Ricevere, Volersi bene

Facciamoci del male, o degli inviti che sarebbe bello non fare

Alzi la mano chi non ha mai pensato, nel bel mezzo di una serata con ospiti, “Ma chi me l’ha fatto fare?”. Inutile mentire, capita eccome. In particolare, capita nel caso dei cosiddetti inviti obbligati, quelli che si fanno per dovere più che per piacere, e che spesso diventano fonte di stress e tensione anche per chi ama davvero ricevere. Parenti, conoscenti, capi e colleghi: il campionario degli invitati che ci vorremo tanto risparmiare   è vasto e variegato. Ecco una piccola carrellata semiseria sulle situazioni più comuni, con tanto di motivazioni per cui sarebbe meglio – potendo – passare oltre.

La futura suocera. Eccola, l’invitata più temuta in assoluto. Salvo preziose quanto rare eccezioni, rassegniamoci, non le andrà bene niente: una tavola troppo semplice sarà misera, una troppo curata pretenziosa; se sa cucinare, le nostre pietanze non saranno mai all’altezza delle sue, se non sa cucinare non ci perdonerà il saperlo fare meglio di lei. La buona notizia è che di solito, con tempo, si rassegnerà all’evidenza (cioè che il suo bambino vuol bene anche a noi) e le cose miglioreranno.

I parenti serpenti. Anche qui, critica a 360 gradi assicurata: se siamo fortunati, dietro le spalle, in caso contrario proprio in faccia; nel caso, abbozzare, sorridere, e passare oltre. Diplomazia familiare permettendo, da evitare con cura.

Il nostro capo. Da invitare solo se di larghissime vedute: il rischio che dal giorno dopo ci veda come una servizievole donna di casa anziché come la professionista che siamo è altissimo. Idem per i colleghi, soprattutto quelli che non vedono l’ora di farci le scarpe.

Il capo del marito. L’effetto Fantozzi è sempre in agguato. Prima di far partire l’invito, valutare molto bene il livello di confidenza intercorrente tra i due, e decidere di conseguenza; considerare anche l’eventuale reazione dei colleghi: se il rischio è di passare per lecchini, meglio lasciar stare: son cose che nell’ambiente di lavoro possono pesare moltissimo.

L’amica/o appena mollata/o. Normalmente ce l’ha a morte con l’altro sesso, che è quindi molto saggio non sia rappresentato a tavola. In questi casi è preferibile organizzare una tavolata monogenere in territorio neutro: se la serata butta proprio male, si può sempre salutare e tornare a casa.

L’amica/o perennemente a dieta. Faticoso e demotivante; in ogni caso, vietato abbinarlo ad amici mangioni!

Ecco, queste sono – per la mia esperienza – le situazioni più frequenti e più critiche: le ho vissute tutte, e ho giurato che in certi errori non ricadrò più. E voi, come la vedete?  In situazioni analoghe avete avuto più fortuna? La discussione è aperta…

6 pensieri su “Facciamoci del male, o degli inviti che sarebbe bello non fare”

  1. Mi è piaciuto molto questo post! Per fortuna mi sono toccate solo alcune di queste cene…mi manca quella col capo e il capo del marito! Decisamente quelle che detesto di più sono le cene con le persone a dieta. Di solito cerco di informarmi se ci sono particolari esigenze tra gli ospiti (vegetariani, vegani, intolleranze…) e faccio il possibile per accontentare tutti, ma quando mi ritrovo con la persona a dieta che rifiuta quasi tutto quello che ho cucinato mi sento davvero demoralizzata! Ma perché accettano l’invito se poi non mangiano??? Sarebbe meglio vedersi al cinema!
    Franca

    1. Santissime parole! Sinceramente non lo capisco neanch’io: va bene, sei a dieta, ma per una sera mica morirai se sgarri un pochino, no? Hai ragione, a quel punto meglio il cinema 😉

  2. Paradossalmente se penso a quale siano gli ospiti meno piacevoli mi viene in mente la mia famiglia…mia madre mio padre e mia sorella..Le poche volte che li invito(abitano sotto di me) mio padre trova da ridire su ogni cibo diverso dal solito, mia madre non ha altro.argomento che lamenentarsi di SUA madre ripetendo ogni volta le solite cose..eccheccacchio! oramai lo sappiamo a memoria e poi e vecchia! L’unico modo per evitare la.cosa e’ invitarle tutte e due insieme! Mia sorella.invece parla come se sapesse tutto.lei e ci crede talmente tanto che quasi ci credi anche tu….Queste sono le persone che io eviterei mio marito invece non sopporta il marito di una mia amica perche’ e’ l’esatto opposto di lui :e’ una persona che rischia anche quando non dovrebbe, si pavoneggia, scansa le fatiche ma alla fine gli va sempre bene o quasi….io li vedo un po’ come Paperino(mio marito) e Gastone(l’amico)… che rabbia!

    1. A me con la famiglia (mia) va abbastanza bene, al netto della difficoltà nel tenere la mamma fuori dalla cucina e di un cognato fanatico del bio che non solo non mangia ma pure ti guarda come fossi un’assassina perché non compri tutto bio anche tu 😦
      Quanto al marito della tua amica: poiché Gastone è in assoluto il personaggio più odioso di Paperopoli… invita l’amica a bere il tè e lascia a casa il fortunato consorte 🙂

      1. Grazie di avermi ricordato che Gastone era antipatico…l’avevo rimosso…almeno adesso posso dare un punto negativo al marito della mia amica anche se in realta’ proprio antipatico non e’!

        1. Il problema di Gastone è che calamita tutta la fortuna su di sé e non ne lascia per nessuno: fossi Paperino, l’avrei messo sotto con la 313 da un bel pezzo 😉

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