
Ho sempre amato le violette. Semplici e delicate, con un profumo intenso e meraviglioso che per inciso era anche il profumo della mia nonna, cosa che me le rende – se possibile – ancora più care.
Uno degli oggetti di casa che preferivo era una minuscola lattiera di porcellana inglese con questo decoro: le facevo un filo tale che, al momento di mettere su casa, la mamma me l’ha data da portare con me.
Complice la mia nota difficoltà nell’usare le cose più belle, l’ho lasciata per anni nella credenza: da quando però ho deciso di vivere più intensamente gli oggetti che mi piacciono, lei è stata la prima a cui ho pensato, e con l’intenzione di recuperare un piatto da dolci che le facesse compagnia, ho iniziato a perlustrare i locali mercatini dell’antiquariato e del vintage.

Ovviamente non ho trovato nemmeno mezzo piatto: in compenso una delle mie fidate spacciatrici di anticaglie british (non crediate che esista solo Chiara di “enjoycoffeeandmore”: purtroppo o per fortuna, il mondo è pieno di diavolette tentatrici!) mi ha proposto un piccolo servizio da tè completo di piattino individuale da dolce (insomma, il classico “trio”) ad un prezzo assolutamente ragionevole.

Devo ammettere che ho tentennato un po’: il decoro era meraviglioso, ma tazze e piattini erano davvero molto vissuti, al punto da aver perso quasi completamente il filo d’oro che ne decorava i bordi. Come sapete, però, amo avere oggetti che raccontino una storia. E queste tazze raccontavano di tanti tè bevuti in compagnia, che io ho subito immaginato serviti nel giardino di un piccolo cottage profumato di violette, rose e lillà.
Insomma, avete già capito come è finita. Ora queste tazze, un po’ acciaccate dagli anni ma sempre affascinanti, abitano da me. Come primo incarico nella loro nuova casa, hanno servito un tè per due che ho voluto riservare a me e mio marito, un piccolo spazio tutto nostro all’interno di una domenica in famiglia movimentata da figli, cani e compagnia cantando.

Sempre per la serie “la terza età che avanza”, ci siamo recentemente regalati un minuscolo tavolino da balcone dove ci rifugiamo per un tè, un aperitivo o – meteo permettendo – un dopo cena tutto nostro. I figli capiscono, e si tengono alla larga. La temperatura era perfetta, e quindi ho apparecchiato lì: due tazze di tè verde (scoperta recente, lo sto ancora guardando con un po’ di sospetto), un assaggio di biscotti ai frutti di bosco, l’immancabile tocco floreale e ovviamente la mia amata lattierina, per l’occasione riconvertita in zuccheriera.

Aria fresca, le colline in lontananza, un cane che ci girava intorno nella speranza di partecipare al banchetto, e soprattutto noi due. Non posso immaginare un modo migliore di concludere una domenica di primavera.
Buongiorno Donna Bianca, le tazzine sembrano separate alla nascita dalla tua lattiera, che ha una forma veramente bella! É molto bello anche il vostro rifugio sul balcone, sembra il posto ideale per fare due chiacchiere con una tazza di tè davanti. Buona settimana!
Se solo due anni fa mi avessero detto che mi sarei fatta un salottino sul balcone mi sarei messa a ridere, invece eccomi qua. Ah, cosa non si fa per recuperare un po’ dell’intimità perduta 😉
eccomi anche io, avevo notato le tazze su Instagram e sono meravigliose. noi abbiamo il giardino “infestato” dalle violette che sono invasive e si propagano da sole ma purtroppo durano pochissimo, mi madre ci teneva tanto e io le conservo con cura e ormai da due anni la fioritura mi ricorda che lei diceva “eccole le mie violette”.
ok detto ciò mi piaceeeeeee il tavolinetto per due (meno il tè verde che non riesco a farmi andare giù) ma io ho un marito che il tè solo d’inverno e “non me ne dare un litro” e noi abbiamo iniziato la convivenza usando quasi solo delle mug tutte diverse, provenienti da viaggi nostri e di amici ma ora sinceramente mi hanno stufata. 😀
Anch’io aspetto con impazienza la fioritura delle violette, mi ricordo che le raccoglievo da bambina nel giardino della mitica Adelina e per me segnavano proprio l’arrivo della primavera 🙂
Sul tè verde mi pronuncio con riserva, ne sto assaggiando diversi tipi e ci sto meditando. Ti saprò dire….
Comunque nemmeno mio marito ama particolarmente il tè, diciamo che lo fa per la compagnia 😉
Come gia’ detto sono poco interessata a porcellane varie…da me le violette in girdino hanno passato la fioritura da piu’ di un mese e sono dispiaciuta perche’ in ritardo avevo pensato di provare a cristallizzare i fiori con albume e zucchero, cosa che ho fatto con i fiori blu della borragine e il risultato e’ ottimo, si conservano benissimo per eventuali decorazioni dolciarie….aspettero’ il prossimo anno. 😦
Siiiiii le violette candite, la più bella decorazione del mondo per torte e pasticcini. Ma immagino che anche i fiori di borragine siano una meraviglia ♥♥♥
Sono molto belle le tazzine, anch’io ho voglia di vivermi a pieno il mio balcone, speriamo che il tempo migliori.
Ecco, parliamone: qui piove anche oggi 😦 😦 😦
Anche qui!!!!
mi piace il tuo blog,lo seguirò se ti va ti aggiungo così riesco a visitarlo senza cercare…sono un po smemorina….buona serata
Ciao e benvenuts!
Abbiamo un ricordo che ci accomuna, anche mia nonna usava il profumo alla violetta (Borsari di Parma per la precisione che mia nonna portava ogni estate in dono alle sue amiche del mare…fa ridere oggi in tempi di globalizzazione )…sempre della stessa nonna ( probabilmente ereditato da qualche generazione precedente ) arrivano 2 posti tavola comprensivi di tazzine da caffè , molto simili a quelli che ci hai mostrato…ricordo che mia zia li voleva portare a quelle pesche di beneficenza in cui ci si disfa delle cose non più utilizzabili, io avrò avuto 10/ 12 anni e ci piantai un capriccio come solo le bambine sanno fare e mia nonna me lo regalò dicendo ” io te lo regalo ma tu fanne Buon uso, quando sarai grande e sarai sposata usalo e ricordati di me”. Io le risposi che quando lo avrei usato per la prima volta la avrei chiamata le avrei fatto sapere. .. mia nonna è mancata molto tempi prima che io mi sposassi…la prima volta che mangiamo insieme da sposati a Parma provate ad indovinare che piatto Usai? Grazie per avermi fatto rivivere questi ricordi e scusate la lunghezza baci baci baci ale
Che storia bellissima Ale, grazie di averla condivisa con noi! Anche la mia nonna usava la Violetta Borsari, e siccome me ne era venuta nostalgia quest’inverno ho girato mille profumerie per trovarla, ma niente: addirittura, in una profumeria storica della città (di quelle dove sono convinti di essere estremamente chic, per capirci) mi hanno guardato sconvolti e commentato con tono scandalizzato “ma sta scherzando, chi vuole che lo usi più?”. Così mi sono rassegnata e ne ho preso un’altra marca, se pur sempre alla violetta: lo so, è molto dolce e altrettanto retrò, ma mi piace per quello… con buona pace della profumiera pseudo-chic 😉