
Lo so, senza sorpresa non è Pasqua. Certo però che quest’anno abbiamo un pochino esagerato…
Ma andiamo con ordine. Sabato prendiamo baracca e burattini (auto strapiena, un’impresa farci stare tutto) e ci trasferiamo in collina. A Pasqua saremo al gran completo, visto che (sorpresa n. 1) anche il fratello teorico del “Pasqua con chi vuoi” quest’anno si è convertito al “Pasqua con i tuoi”: vuol dire quattro persone in più ma poco male, un po’ strettini ma ci staremo lo stesso. Inizio a preparare, sporco un po’ di cose e mi preparo ad avviare la prima di molte lavastoviglie: tempo due minuti e (sorpresa n. 2) il mio amato elettrodomestico mi pianta in asso! Chiamo disperata il tecnico che, ahinoi, è in ferie. Si preannuncia una Pasqua al lavello, con buona pace del bon ton che, come noto, lo vieterebbe, in presenza di ospiti. Pazienza, non ci sono alternative, e del resto l’importante è stare assieme.
Domenica mattina, sveglia di buon’ora. Ci sono le tavole da preparare e il pranzo da avviare. Viste le previsioni piuttosto incerte, il programma prevedeva aperitivo in giardino in assenza di pioggia, in caso contrario un antipasto seduti. Apro la finestra e (sorpresa n. 3) no, in effetti non piove: nevica! Ora, la casa in collina è in effetti in collina alta, ma neve in aprile non ne avevamo ancora vista: e per fortuna non ha attaccato, o rischiavamo anche di restare isolati. Suggestivo, comunque, fare il pranzo di Pasqua sotto la neve. Per tutto il giorno, il panorama è stato questo

Chiudono in bellezza (sorpresa n. 4) i nonni arrivati con un’ora secca di anticipo “per dare una mano”. Avendo doccia ancora da fare, angolo cottura tutto per aria e mezza tavola da preparare li ho letteralmente buttati fuori (tranquilli, nessun effetto “piccoli fiammiferai”: la casa in collina è divisa in più frazioni, i nonni hanno la loro parte) precipitandomi quindi nel bosco per recuperare i fiorellini più depressi e intirizziti della storia, finire la tavola, pulire la cucina e sistemarmi appena in tempo per l’arrivo del resto della truppa.
A parte questi piccoli dettagli, è andato tutto bene: la giornata è passata in serenità, come sempre c’era troppo da mangiare (tu glielo dici, di non portare niente, ma ti arrivano comunque quintali di cose non richieste), e anche il freddo è stato arginato dal fuoco che scoppiettava allegro nella stufa.
Veniamo quindi alle foto che vi avevo promesso. Ecco innanzi tutto i segnaposto con sorpresa, per i grandi (mini-limette per unghie per le signore e pannetto pulisci occhiali-smarphone-ipad per i signori)…

…e per i ragazzi (penna multicolore, anche se ormai son cresciuti la cancelleria piace sempre)

Sulla tavola dei grandi, una tovaglia in lino ecrù, semplicissimi piatti in porcellana bianca, posate in acciaio e doppio bicchiere in vetro.

Nella confusione della partenza, indovinate cos’ho lasciato a casa? Esatto, i tovaglioli! Così i tovagliolini di carta per il mancato aperitivo, fortunatamente in perfetto pendant con i segnaposto, sono diventati i tovaglioli: qualche nonno ha storto un po’ il naso, ma pazienza.

Per ragioni di spazio, le decorazioni floreali si sono limitate ad alcune uova-vasetto su portauovo in vetro (dopo anni di ricerche avevo finalmente trovato le uova a guscio bianco, non vedevo l’ora di metterle in tavola) con piccoli bouquet di fiori di prato e di bosco. A fine pranzo anche le pratoline, che qui vedete ancora congelate, si sono aperte in tutto il loro semplice splendore.

Tovaglia in stile romagnolo e rustici piatti in maiolica per la tavola dei ragazzi, tutta sui toni dell’azzurro e del blu con qualche tocco di giallo.


Secondo i programmi iniziali, nel cestino centrotavola avrebbe dovuto trovare posto, immersa nel muschio e circondata di ovetti di quaglia, una pianta di primule selvatiche, ma il gelo le aveva ridotte talmente male che ho lasciato perdere, ripiegando su una semplice candela bianca ornata da una coroncina floreale.
Quanto alle decorazioni della casa (che per la mia parte è praticamente tutta lì, almeno come zona giorno), ovviamente non poteva mancare un piccolo albero di Pasqua, semplice e rustico come la situazione richiedeva, e qualche allegro coniglietto: non so perché, ma senza non è davvero Pasqua.

