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Vacanze. Di mare meraviglioso, senso civico e posate di contrabbando

©acasadibianca
©acasadibianca

Infine, siamo arrivati al mare. La macchina è stata svuotata dei quintali di pasta, farina e accessori vari, il cane si è ambientato, noi e i figli abbiamo ritrovato i nostri storici compagni di vacanza.

La Sardegna è sempre meravigliosa, e riesce a trasmettermi un senso di pace che non trovo davvero da nessun’altra parte. Scendere al mare la mattina prestissimo, quando la spiaggia è deserta e l’unico suono è lo stridio di gabbiani e cormorani mi riconcilia con il mondo.

Siamo ospiti ormai da parecchi anni dello stesso residence: mare stupendo, verde molto curato, personale gentilissimo e mai invadente. L’unica cosa che sinceramente un po’ patisco è il corredo della casa: lo so, non dovrei proprio lamentarmi, perché per quanto davvero piccina ha tutto l’indispensabile. Il problema è che di questo indispensabile niente è anche solo vagamente simile a quello che sceglierei per una casa al mare. Non sono teorica, lo sapete bene, di corredi preziosi e/o pretenziosi, men che meno in una casa di vacanza, ma un minimo di decenza… sì, quella ci vorrebbe proprio.

So di essere fissata su certe cose, ma trovo sia davvero un peccato sedersi a mangiare davanti al più bel mare del mondo mettendo in tavola piatti bruttini e scalcagnati, posate spaventosamente male assortite (tra loro e con i piatti) e bicchieri che in confronto quelli svedesi sono di lusso.

Probabilmente ha ragione il marito quando dice che, conoscendo l’italico senso civico, qualsiasi oggetto minimamente appetibile verrebbe fatto gentilmente sparire in un lampo da qualche allegro vacanziere: del resto anno dopo anno scompaiono anche gli oggetti più anonimi, dal colapasta alla caffettiera, dalla zuccheriera ai coltelli. Intendiamoci, vengono rimpiazzati all’istante, ma sempre dello stesso genere e, quel che è peggio, più disassortiti ogni anno che passa.

Lo trovo davvero triste, un po’ per l’aspetto estetico della faccenda, ma soprattutto per il motivo che ci sta dietro: l’incapacità di rispettare quello che, alla fine, è un bene comune. Maltrattare gli oggetti di una casa dove siamo solo ospiti, per quanto paganti, non è diverso dal lasciare pattume sulla spiaggia, rubare fiori al parco o parcheggiare sul marciapiede. E’ così difficile rispettare ciò che non ci appartiene personalmente, sia un piatto, un tratto di mare o un giardino? Evidentemente sì…

Ps: per metterci una minima pezza, quest’anno, sfidando le ire funeste del marito, ho contrabbandato tra gli attrezzi da cucina un servizio di posate; nulla di che, ma almeno sono tutte uguali e non fanno a pugni coi piatti. Meglio di niente, no?

 

12 pensieri su “Vacanze. Di mare meraviglioso, senso civico e posate di contrabbando”

  1. Ciao cara Db e ben arrivata al mare! Ti confesso che anch’io, dopo le prime esperienze e con i bimbi piccoli, mi porto dietro le mie cose…non potrei mai pensare di usare ad esempio la grattugia di altri (sono moltooo schifiltosa e già non amo il formaggi, che avere dei residui brrr)…poi padelle, mestoli e prima le posate di plastica dei piccolini, quelle delle prime pappe x intendersi e a volte anche la moka!!! Quest’anno siamo andati in una casetta nuova nuova di picca…arredata qlc gg prima che arrivassimo, ma il corredo era quello proveniente da altre case ma almeno la moka me la sono fatta comprare! Porto anche qlc asciugamano e avendo la lavatrice non devo esagerare ah ah e lasciare posto a qlc vestito in più, per la gioia del maritino;)!!! Certo che come dici tu, non è possibile trattare le cose non tue in maniera indecente…io prima di andare via, lascio praticamente la casa più pulita di come la trova al nostro arrivo e lasciamo pure la “mancia” cospicua per la signora delle pulizie!!! Vabbe siamo in vacanza, prendiamo la con filosofia :)! Buone vacanze baci Luisa

    1. Tranquilla, è sopravvissuto benissimo e sta alacremente contribuendo a dar fondo alle scorte di cibo. Inoltre – incredibile ma vero – non solo non si è lamentato per le posate ma ha anche convenuto che erano molto più decenti di quelle che abbiamo trovato 😉

  2. lo scorso anno vacanze in normandia e bretagna itinerante in macchina… ho ottenuto da mio marito di portare il cestino da pic nic corredato di tutto punto in cambio di una borse per le scarpe ..per fortuna sua quest’anno vacanza tranquilla in liguria baci baci baci ale

  3. Siiiiiiiiiiii!!!! dormivamo nelle chambre d’hotes economiche curatissime case private dove avevi meravigliose colazioni, a pranzo utilizzazvamo sempre il famoso cestino, normandia e bretagna hanno un sacco di bellisimi prati oltre a spiagge immense e non affollate come le nostre, ammetto il cibo era tutto coprato, ma la tovaglia a quadrettoni, i piatti veri, le posate vere, era un tocco molto romantico che ho adorato…il cestino era di mia mamma fatto dal lei più di 40 anni fa, quando
    in italia erano difficili da trovare e quelli che trovavi erano carissimi, lo abbiamo sempre e solo usato in montagna, e sempre nella stessa gita( dove lasciavi la macchina vicina) ma nella vacanza dello scorso anno in cui la machina era la nostra terza compagna di viaggio è stato utilissimo baci baci baci Ale

    1. Bellissimo! Normandia e Bretagna sono da sempre nei miei sogni… ma purtroppo ho sposato uno stakanovista e già portarlo al mare è un miracolo. Ma nel caso il cestino verrebbe sicuramente con noi!!!

  4. ps scusate errori di stampa e puteggiatura, vengo da turni a dir poco massacranti…. come ti mancano i colleghi quando questi sono in vacanza…. ribaci

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