Ricevere, Stile

Non sparate sul piazzista, o del “non ricevere” cortese

Do not disturb by Pascal79Una nostra amica mi scrive lamentando il suo disappunto per l’esercito di scocciatori che sempre più spesso irrompe nelle nostre vite, di persona o via cavo, per proporre opportunità commerciali di cui faremmo tranquillamente a meno. Carissima, quanto hai ragione! Basta rimanere a casa un paio di giorni per rendersi conto che,  in barba alla legge sulla privacy e al registro delle opposizioni, è tutta una processione di piazzisti. Come se non bastasse, questi molesti venditori chiamano o addirittura si presentano nei momenti meno opportuni: a pranzo, a cena, addirittura dopo le dieci di sera, orario in cui – secondo me – non si dovrebbe telefonare nemmeno alla mamma.

Cominciamo col chiarire i nostri diritti: se non hanno una nostra precisa liberatoria, queste persone non sono assolutamente autorizzate a contattarci, e questo ci autorizza senz’altro ad affrontare con sicurezza lo scocciatore di turno e rimetterlo al suo posto. Tuttavia, poiché il più delle volte si tratta di qualcuno che cerca semplicemente di sbarcare il lunario, e non fa che applicare le strategie commerciali imposte dall’azienda per cui lavora, non c’è motivo di essere scortesi. Ci sono infatti molti modi per liberarsene con garbo.

Il tono di voce, innanzi tutto, deve restare sempre basso ed educato. Mai urlare o, peggio, mandare a quel paese il seccatore, per quanto indisponente possa essere (e molti lo sono davvero). Piuttosto, blocchiamo la conversazione sul nascere chiedendo dove hanno preso il nostro numero, e dicendo chiaro e tondo che non ci risulta di averli autorizzato a trattare i nostri dati, e anche l’avessimo fatto, ora chiediamo di essere cancellati immediatamente dai loro elenchi e di essere contattati ulteriormente. Tanti saluti, e finita lì.

Capiterà che molti faranno finta di non sentire, e dopo pochi giorni richiameranno. A quel punto potremo essere ancora più decisi e, se pur  sempre con tono cortese, minacciare di tutelarci nelle sedi competenti nel caso in cui le telefonate dovessero continuare: di fronte ad fronte ad un atteggiamento così fermo e consapevole difficilmente richiameranno.

E se il seccatore si presenta di persona? I casi sono due: limitarsi a riattaccare il citofono o chiudere la porta in faccia (ma non è molto carino), oppure rispondere cortesemente qualcosa come “Guardi, non voglio farle perdere inutilmente tempo: non sono interessato, grazie e arrivederci”. Nel caso poi in cui gli orari fossero particolarmente inopportuni, valutiamo di fare una telefonata di protesta alla ditta che ha sguinzagliato il piazzista. Sapere che le loro strategie commerciali non solo non funzionano, ma sono controproducenti dovrebbe convincerli a dare una bella sterzata: di sicuro è più efficace di un’urlata al (parzialmente) incolpevole venditore.

In ogni caso, è fondamentale  – ovviamente – non far entrare mai, per nessun motivo, in casa queste persone: potrebbero anche  essere  malintenzionati che si spacciano per venditori. Perciò, se qualcosa nel loro atteggiamento ci insospettisce, una segnalazione telefonica alle forze dell’ordine è assolutamente d’obbligo, soprattutto se sappiamo che in zona abitano persone anziane: come noto, sono proprio i più deboli le vittime preferite da certi truffatori.

6 pensieri su “Non sparate sul piazzista, o del “non ricevere” cortese”

  1. Eh! Sono tanti gli aspetti legati a questi insopportabili scocciatori.
    devo anticipare che purtroppo, non sempre le strade suggerite per liberarcene funzionano. Due settimane fa, una doppia e stentorea scampanellata alle tre del pomeriggio mi ha definitivamente fatto perdere la pazienza. Trattavasi di giovane e aggressiva proponente contratto per un’agenzia di cui – udite – non ha voluto dirmi il nome perché non le aprivo la porta di casa mia. Quando le ho chiesto come aveva fatto a entrare nelle parti condominiali in assenza del portiere, dato che non mi aveva citofonato, la risposta è stata: “signora, se vuole stare in pace a casa sua paghi il portiere h24” (testualmente).
    Non solo piombano in momenti in cui tutte le famiglie insegnano ai figli che non si fa rumore, perché i vicini riposano, ma disegna anche lo sfondo su cui queste pratiche si proiettano: un universo di deliberati scocciatori e truffatori, un mondo di ostili da cui proteggersi, che invita a diffidare del prossimo, di difendersi da lui o fregarlo, a seconda del ruolo che l’inquietante balletto ci affida.
    Purtroppo su questo sono pessimista: credo non ci lasceranno in pace facilmente e che l’unico antidoto sia un mondo domestico talmente affiatato e armonioso da farci dimenticare ogni seccatura quando – finalmente – se ne vanno e noi chiudiamo la porta.

    1. Premesso che ritengo sinceramente la cafonaggine imperante una vera emergenza sociale, sono convinta che far valere i nostri sacrosanti diritti sia l’unica strada percorribile: ci vorrà del tempo, ma le cose cambieranno, anche perché le aziende si renderanno conto che certe strategie non solo non pagano, ma indispongono l’interlocutore e sono controproducenti. La tizia cafona ha portato a casa qualche risultato? No. Quindi…

  2. Grazie x i tuoi suggerimenti, ti confesso che una volta ho mandato a quel paese una signorina che aveva telefonato x la seconda volta a distanza di tempo e la prima era stata talmente scortese che mi era rimasta impressa! Nn ha piu’ chiamato :)! Ultimamente sono “ossessionata” dagli agenti immobiliari che vogliono a tutti costi far vendere e acquistare casa, anche dopo l’ennesimo “nn e’ il momento giusto!”! Ciao luisa

    1. A me è capitato con una compagnia telefonica: alla decima telefonata in due giorni ho davvero perso la pazienza ho minacciato di fare denuncia. Non hanno più chiamato. Che stress però 😦

  3. Per fortuna la distanza tra il cancello e la casa è tale che risulta difficile trovarmi qualche ospite indesiderato sulla porta.
    Per le telefonate moleste, rientrando nel regisrto delle opposizioni e non avendo mai acconsentito ad alcun utilizzo del mio numero, mi limito a chiedere il nominativo della ditta, nome e cognome di chi fa la chiamata e del suo eventuale responsabile superiore: solitamente è sufficiente per non essere più disturbati. Scusate la franchezza: ma non mi lascio nemmeno prendere dalla “pietà” per “chi sta comunque lavorando”. Qualsiasi lavoro si svolga va fatto nel rispetto delle regole e pretendendo che vengano rispettate.

    1. Ecco, dopo questa mi immagino che per arrivare alla tua porta si debba percorrere un infinito vialone polveroso punteggiato di scheletri con la valigetta 😉
      Sul fatto di chiedere nome e cognome ai telefonisti molesti, potrebbe essere l’estrema ratio a fronte di un’insistenza veramente esagerata: lo terrò presente.

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