartiti gli inviti e quallo rustico di sabato sera e’ andato piuttosto bene, prendero’ in considerazione l’idea del midollino da abbinare al bianco….
Io ho messo via dei candelabri che ero proprio stufa di vedere e ho riportato in migliore vista i miei amati vasi veneziani. Non sono in grado di fare rivoluzioni maggiori perché la casa non si presta, però… mai dire mai 😉
Quanto al midollino, pensaci: secondo me nella versione bianca può diventare elegantissimo 🙂
Ah, dimenticavo: il mio figliolo era molto interessato ad una ricetta per preparare il cinghiale. Gli ho spiegato che è un tipo di carne non facile da trovare, ma se intanto ti andasse di postare la tua ricetta…
Eccola: Si mette il cinghiale fatto a piccoli pezzi in acqua e aceto per 2/3 ore poi si sciacqua e si mette in pentola ricoperto di sedano carota cipolla salvia rosmarino peperoncino sale e pepe (il tutto tritato) olio e vino rosso e si lascia cosi tutta la notte senza cuocere. Al mattino si mette al fuoco e si fa ritirare il vino poi si aggiunge il pomodoro pelato e le olive e si fa cuocere finche’ non e’ ritirato e tenero. Very good!
P.s. Forse non si presta neppure casa mia a rivoluzioni ma io non posso farne a meno 🙂 fosse anche un cassetto ma periodicamente devo spostare almeno il contenuto per sentirmi sdfisfatta (peccato che i componenti della mia famiglia non siano.altrettanto contenti dei miei spostamenti) XD
Carissima…ma quante belle idee! Gennaio..mese sonnacchioso e pieno di energia nuova d’inizio anno! Il mio é iniziato con un viaggio al reciclage con un mare di cose vecchie da buttare…che godimento!! …buona settimana!!
Bravissima! Io al momento di buttare vado sempre in crisi… devo avere più coraggio, o tempo qualche anno finirò sepolta dal mio stesso ciarpame 😉
Buona settimana anche a te!
io adoro gennaio…mi manca solo la neve che quest’anno a Torino non si è ancora fatta vedere.
Ho letto gli altri commenti, se ti interessa ho una ricetta di Pellegrino Artusi per fare il cinghiale in un modo molto particolare, si chiama “Cinghiale dolce-forte” ed è fatto con il cioccolato! A me l’abbinamento piace moltissimo, se ti interessa fammelo sapere, ti scansiono la pagina.
ciao
Franca
Grazie per il consiglio Franca, l’Artusi è un libro che se ne sta bene in vista nella mia cucina: quella sì che è storia della tavola italiana! Stasera cerco la ricetta, l’idea del cioccolato mi incuriosisce davvero! Ciao
Vado a cercarla anch’io sul mio Artusi…comunque non e’ male nemmeno la mia versione! ;-S
Il mio vero problema è trovare la carne di cinghiale 😦
Ina sera di qualche anno fa mio.marito ne ha portato a casa mezzo dopo una battuta di caccia alla quale aveva assistito, non ti dico il macello che sembrava la mia cucina! Ho dovuto farlo a pezzi sopra il tavolo con la mannaia ed un grosso coltello…c’era sangue ovunque… 😦
Messa così, decisamente ci rinuncio 😯
Ma no dai…quella è stata un occasione fuori dal comune…a volte si trova anche nei negozi che vendono prodotti surgelati.
Ah, ecco. Proverò a vedere 😉
Ciao carissima , io invece sono interessata alla ricetta del risotto scamorza e pepe rosa …. Grazie e buon gennaio a tutte .
Appena riesco te la posto. Ciao!
Anche a me intriga!
La trovate domattina 😉
Ahh devo aspettare… Sono curiosa! Notte
ciao, il post sul ricevere a gennaio mi trova assolutamente d’accordo. Ieri ho fatto pulizie in casa e ho tolto tante cose colorate per lasciare il più bianco possibile.
Sulla vostra richiesta della ricetta e di altri dettagli ho fatto un post speciale apposta, ditemi che ne pensate
http://gracie-senseandsimplicity.blogspot.it/2011/01/6-must-have-sets-of-dishes.html
a presto
scusate… il linl giusto è questo
http://momsinthecity.wordpress.com/2013/01/14/friday-night-dinner-planning-e-linguine-con-cavolfiore-uvetta-e-zafferano/
(quello sopra è quello da cui ho tratto la foto)
Bellissime foto e ottimi spunti per la tavola. …Ho trovato pure un servito simile a quello che ho in casa e che difficilmente riesco ad abbinare…vedete quello dove c’e scritto SOURCE in bianco e blu? Ecco io ho dei piatti con una fantasia simile un po’ datati naturalmente ma mi piacerebbe sdrammatizzarli, avete qualche consiglio?
Io lo userei con una tovaglia scura, sul blu, oppure con dei runner invece della tovaglia che gia’ di per se’ sono piu’ moderni, bicchieri colorati e pezzi in vetro/cristallo per i piatti a servire, eviterei di usare tutto il servizio insieme. Quello della foto a me piace pero’, lo userei per una cena con i suoceri ad esempio, oppure con un menu rustico.
I consigli di Angela sono ottimi, ma prima di dirti la mia mi piacerebbe saperne un po’ di più: per esempio com’è il tuo tavolo e soprattutto come abbini adesso questi piatti a livello di tovaglia, bicchieri etc.. Attendo info!
