Un pranzo o una cena d’estate non possono certo prescindere da un allestimento che porti sotto gli occhi i colori di questa stagione. La tavola d’estate sarà quindi calda, solare, ricca di dettagli che richiamino la natura nelle sue diverse declinazioni: campagna, montagna, mare, secondo il tema e lo stile che decideremo di seguire.
La tavola a tema campagna offre una gamma di possibilità notevolissime. Mi piace scegliere stoviglie che per materiali e consistenza richiamino una rustica semplicità: per la piena estate, bando a cristalli ed eteree porcellane e largo a vetro, maiolica, terraglia e coccio, tutti materiali che peraltro la tradizione italiana sa trattare in modo meraviglioso. Altrettanto, mi piace ricorrere ai temi decorativi tradizionali sviluppati nel tempo da artigiani che nulla hanno da invidiare ai grandi artisti: Toscana, Umbria, Puglia e Sicilia offrono davvero una gamma di decori tradizionali uno più bello dell’altro. Se invece preferiamo volare oltre i confini nazionali, possiamo ispirarci ai nostri cugini francesi e alla loro meravigliosa Provenza: anche in questo caso, decori e colori della tradizione la faranno da padrone.
La tavola a tema montagna è, a mio gusto, la più semplice. Se infatti anche qui mi piace privilegiare i materiali rustici e corposi,e dare un ruolo di primo piano al legno, non amo troppo indulgere nel colore: bianco e avorio, con qualche tocco di verde bosco e rosso, restano i suoi colori anche d’estate. Ovviamente al bando qualunque decoro sappia anche solo vagamente d’inverno o, peggio, di Natale: nel dubbio, meglio anche qui rifugiarsi nella tradizione, che anche in questo caso ha davvero molto da regalarci.
La tavola a tema marino è invece quella, a mio parere, che offre più possibilità. Se indubbiamente i toni rimarranno nella gamma dei blu e dei turchesi, la varietà di stili e decori possibili è davvero vasta: dal classico bianco e blu con tocchi di rosso e giallo, a richiamare le bandiere dei naviganti, ai più delicati azzurri che rievocano spiagge bianchissime e acque lontane, fino al profondo turchese delle coste delle nostre meravigliose isole. Anche per i materiali trovo che la scelta sia maggiore: qui non solo mi piace molto anche la porcellana, ma non disdegno il vetro – materiale che abitualmente delego a bicchieri e caraffe – per sottopiatti e persino piatti, se sapientemente abbinati. Potremo inoltre divertirci a giocare con la presentazione dei cibi: nel caso di una cena a buffet, potremo trasformare in piatti da portata stampini, secchielli e palette (purché ovviamente in materiale che possa contenere alimenti), o anche tagliare i cibi con formine che ricordino il mare e i suoi abitanti.
Per finire, una parola sui tessili: se nei primi due casi, in coerenza con la matericità delle stoviglie, mi piace pensare a tessuti pesanti e dai decori importanti (anche qui, la tradizione italiana è una miniera d’oro), ma anche alla nuda tavola, nel terzo caso vedo meglio tessuti leggeri e fluttuanti, come lino o garza, e decori lievissimi o addirittura assenti. Poi, come sempre, è il gusto personale che deve farla da padrone: come ho sempre detto, niente è più triste di una tavola da manuale ma senza personalità!
In ogni caso, queste sono solo parole. Per una carrellata di esempi concreti, potete come sempre dare un’occhiata al mio Pinterest.
Con tutte quelle belle tavole mi e’ venuta voglia di un nuovo servito….ma.non ho piu’ posto per riporlo! Come.si fa? 😦
Dillo a me 😦
Ho adocchiato dei piatti che mi piacciono molto, ma ormai o io o loro… però non mi do per vinta: proverò a riorganizzare una delle credenze, e se trovo lo spazio mi sa proprio che me li regalo 😉