Decorare, Ricevere, Stile

Decorare. Ci vuole un fiore

@acasadibianca
@acasadibianca

In molti paesi i fiori freschi in casa sono un’abitudine imprescindibile. E’ infatti normale consuetudine, quando si fa la spesa, portarsi a casa anche un bel mazzo di fiori di stagione, da sistemare in vasi o brocche per dare alle stanze quell’aria di elegante freschezza che solo i fiori riescono a dare.

In Italia, purtroppo, questa abitudine fatica moltissimo a prendere piede, se non altro perché al di fuori del circuito dei fioristi è abbastanza difficile trovare prodotti di qualità, e dal fiorista – ahimè – si spende. Se infatti è vero che anche molti supermercati offrono mazzi di fiori recisi, la scelta è a dir poco minimale, e soprattutto qualità e durata del prodotto spesso non corrispondono al prezzo pagato.

Insomma, se non siamo i fortunati possessori di un giardino, difficilmente potremo regalarci l’abitudine di avere la casa piena di fiori. Ciò non toglie che, ogni tanto, sia molto gratificante regalasi un bel fascio di fiori colorati, da distribuire nelle diverse stanze divertendoci a giocare con forma, colore e materiali dei vasi o delle brocche che andranno a contenerli.

Proprio perché avere in casa dei fiori recisi è un piccolo lusso, è buona cosa fare in modo che durino quanto più possibile. La prima condizione perché questo accada è, ovviamente, acquistarli freschi  e in buona salute. Una volta a casa, poi, dovremo averne molta cura, eseguendo con pazienza una manutenzione che, in effetti, è piuttosto laboriosa.

L’acqua, per dire, andrebbe cambiata quotidianamente, perché purtroppo perde rapidamente freschezza e, oltre ad emettere un odore sgradevole e ad avere un aspetto tutt’altro che elegante, pregiudica la durata dei fiori stessi. A questo proposito, dopo aver sperimentato con alterne fortune diversi metodi, sono giunta alla conclusione che il modo migliore per mantenere l’acqua limpida sia aggiungere ad ogni cambio una spruzzatina del noto disinfettante che si usa per ciucci, biberon e altri accessori da neonato, oltre che – volendo – per lavare a fondo frutta e verdura. In questo modo si evita che l’acqua intorbidisca e prenda quell’orrendo odore di palude, e la si può tranquillamente cambiare ogni due-tre giorni o, se non fa troppo caldo, anche più. Attenzione solo a non esagerare con la dose, o finiremo con il “bruciare” i fiori facendoli appassire precocemente!

Non dimentichiamo inoltre di accorciare lievemente i gambi ad ogni cambio d’acqua, il modo che il fiore possa bere più agevolmente. Cerchiamo se possibile di non sistemarli in pieno sole: il suo calore, oltre ad accelerare l’appassimento delle corolle, accelera la putrescenza dell’acqua. A questo proposito, un altro trucco utile per ritardare questo sgradevole processo è evitare per quanto possibile di immergere molte foglie, a costo di riempire il vaso giusto quanto basta perché i gambi peschino nell’acqua: del resto, meglio rabboccare lievemente il vaso ogni giorno che rischiare di ritrovarsi uno stagno in casa, non trovate anche voi?

2 pensieri su “Decorare. Ci vuole un fiore”

  1. Quando, purtroppo, molti anni fa durante gli studi universitari andai con una borsa di studio in latvia (o lettonia che dir si voglia) rimasi colpita dall’abitudine meravigliosa di questi popoli ,allora poverissimi, di aver sempre fiori recisi freschi in casa. Come dici tu, in quelle meravigliose terre lontane è ( o almeno era) un’abitudine imprescindibile, Dividevo un appartamento con altri studenti provenienti da tutta europa, e fummo contagiati da questa abitudine. Aveveamo sempre fiori freschi recisi , che vendevano a pochissimo prezzo nei chioschi o lungo la strada, messi nei bicchieri o nelle botiglie di plastica tagliate a metà. Ricodo fiori che poi non ho più trovato in italia, molto vari, spesso profumatissimi. l’abitudine di aver fiori freschi in casa era anche della mia nonna, ma lei li prendeva dal giardino…io ( che mi ritrovo in pieno in quello che dici) quando non sono troppo brutti o troppo costosi li metto sempre nel carrello quando vado all’esselunga, ma niente hanno a che fare con i fiori del giardino di mia nonna ( che non so come riusciva ad avere rose fiorite anche in inverno) o con quei mazzolini variopinti e variegati di quella bellissima estate universitaria..baci baci baci ale

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