Il mio tavolo non va preso in considerazione perche’ tranne adesso che ho messo in salotto quello di cucina in vetro, di solito ne ho uno smontabile che ha fatto mio marito, tipo quelli da pic nic ma piu’ grande e piu’ largo, circa 220×95, pero’ non e’ da mettere in mostra, e quello che ho adesso ha la prolunga di legno al contrario del tavolo che e’ in vetro, quindi vanno coperti entranbi, adesso i piatti li abbino ad una tovaglia grigio chiaro senza salvietti coordinati cosi’ devo mettere quelli di carta, magari un po’ piu’ pregiata e pensavo di prenderli color glicine che ne dite? Ma aspetto anche altri spunti come quello di Angela che non e’ male…non ci avevo pensato!
Insomma, di runner e tovagliette direttamente sul tavolo non se ne parla… peccato, vedevo bene un’apparecchiatura country-chic (oddio, l’ho detto…) molto vecchia Inghilterra. Ci penso e torno stasera, che oggi mi tocca lavorare 😦 Ciao!
Che bel post! Rilassante e utile. Adoro il bianco,soprattutto sulla tavola, e l’idea di un menù abbinato è da prendere seriamente in considerazione.Quanto al cinghiale, io lo trovo ottimo, ma solo se cucinato più o meno come lo descrive Katia, perchè il suo sapore è piuttosto forte e necessita di molte spezie e di una marinata con un buon rosso.Però è vero che è difficile da reperire, almeno quello buono: l’ideale è quando te lo portano fresco fresco da una battuta di caccia,ma non in tutte le parti d’Italia si trova facilmente. Da noi il cinghiale ( nella nostra lingua “su sirboni”), ancora un po’ e supera, per densità abitativa, la popolazione umana.Non per niente ,qui, si ha la bizzarra abitudine di far sparire le persone dandole in pasto ai maiali o ai cinghiali.Da altre parti magari vengono annegate nel calcestruzzo, ma noi siamo per la preservazione di tradizioni secolari.Detto questo, non tutti i cinghiali si cibano di esseri umani, quindi cara Donna, vai tranquilla e prepara serenamente la ricetta suggerita da Katia.
In effetti il cinghiale è un gran problema anche dalle mie parti (qui però mi risulta si accontenti di saccheggiare prevalentemente orti e frutteti 😉 ) ma la carne non si trova. Ho il dubbio che non sia nemmeno cacciabile: mi informo e vi so dire, perché l’idea del surgelato che arriva da chissà dove non mi entusiasma 😦
@katia scrivo qui per evitare il rimpicciolimento nella colonnina… 🙂
secondo me i tovaglioli vanno messi nella gradazione della tovaglia o dei piatti, altrimenti rischi l’effetto accrocchio. Se la tovaglia è bianca sarei per un blu scuro, simile a quello dei piatti. Con il grigio chiaro magari un bianco che riprenda quello dei piatti?
Allora Katia, dei piatti in porcellana bianchi e blu con un disegno fiorato genere quelli postati da Angela mi sembrano un bel jolly, da utilizzare sia nelle occasioni più eleganti che in quelle meno formali. Per dire, li vedrei in veste elegante con un tovagliato in tessuto prezioso, ma non necessariamente lucido: per esempio una tovaglia blu rifinita con un semplice orlo a giorno oppure una tovaglia bianca con inserti in pizzo messa a contrasto sopra un fondo blu scuro. Una versione molto più informale potrebbe invece vederli abbinati ad una tovaglia in lino o cotone grosso, sia tinta unita che – in primavera e in estate – un rigatino sottilissimo bianco e blu, o un disegnino comunque molto leggero. L’essenziale, secondo il mio personalissimo giudizio, è che il colore della tovaglia o sia completamente neutro o riprenda almeno un particolare delle tinte del decoro: quindi, se il blu dei piatti non ha alcuna sfumatura, oltre al grigio perla e ad un tortora chiarissimo non andrei più in là del bianco e del blu; se invece il decoro ha diverse sfumature di blu, è molto bello riprenderne una delle meno dominanti. Perciò, non avendo visto i piatti, non so dirti se il glicine sia un colore adatto o meno.
Quanto ai tovaglioli, non ho assolutamente nulla contro quelli di carta, anzi, e veramente al più presto scriverò un post tutto per loro; devono però essere di ottima qualità e soprattutto colorati: bianchi, scusate, ma non li posso proprio vedere 😦
Perciò, se prevedi una tovaglia bianca, possono andare benissimo blu o bianchi e blu, in questo caso con un decoro delicato che non sovrasti la ricchezza di quello dei piatti: dei piccoli pois, per dire, o un rigatino molto sottile, ma anche un disegno floreale leggero (ce ne sono moltissimi, cercando magari potresti trovarne uno simile ai piatti). Se abbini una tovaglia grigio perla, l’ideale sarebbe trovare dei tovaglioli dal decoro sempre molto delicato che riprendano grigio, bianco e blu; in alternativa, vai con il blu tinta unita e sei sicura di non sbagliare 😉
ma sono l’unica a cui le orchidee durano giusto il mese di fioritura poi si ostinano a rimamere verdi senza più rifiorire? Anch’io amo le tavole bianche e anch’io nel living metto l’argenteria solo a natale il resto dell’anno è in cucina mentre nel resto dell’anno nella zona giorno ci sono solo vasi “veneziani” baci baci baci ale
Devi trovare il posto giusto, il che a me è capitato per caso. Siccome mi avevano detto che volevano clima caldo e umido, mi sono ostinata per anni a metterle in bagno: non ne è rifiorita una. Allora ho provato a metterle sul davanzale della sala (finestra orientata a nord, quindi luce ma non sole diretto) e me le sono quasi dimenticate. Miracolosamente, hanno iniziato a rifiorire. Devi solo ricordarti, una volta la settimana, di mettere il vaso a bagno in un po’ d’acqua perché assorba quello che le serve senza rischiare ristagni, e mentre sta fiorendo dare un po’ di concime. Per me ha funzionato…