Quand’ero bambina, avevo appeso in camera uno di quei calendari perenni senza giorni della settimana, illustrato con bellissimi disegni. Ricordo ancora perfettamente che dopo il bianco di gennaio e il grigio-azzurro di febbraio la pagina di marzo finalmente rivelava un meraviglioso prato fiorito pieno di voli di farfalla.
Sarà per questa sorta di imprinting, ma il primo giorno di marzo segna per me la fine ufficiale dell’inverno, indipendentemente dal tempo meteorologico – dalle mie parti il più delle volte inclemente almeno fino alla metà di aprile. Diventa allora una necessità quasi fisica far posto in casa a tutto ciò che sa di primavera.
Via tovaglie, lenzuola, asciugamani dai colori scuri e dalle fantasia tipicamente invernali, per fare posto a toni e soggetti più chiari e freschi. Sul balcone violette e primule prendono pian piano possesso dei vasi che l’inverno aveva lasciato tristemente vuoti. Anche in casa tornano i fiori. In attesa dei meravigliosi rami di pesco e di ciliegio, la mia passione marzolina sono i bulbi: narcisi, giacinti e muscarii popolano da domenica ogni angolo disponibile del soggiorno. Semplici e bellissimi, questi fiori offrono una straordinaria varietà di opportunità decorative, dal classico al moderno, dal rustico all’elegante: se vi va, date un’occhiata alle idee che ho raccolto qui.
Anche l’odore della casa cambia. Bandite fino al prossimo inverno le fragranze speziate, prendono il sopravvento aromi più freschi e fioriti. Nemmeno le candele restano le stesse: anche loro si adattano alla stagione, con forme più leggere e toni pastello.
Ovviamente cambia anche la tavola. Anche qui colori chiari e fiori la fanno da padrone, mentre le apparecchiature importanti tipiche dei mesi freddi lasciano il posto a soluzioni più fresche e sbarazzine. Centrotavola e segnaposto sbocciano letteralmente: basterà radunare qualche primula e violetta in un cestino per una bellissima tavola che sa di primavera!
Anche la cucina piano piano inizia ad alleggerirsi: le cotture si fanno meno lunghe, le pietanze meno burrose, mentre l’avvicinarsi della stagione di carciofi, asparagi e altre verdure primaverili stuzzica la fantasia e fa desiderare piatti più leggeri e sfiziosi.
Marzo quest’anno sarà poi un mese particolarmente ricco di emozioni, visto che ospiterà la festa primaverile per eccellenza, la Pasqua. Ne parleremo molto presto.
Eh beh! Direi che il discorso del 1°marzo vale anche per me…..non e’ che sei del segno della vergine?…belle le.composizioni di bulbi che hai trovato, piacciono anche a me in particolare io adoro i mughetti anche per il loro profumo, i miei fiori preferiti invece sono le fresie ma riempirei la casa, udite udite, di fiori di rapa, proprio loro! Probabilmente perche’ il loro profumo mi riporta alla mente i giorni dell’infanzia in cui passavo le goiornate a giocare nei campi attorno casa che ne erano pieni….
In realtà sono un cocciuto Sagittario ascendente Capricorno 😉
Anch’io adoro le fresie, e più ancora i lillà e le peonie: non vedo l’ora che arrivi la loro stagione!!! Invece i miei fiori dell’infanzia sono le bocche di leone e i papaveri, purtroppo entrambi molto difficili da usare come fiori recisi: però ancora adesso quando li vedo mi entusiasmo come una bambina 🙂
ragazze io sono toro ascendente capricorno ( più cocciuta di così si muore )ed anche per me il 01 marzo segna l’inizio della primavera . Concordo anche per quanto riguarda i fiori , ma cosa mi dite dei tulipani ?
In attesa della primavera , saluti a tutte
Io ti dico che per me il fiore deve profumare e il tulipano non profuma…. 🙂
Io invece ti dico che sono stati i protagonisti floreali del mio matrimonio 🙂
Però per la casa li prendo solo recisi, perché in vaso non mi vengono 😦
So che è inusuale per un uomo, ma come amo i frutti dell’orto ugualmente apprezzo quelli del giardino. Però mai mi sognerei di recidere questi, pensati per donare colore e movimento agli spazi verdi secondo i canoni della “terza natura” (intermedia tra divina ed umana, ovvero tra natura e cultura, grazie all’opera del giardiniere) elaborata dai teorici dell’architettura dei giardini rinascimentali.
Per questo scopo riservo una speciale sezione dell’orto, dove senza particolare ordine crescono fiori perenni e annuali da recidere all’occasione.
Su questo versante il momento che più apprezzo non è però l’inizio primavera, ma quello più avanzato, tra aprile e maggio, quando fioriscono gli iris. Questi punteggiano in tutte le misure e multicolori varietà (da quelle rustiche autoctone a quelle acquisite da vivaisti specializzati e da queste tutti i relativi incroci che ci si può sbizzarrire a pensare di ottenere) le balze del giardino, spuntando attraverso la lussureggiante erba e circondando i semipallidi e contorti olivi o i verdeggianti melograni dal tronco screziato e dai fiori vermigli.
“Mai mi sognerei di reciderli”e “da recidere all’occasione” nello stesso post…in che senso?
Credo intenda che quelli del giardino non si toccano, mentre per tagliarli e metterli in casa li coltiva apposta in orto. Credo.