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Volersi bene (anche se non sembra). Vade retro plastica

©acasadibianca
©acasadibianca

Secondo le mie amiche del mare sono una masochista, e per certi versi hanno anche ragione: sono vacanze, sono pochi giorni, e qui non c’è la lavastoviglie. Nonostante questo, non riesco proprio a farlo: no, mangiare nei piatti di plastica usa e getta no!

Sapete bene, l’ho già scritto qui, che non ho nessuna preclusione nei confronti dei tovaglioli di carta, quantomeno sulla tavola quotidiana, purché di bel decoro e ottima qualità. Non riesco invece proprio a sopportare piatti e bicchieri usa e getta, in particolare quelli di plastica: passi quelli di carta, possibilmente biodegradabili, ammissibili alle feste dei bambini e nelle situazioni dove proprio con i piatti veri non ci si arriva; ma quelli di plastica, per favore, no!

Tanto per cominciare, piatti e bicchieri di plastica sono scomodi: svolazzano da tutte le parti, si rompono molto facilmente, non reggono un granché le alte temperature né tantomeno l’uso di posate in acciaio.

In secondo luogo, inquinano tantissimo! Non dimentichiamo mai che la plastica è un derivato del petrolio, ed è praticamente indistruttibile. Se poi consideriamo che una famiglia di quattro persone, in vacanza per due settimane, consumerà mediamente un totale di almeno 180 bicchieri e 300 piatti, capiamo bene di che spreco stiamo parlando. Al confronto l’impatto in termini di consumo di acqua e detersivo (soprattutto se ne usiamo uno completamente biodegradabile) è decisamente irrilevante. E francamente, tra regalare alle prossime generazioni montagne di pattume indistruttibile e a lavare i piatti, non ho dubbi: lavo i piatti.

Non ultimo, visto che siamo tra maniaci della tavola, c’è un discorso di stile: per quanto bruttino e malconcio, qualunque piatto in ceramica avrà un impatto estetico migliore di un’apparecchiatura in plastica scricchiolante.

Insomma: sono brutti, poco funzionali, costituiscono uno spreco di denaro e inquinano moltissimo. Diciamoci la verità: non è meglio lasciarli in negozio e spendere cinque minuti a lavare dei piatti veri?

 

8 pensieri su “Volersi bene (anche se non sembra). Vade retro plastica”

  1. Ciao Db ti confesso che ho comprato un pacco di piatti x i pranzi veloci in spiaggia…li ho usati solo un giorno, poi sono rimasti nell’armadietto e ho preferito lavare piatti e bicchieri, proprio per evitare l’ingombro esagerato della spazzatura (seppur adesso si possono riciclare ma bisogna sciacquarli e tanto vale lavare i piatti di ceramica :-D) e trasmettere ai bimbi un po’ più spirito ecologista…già sono bravissimi loro a farti notare alcune cose ;)!!! Buone vacanze noi siamo già a rientrati intanto in “campagna” dai nonni. Ciao ciao Luisa

    1. È vero, i bambini sono molto attenti a certe cose e così diventano la nostra buona coscienza.
      Buona campagna mia cara, noi ci godiamo ancora qualche giorno di mare: poi si torna al lavoro 😦

  2. la penso esattamente come te sui piatti, per quanto riguarda i tovaglioli di carta, inizialmente avevo delle resistenze, ora uso solo quelli e mi diverto a cercarli in sontonia con la tavola, tovagliolo in stoffa riservato solo a quando ho ospiti, anche le tavole informali, li proprio non riesco….baci baci baci e buone vacanze

    1. Eh io a volte li uso anche con gli ospiti, anche se solo nelle situazioni più informali, se non altro perché trovare tovaglie coi tovaglioli abbinati sta diventando una rarità.

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