Ecco, questa è stata Pasqua. Pasquetta invece ve la racconto domani…
sono svenuta alla notizia della lavastoviglie defunta, una vera tragggedia.
quanto agli ospiti che arrivano un’ora prima so bene, accadeva spesso anche dalle mie parti, una sera persino una coppia di amici non intimissimi arrivati con noi appena usciti dalla doccia. li ho mandati anche io a fare un giro.
senti invece i tavoli sono meravigliosi, entrambi. quello dei bambini spettacolare (ti ho già detto che adoro questa cosa dei bambini nel loro tavolo? io l’ho fatto una volta con un gruppo di amici e mi hanno guardata come fossi Erode) la tovaglia è bellissima. anche se pur senza dettagli e solo da lontano il decoro mi pare più umbro (ceramiche di Deruta e Gualdo, mio padre è perugino e mia madre era andata a “bottega” nelle fabbriche di ceramica della zona) che romagnolo dove si usa invece la cosiddetta stampa “ruggine”.
certo che comunque hai una pazienza fuori del comune e delle doti organizzative che posso solo dire: chapeau
Quello della lavastoviglie è stato davvero un momento drammatico, in confronto svegliarsi con la neve ha fatto ridere 😦
Sulla tovaglia non so che dire, l’ho acquistata da un signore decisamente romagnolo che mi ha anche tirato su tutta una storia sui vari decori che aveva, questo mi pare si chiami “palmetta”, ma non sono sicura. Se qualcuno avesse info da darmi in merito, gliene sarei davvero grata.
Bellissime mise en place 🙂
Grazie 😀
Meno male che nonostante le “sorprese” sia andato tutto bene. Bella però la Pasqua con la neve, anche se ormai ci siamo un pò stufati di questo freddo e vorremmo un pò di sole…pazienza. E mi piace molto la tua tavola, brava!
La Pasqua con la neve è stata davvero una sorpresa, non ce l’aspettavamo assolutamente. Comunque sono d’accordo, è ora che arrivi un po’ di caldino: speriamo in bene 😉
Io non ho mai mandato gli ospiti arrivati in anticipo a fare un giro….ma mentalmente li ho mandati spesso a quel paese…comunque una Pasqua cosi’ avrebbe messo alla prova anche Donna Letizia! Io sarei stata nervosa per tutto il giorno, tu invece te la sei cavata egregiamente a quanto pare e la tavola mi e’ piaciuta molto…hai pure trovato il tempo per i sacchettini con la sorpresa! Io ho un po’ accantonato queste cose negli ultimi anni….sara’ il tempo che passa o la voglia…
Io mi sono permessa perché erano mamma e papà, e avevano dove andare, altrimenti avrei fatto come te 😉
Per il resto, più degli imprevisti mi innervosiscono quelli che si mettono in mezzo magari pieni di buone intenzioni e invece fanno solo confusione, tipicamente le nonne che si incaponiscono a sparecchiare quando le preghi di non farlo perché non sai dove mettere la roba… in compenso sorelle e cognate non si alzano manco a morire: ma dico, una sana via di mezzo no?
Sul fronte regalini, lo faccio solo a Pasqua: da quando, stufi di trovarci per mesi col frigo pieno di cioccolata, abbiamo abolito le uova, salvo così la questione sorpresa 😉
Niente da fare…a casa mia nonostante due figlie ultra ventenni (per una in particolare) il cioccolato la fa da padrone e ahime’ bramano avere quello che le fa essere “felici per l’uovo, felici per la sorpresa!”.
Ma almeno il cioccolato lo mangiano? Perché qui avanzava sempre tutto…
Impeccabile come sempre e gestione efficiente della situazione. Bravissima! Quest’anno ho preferito il ristorante anche se un po’ mi è mancata la preparazione a casa del pranzo e l’addobbo della tavola. Complimenti!
Al milionesimo piatto lavato il ristorante l’ho sognato anch’io 😉
Ci credo!! questa volta ero troppo stanca per preparare in casa. Di occasioni ce ne saranno per rifarmi poi con la bella stagione si ha più sprint!!!
Le tue tavole sono bellissime♥ e la tua Pasqua nonostante gli imprevisti a me è proprio piaciuta! Quel verde del prato, quei fiorellini gialli, sottola neve, sono qualcosa di incredibilmente suggestivo♥ baci baci 😘😘😘
Grazie carissima 🙂