Se sulla tavola il vino può esserci come no, quello che non può mai mancare quando si mangia (dalla colazione, al tè pomeridiano, alla cena) è ovviamente l’acqua. Ciò nonostante, si parla pochissimo di come servirla. Certo, tutti dicono che non si mettono mai in tavola le bottiglie di plastica, ma difficilmente si discutono le alternative possibili, che pure ci sono, e sono molte.
Iniziamo dicendo che molto dipende dal tipo di acqua che si serve. Per chi, come me, vive in una città dove si può bere serenamente l’acqua del rubinetto, la questione bottiglia nemmeno si pone. Chi invece è obbligato a ricorrere all’acqua minerale può valutare diverse possibilità. Diamo per scontato che la bottiglia di plastica in tavola non ci debba proprio andare: è brutta, fastidiosamente rumorosa, spesso ingombrante. Se però la nostra minerale è in bottiglia di vetro, secondo me nella quotidianità e nelle occasioni informali si può tranquillamente portare in tavola: l’essenziale è che la bottiglia sia nuova, perfettamente pulita e con l’etichetta integra, e che il tappino di metallo non rimanga in giro.
In tutte le altre circostanze, però, non c’è scampo: l’acqua va servita in bottiglia dedicata, brocca o caraffa. Come sempre, la scelta di forma e materiale dipenderà dall’apparecchiatura. La tavola rustica è senza dubbio la più eclettica, e vestirà altrettanto bene con una brocca in vetro, ceramica, terraglia, peltro, rame o ferro smaltato. Per una tavola più elegante la scelta sarà maggiormente limitata, diciamo a ceramica, porcellana, vetro e cristallo. L’argento invece, almeno a mio parere, va riservato alla tavola più sontuosa, quella che si prepara solo nelle grandi occasioni. Qualunque sia la nostra scelta, la varietà di stili e modelli è potenzialmente infinita: per farvi un’idea, potete dare un’occhiata qui.
Ognuno dei materiali citati ha i suoi pro e i suoi contro. I materiali opachi vestono di più la tavola, mentre il vetro dà una maggiore idea di freschezza, e permette al commensale di distinguere a colpo d’occhio l’acqua naturale da quella frizzante. I metalli, in compenso, mantengono più a lungo la temperatura, e sono quindi particolarmente preziosi d’estate.
A proposito di temperatura. L’acqua andrebbe servita fresca, non proprio da frigo – soprattutto d’inverno – ma nemmeno a venti gradi. Tuttavia anche qui è questione di gusto personale, e se abbiamo ospiti è buona norma prevedere delle alternative, tenendo pronte una scorta di cubetti di ghiaccio e una coppetta per servirli, con l’apposita pinza o almeno con un cucchiaino, ma anche una o più bottiglie a temperatura ambiente.
Bello il titolo del post! E’ anche il titolo di un romanzo di Camilleri. Montalbano, of course.
Accidenti, non lo sapevo! In effetti devo confessare, non senza un certo imbarazzo, di non aver mai letto Camilleri, che pure mia mamma – sua appassionatissima fan – mi caldeggia in continuazione. Il fatto è che rifuggo come la peste gialli e polizieschi, con due sole eccezioni: la buona, vecchia Agatha Christie e Alexander McCall Smith. Adesso vado in un angolino a vergognarmi 😳
Non esageriamo! Ognuno ha i suoi gusti, e ci mancherebbe solo di dover essere obbligati alla lettura. Capirai che qui dove abito io, Camilleri è considerato un’istituzione di rappresentanza identitario-culturale. Pur essendo un intellettuale che vive a Roma da decenni, ci fa comodo considerarlo uno scrittore siciliano. Una di quelle cose della SIcilia di cui ogni tanto possiamo – e qui è il caso di dirlo – non vergognarci.
🙂
magari mi fai posto in quell’angolino?
camilleri nel mio cervello è associato alla versione televisiva di montalbano, e pur non avevdone mai visto nemmeno in episodio, non riesco a farmelo “calare”.
eppure la scorsa estate ho trovato, nella casa del mare, un suo libro no-montalbano ( forse si chiama il tallieur grigio). non so di chi fosse il libro, forse mia madre, fan di camilleri tour-court, sta di fatto che l’ho letto e mi è piaciuto.
Resta peró l’avversione a montalbano, a questo punto immotivata 😉
cara DB, la novità è il mio neo nato blog.
era un progetto che avevo in mente da tempo, e non ti nascondo che leggere i tuoi post mi ha invogliato molto… è in divenire, ma spero che prenda forma e che sia un punto di incontro in più. vi aspetto
claudiaq
Accomodati pure 🙂
Per quel che mi riguarda è proprio una scarsa passione per il genere, quindi mi manca anche la versione televisiva. Peraltro sempre mia madre dice che non è niente male. Se mai riuscirò a sedermi davanti alla televisione ad un orario compatibile magari proverò a vederne una puntata. Purché Animula mi confermi che non ci troverò una Sicilia fatta di luoghi comuni…
Claudia congratulazioni! È un bell’impegno ma è anche molto divertente: vengo a trovarti prestissimo 🙂
Cara Bianca, no: luoghi comuni non ne troverai. Troverai invece luoghi stupendi (nel senso delle locations) scelte benissimo, fra elementi di archeologia industriale meravigliosi, paesaggi di costa, le piccole città della provincia di Siracusa e della Val di Noto, una Sicilia immaginifica, senza speculazione edilizia, senza abusi sul territorio. Una vera costruzione letteraria.
sapete che io ( e qua il minuto all’angolino ci sta tutto) non sona ancora mai stata in sicilia? 😦
dall’alto delle mie montagne, quest’anno avevo puntato come meta favignana, peró causa problemi di lavoro non posso andarci più.
d’altra parte mi riservo la sicilia a quando avró almeno 20 giorni, in modo da prendere una macchina a noleggio per girare un po’ meglio… mi sarei accontentata delle egadi ma nemmeno quelle quest’anno 😭😭😭
Animula, messo così è persino peggio: una Sicilia immaginaria e di maniera (e immagino la rabbia nel pensare che potrebbe davvero essere così…)
Claudia lo sai che nemmeno io sono mai stata in Sicilia? Ogni volta che ci pensiamo succede qualcosa che stravolge i nostri programmi: ma prima o poi ce la faccio, giuro 😉
va bene dai, mai disperarsi!!!!
prima o poi vedremo quella meravigliosa terra .
Non ho mai letto Camilleri, ma se mi è concesso un consiglio da appassionata di gialli, thriller, polizieschi ecc, leggendo che ti piace la Christie non posso fare a meno di consigliarti quella che per me è la migliore di sempre: P.D. James. Giallo inglese classico ma scritto in maniera sublime e con protagonisti di cui ci si innamora (nel caso dell’ispettore Dalgliesh oserei dire letteralmente…)
Grazie per il suggerimento, lo metto in archivio per le prossime vacanze, che qui è già un miracolo se riesco a stare dietro al blog 😦
grazie cara. ora è tutto in bozza 🙂 ma conto sulla tua presenza e soprattutto sui tuoi consigli! e di certo, se ne ho il permesso, vorrei condividere qualche tuo articolo 😉
Quando vuoi sono qui anche se non so quanto potrò essere utile: son così ferrata sul tema che nemmeno sapevo si potessero condividere gli articoli degli altri 😯