Solitamente su questo blog si parla di sciocchezze. Perché diciamocelo, preparare una bella tavola e decidere cosa mettere in tavola per parenti e amici non è esattamente questione di vita o di morte. Ma ci sono persone, anche in Italia, magari proprio a un passo da noi, per le quali la fame non è il piacevole preludio ad una buona cena, ma una questione spaventosamente seria. Per questo oggi voglio raccontarvi come nasce quella che è, per me, una delle più belle tradizioni familiari che condivido con mio marito ed i miei figli.
Era il 25 novembre del 2000, ma lo ricordo come fosse ieri. Mancavano pochi giorni alla nascita della nostra prima figlia, e come ogni sabato io e mio marito eravamo al supermercato per fare la spesa. Davanti alle porte d’ingresso abbiamo notato un insolito fermento, e un bel numero di sorridenti signori con il loro bel cappello con la penna che sventolavano dei sacchetti gialli. Ora, dovete sapere che dalle mie parti c’è un amore viscerale per gli Alpini: più che un corpo militare, una vera istituzione, il simbolo di quanto c’è di più buono, onesto e generoso nella nostra gente. La loro presenza non poteva non incuriosirci, né farci dubitare della bontà dell’iniziativa che evidentemente sostenevano. Così quando uno di loro ci si è avvicinato spiegando cos’era la Giornata Nazionale della Colletta alimentare ed elencandoci i prodotti che stavano cercando di raccogliere, lo ammetto, mi sono commossa: saranno stati gli ormoni della gravidanza, il pensiero di quanto è preziosa e fragile la vita reso concreto da quella bimba che mi scalciava nella pancia, la consapevolezza di essere nata in una situazione più fortunata di tante altre, ma quelle parole mi si sono proprio piantate nel cuore.
Da allora non ci sono state influenze, vacanze, imprevisti che mi abbiano impedito di partecipare alla Giornata della Colletta Alimentare, prima solo con mio marito e poi con i ragazzi, che anzi oggi sono i primi a dirmi “mamma, è questa settimana, non dimentichiamolo!”.
L’appuntamento del 2013, il diciassettesimo della serie, è infatti per sabato 30 novembre. Davanti a moltissimi supermercati italiani i volontari del Banco Alimentare inviteranno ad acquistare cibo per chi non può farlo, raccogliendo alimenti non deperibili destinati ad essere distribuiti a bisognosi tramite enti che si occupano di assistenza domiciliare a famiglie povere o ad anziani, case di accoglienza per ragazze madri e bambini, comunità di recupero per tossicodipendenti, comunità alloggio per malati e portatori di handicap, mense per i poveri, centri di accoglienza. Tutto rigorosamente entro i confini nazionali, semplicemente perché anche in Italia, come ricordano i volontari del Banco, esiste il problema della povertà alimentare.
Non servono grandi disponibilità per partecipare alla Colletta: un vasetto di omogeneizzati, un pacco di biscotti, un barattolo di pomodori, una lattina di fagioli, una scatoletta di tonno sono tutto quel che viene chiesto. Spesso poi i supermercati che aderiscono mettono sconti speciali sui prodotti da raccogliere, proprio per incentivarne la donazione. In ogni caso, anche chi darà solo un minuscolo contributo sappia che avrà fatto la differenza.
Se non conoscete questa iniziativa e volete saperne di più, scoprendo anche davanti a quali supermercati saranno presenti i volontari, cliccate qui.
Cara Donna Bianca , mi piaci sempre di più . In un periodo caratterizzato dal troppo di tutto , questa è davvero una bella iniziativa .Perchè,come tu stessa hai scritto, basta davvero poco per fare la differenza . Buone feste a tutti .
Grazie carissima. Un grande abbraccio 🙂
Importante dare sostegno a questa iniziativa. Grazie per avercelo ricordato.
Grazie a te 🙂
Ecco io non sapevo avesse una data precisa.questa cosa e ogni tanto mi ci sono imbattuta per caso partecipandovi…probabilmente cade di sabato e non sempre.ci vado in quel giorno….adesso lo so…grazie.
Esatto Katia, è sempre di sabato: l’ultimo di novembre, direi 🙂
Ps su Facebook si chiede di te: torna, torna, ti perdi un sacco di cose carine 😉
Che rimbambita!…l’eta’ avanza…pensavo fosse gia’ passata quest’ anno invece e’ domani, vedo di andare anche se ho gia’ fatto la spesa….. P.s…..chi e dove si chiede di me??? Sulla tua pagina? Perche’ la mia non dovrebbe esserci piu’ 🙂
Anch’io ho già fatto la spesa, ci torno apposta 🙂
Per il resto ho visto un appello lanciato nell’etere, ma mi sa che avete già trovato modo di sentirvi 😉
😉
delay comment 🙂
questo argomento mi poace tanto…per tanti anni sono stata una di quei volontari che raccolgono fuori dai supermercati, al fianco degli alpini, che hai descritto con parole perfette( as usual)
vi racconto della gioia la sera, a fine giornata, stanchi morti, a telefonarsi coi volontari nei vari punti di raccolta della città, per confrontare e misurare i risultati ottenuti; della felicità quando le persone ( come te, quindi) entravano dirette verso di noi, e “siamo venuti apposta”; della commozione alle lacrime quando persone evidentemente poco abbienti uscivano col loro piccolo ma in realtà smisurato contributo, quasi giustificandosi per non poter fare di più.
è stato sempre bello. una grande esperienza di vita… un grazie a te per avermici riportato!
Grazie del tuo racconto, Claudia! Ci penso spesso, a “fare il salto” e passare dall’altra parte, e vorrei tanto portare i ragazzi con me: questo non era l’anno giusto, per tanti motivi, ma chissà che il prossimo non si riesca finalmente a fare 🙂