Dilemmi, Stile

Dilemmi. Essere o non essere (blogger)

©acasadibianca
©acasadibianca

Quando ho deciso di aprire questo blog, ormai quasi tre anni fa, il mondo del web era in piena evoluzione. Il fenomeno blogger, in particolare, si stava spostando dalla sua realtà originaria (uno spazio/diario personale dove condividere esperienze e interessi) verso una veste più spiccatamente commerciale. Fiutata la visibilità mediatica dei blogger dotati di più vasto seguito, le aziende avevano iniziato a considerarli un possibile veicolo pubblicitario: basso costo e alta visibilità, parole che farebbero gola a qualunque esperto di marketing. E poiché dietro moltissimi blog c’erano persone alla ricerca di una professione (o di un cambiamento di vita), ecco bell’e fatto il matrimonio.

Così in breve tempo quasi tutti i blog di successo, con rarissime eccezioni, sono di fatto diventati siti personali dove l’autore “vende” il prodotto costituito da se stesso, dai propri interessi e, ahinoi, a volte anche dai propri figli.

Vista la fortuna professionale raggiunta da molti di questi blogger, in tantissimi si sono buttati speranzosi sul mercato. Ed ecco la fioritura di blog più o meno simili, con particolare abbondanza di mummy e food blog, palesemente gestiti da persone che speravano a loro volta di trasformare una passione in una professione. Niente di male, sia chiaro, anzi: buon per chi ci è riuscito, contribuendo a dare dignità e visibilità a un nuovo tipo di lavoro onesto, creativo e, per inciso, anche tra i più conciliabili con eventuali impegni familiari.

E’ solo che in questo clima mi sono detta: e io cosa c’entro? Ha senso aprire un blog vecchio stile, che non ha nessun intento commerciale, che non vuole cambiarmi la vita, che sicuramente non attirerà folle oceaniche di lettori e quindi non susciterà mai l’attenzione degli sponsor, condannandolo quindi fin dalla nascita all’infelice destino di – passatemi l’espressione – blog sfigato?

La risposta è stata sì, e dopo tanti mesi posso dire che non me ne sono pentita. Mi piace l’idea di avere un blog vintage nella concezione e di nicchia per argomento e lettori; mi piace che chi passa di qui non sia solo una voce lanciata nel web ma si prenda il tempo e la voglia di fermarsi a leggere e commentare; mi piace quando la conversazione prende una piega del tutto diversa dal tema del post e trasforma il blog in un salottino da tè virtuale; mi piace soprattutto che di qui passino esclusivamente utenti pacati, gentili e educati, perché se c’è una cosa che proprio mi addolora del web è vedere con quanta facilità faccia emergere il peggio delle persone.

Tutto questo mi fa concludere che il tempo dedicato a questo piccolo blog è ben speso. E considerando quanto è prezioso il tempo, ringrazio tutti voi, che passate di qui abitualmente o ci capitate per caso, davvero di cuore.

16 pensieri su “Dilemmi. Essere o non essere (blogger)”

  1. Hai ragione, sembra proprio di passare per una tazza di tè: questo salottino è un posto molto piacevole in cui fermarsi un attimo. Grazie a te per condividere con noi esperienze e idee 🙂
    Buona settimana!

  2. Ciao DB buon inizio di settimana. Leggendo le tue parole mi sono ritrovata perché anche per me il blog e’ srato aperto con lo stesso intento…inserire i miei momenti di vita legati ai piatti e prima si usava il diario cartaceo adesso quello virtuale! Non ho indetto contest in questi anni perché non ho ne’ la voglia ne’ la fantasia per crearne uno, che non sia ripetitivo; partecipo eventualmente a qualcuno se ho tempo ma giusto per gioco! Mi piace scegliere i blog che “valgono” la pena di essere seguiti ed il tuo e’ uno di questi! Con te ho scoperto la passione del “vintage”, aggiungendoci i giri ai mercatini dell’antiquariato e ritrovare e apprezzare i “vecchi” oggetti di famiglia…abbiamo recentemente “sbaraccato” purtroppo la casa in montagna, e ho recuperato un po’ di cosine di mia suocera, lei ha quasi ottant’anni e quindi molte cose sono “storiche” ;)!
    Scusami come al solito qui da te mi faccio prendere la mano e scrivo anche troppo…
    La mia aspirazione non e’ certo il lavoro nel mondo del food…la cosa mi spaventa anzi un bel po’ perché non ho le conoscenze tecniche adatte e che credo servirebbe a tanti in questo mondo, la scuola ha sempre il suo perché in ogni settore! Ho avuto quella piccola “finestrella sul mondo” con la pubblicazione su Sale&pepe che mi ha fatto sicuramente piacere ma non sono stata io a cercarli :)!!!
    Grazie per questo tuo angolino che continuo a seguire perché mi trovo bene in questa “casa”.
    Buona giornata.
    Luisa

    1. Credo fermamente che il prodotto genuino si veda da lontano: il tuo blog è vero e sincero, lontano anni luce da quelli palesemente nati per velleità commerciali. E infatti il suo riconoscimento l’ha avuto: brava! Sono sempre onestà e passione a fare la differenza: chi finge dura poco…

  3. Fiuuuuuuu, temevo che volessi dire che non avevi più voglia il che mi sarebbe dispiaciuto parecchio. Ti leggo sempre con grande piacere, per come scrivi, per quello che scrivi, per la pacatezza, per il fatto che non ti poni come guida ed esempio assoluto, perché hai dei lati umoristici che forse neanche ti riconosci. Perché il vintage lo amo anche io è vorrei avere una casa con la pareti estensibili. Perché ho scoperto altri aspetti del vintage che mi hanno fato venire delle idee. Insomma è sempre un piacere.
    Ad ogni modo è vero il mondo dei blogger è in forte evoluzione e ci sono dei cambiamenti che mi lasciano parecchio perplessa. Fra l’altro la pubblicità c’è chi sa farla e chi no e qualche blog è diventato proprio solo un ricettacolo di squallide marchette e scusa la volgarità. buon inizio settimana

    1. In effetti questa riflessione, che già avevo fatto al tempo, mi è tornata alla mente vedendo quanti blog ormai siano solo una sfilza di pubblicità, il che per me significa interesse zero: non so se hai notato, ma sono campagne a tappeto per cui ti trovi tutti che parlano contemporaneamente dello stesso prodotto, il che come lettore mi dà un certo senso di claustrofobia 😉
      Poi se c’è una cosa che mi sta particolarmente sull’anima sono i post che sembrano “normali”, personali e sinceri e invece alla fine. .. zac! ti piazzano a tradimento il marchettone. Ma anche no, grazie: preferisco un onesto “l’azienda x mi ha chiesto di testare questo prodotto”. Almeno se voglio salto senza sentirmi presa in giro…

      1. eheheh pensavo giusto alle campagne a tappeto (adesso per esempio fra le mamme blogger ce n’è in corso una di una nota azienda e devo ammettere che ci sarebbe da premiare l’abilità ad arrampicarsi sugli specchi) quanto ai post marchettone a tradimento sono d’accordo con te però alcuni si riconoscono abbastanza dalle prime righe. tutto questo senza nulla togliere alla pubblicità che serve a campare ma che deve essere dichiarata subito. secondo me.

        1. Ma infatti io capisco chi è riuscito a fare di una passione un lavoro e chiede giustamente di essere retribuito, è che il modo spesso non è molto gradevole per chi legge. Lì però la colpa è delle aziende che pretendono un certo taglio, e spesso selezionano senza criterio. Prendi la mega campagna per il lancio di Cenerentola: hanno invitato la qualunque e infatti ne è uscito di tutto, con un livello medio abbastanza imbarazzante. Ma contenti loro…

  4. Carissima Bianca mi sono affacciata al tuo blog tramite quello di Marina e sto apprezzando anche te come adoro lei! Mi piacciono le tue foto delle tavole apparecchiate, mi piacciono i tuoi commenti e mi ritrovo nelle tue passioni per le stoviglie, per il mondo british, per la elegante sobrietá che avverto qui da te! Con ammirazione un saluto da Antonella Carini

    1. Ciao Antonella e benvenuta! Grazie per i complimenti, sei davvero gentilissima 🙂
      La mia passione per il mondo british risale all’infanzia, ma devo dire di averle davvero dato libero sfogo solo negli ultimi anni, soprattutto per quel che riguarda la tavola. Il marito all’inizio era piuttosto perplesso (avrebbe un gusto nettamente più moderno, poverino…) poi si è rassegnato: i ragazzi invece mi prendono apertamente in giro, ma non me la prendo. In fondo così ci divertiamo un po’ tutti 😉

  5. Beh per me i blog sono come i giornali…li comperi non per la pubblicita’ ma per cio’ che ti attira in copertina o all’interno, poi la pubblicita’ te la ritrovi per forza tra le pagine, magari qualcuna mi fa anche comodo perche’ mi risolve un problema o mi da un idea ma quando supera le pagine di interesse mi scatta l’allarme e allora quel giornale non lo compro piu’, per quanto riguarda i blog, devo essere davvero interessata agli argomenti e non so se si e’ notato ma a me il vintage non fa proprio impazzire e onestamente a volte salto i pezzi che parlano di serviti da te’ e porcellane tanto non e’ neppure nelle mie possibilita’ tenerne in casa, quanto al tuo “blog di nicchia” dovrai avere molta pazienza perche’ essendo ricercato e senza pubblicita’ ci vorra’ molto piu’ tempo per arrivare ad avere un seguito di fan piu’ numeroso ma non demordere! Se lo usi come se fosse il tuo diario segreto senza aspettarti che tutti lo vogliano leggere sara’ la tua valvola di sfogo, io comunque una sbirciata ad ogni tuo post la do sempre anche se non rispondo….

      1. Cara Katia in incognito, grazie per la pazienza di leggere anche i post che non ti interessano 😉
        Per il resto faccio anch’io come te: quando la pubblicità supera il livello di guardia mollo, anche perché so per esperienza professionale che tutte ‘ste opinioni sincere non ci sono per il semplice motivo che se non parli bene dei prodotti le aziende (che non sono certo masochiste) non ti vengono più a cercare…
        Quanto a questo blog per me è puramente un hobby, come la lettura, la cucina, il giardinaggio e il lavoro a maglia: e devo dirti che scrivere di quello che voglio, quando voglio, senza l’ansia di arrivare per forza a qualche risultato mi dà un gran senso di libertà.
        Ps se cambi idea sulle porcellane vintage, sappi che non sono affatto costose, anzi, soprattutto nei mercatidell’usato a momenti te le tirano dietro 😉
        Pps ho appena sperimentato un’ottima ciambella gluten free al limone: posto prestissimo la ricetta, magari può interessarti per il nipote

  6. Cara Bianca,
    si cara Bianca, non è un retorico inizio lettera, ma un sincero affetto…noi non ci siamo mai viste,ma sento te e tutte le persone del blog vicine come vere amiche/ci. LA condivisione degli stessi interessi, una certa visione della vita, la libertà di dirsi tutto, forse proprio anche in virtù del fatto che non ci si conosca fisicamente, rende questa mia frequentazione nel tuo blog cara e preziosa. Una lontanaza fisica, ma che mi ha spinta fino al lontano (per me) mondo di istragram e facebook…che ora sono una quotidiana frequentazione…io che utilizzavo il computer solo per lavoro (ed anche qui proprio per l’indispensabile) e che ostentavo la mia assoluta abnegazione verso tutto ciò che è tecnologico, ora (anche grazie le nuove diavolerie telefoniche che hanno reso tutto più semplice) non passa giorno che non scorra questi strumenti e magari non pubblichi qualche foto. Come ben sapete tutti, vivo in 2 posti diversi e questo rende un pò complicato condividere le esperienze con gli amici, ora riesco a far vedere una tavola apparecchiata a chi si trova a 120 km di distanza…e questo lo devo un pò anche a te. Nel tuo bolg è un pò come essere accolte in una casa privata, con una buona tazza di tè, fiori recisi che inebriano i sensi, e si forse perchè mi manca tanto il mio Pippo, riesco a percepire anche la presenza di Ninni, che con elegante noncuranza passa a prendersi una carezza e si rimette tranquilla a dormire.Grazie per tutto questo, grazie per il tuo impegno, grazie per condividere con noi piccoli momenti di quotidianità che rubi al lavoro, casa ed impegni vari.(fine parte seria, inizio parte ironica ma non poi più di un tanto.) ps grazie anche per complicità per un certo tipo di shopping che noi frequentatrici del tuo blog siamo riuscite a motivare unanimanete come assolutamente necessario. Come sempre baci baci baci Ale

    1. Cara Ale,
      non sai quanto mi ha commossa il tuo commento. Questo blog è per me un angolino di pace ritagliato alla burrasca del quotidiano, la famosa “stanza tutta per sé” che ogni donna (anzi, ogni individuo) dovrebbe avere: uno spazio discreto dove condividere con semplicità e pacatezza le mie piccole passioni. Sapere che anche chi mi legge lo vive allo stesso modo mi riempie di gioia: grazie, grazie davvero.
      Quanto all’imprescindibile necessità di un certo tipo di shopping, ho fatto la mia parte anche oggi: toccava il mercatino dell’antiquariato in piazza, quello dove di solito guardo e basta. Ehm, stamattina temo di non aver solo guardato…

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