
Capisco che tutto si possa dire di questo post tranne che sia di interesse generale, ma tant’è. Per la mia misera vita di mamma-moglie-donna che lavora cui generalmente avanza sì e no il tempo di farsi la doccia*, una serata a casa da sola è praticamente un evento epocale, e trovo divertente l’idea di condividerlo: mal che vada, potrete sempre dilettarvi a compatirmi…
L’insperata congiuntura astrale che ha causato il lieto evento è stata la seguente: figli in campagna dai nonni in attesa di cominciare i vari centri estivi, marito in zona per lavoro e uscita di un orripilante (per me) film a base di dinosauri che invece i tre non vedevano l’ora di vedere. Insomma è andata che hanno cenato dai nonni e poi sono andati dritti al cinema, lasciandomi ben quattro (dicesi quattro) ore di beata solitudine.
Dico la verità: la giornata in ufficio era stata talmente pesante che se fosse stato inverno avrei fatto un bel bagno caldo e mi sarei ritirata sotto le coperte, con tanti saluti a tutti. Invece il caldo torrido tutto suggeriva tranne infilarsi in una vasca, ed ecco quindi che, dopo un veloce restauro comprensivo di doccia con bagno schiuma al legno di sandalo e di nuovo smalto estivo su mani e piedi, si è presentato un altro dilemma: considerato che caldo e stanchezza per me vogliono dire fame pari a zero, toast al volo davanti alla tv o cena leggera ma curata con una tavola come si deve? Immagino non ci sia nemmeno bisogno di dire cosa ho scelto, vero?

E quindi eccola qui, la mia tavola da “single per una sera”, fatta di uno strofinaccio a righe trasformato in tovaglietta, dei miei adorati piatti inglesi bianchi e blu, di un menu assolutamente frugale ma – a mio gusto – comunque piacevole: uova sode condite con salsa verde, pane tostato, un’insalata fresca arricchita di noci e datterini.

Nelle intenzioni, il dessert avrebbe dovuto prevedere del gelato alla vaniglia spolverato di cannella: peccato che, come spesso accade, la figlia avesse ben pensato di mangiarselo tutto senza dirmi niente. Poco male, ho ricambiato “rubandole” lo yoghurt greco, ingolosito da una bella dose di amarene sciroppate.

Dulcis in fundo, divano, cane spalmato addosso e millemillesima replica di “Quattro matrimoni e un funerale”: ah, che serata…
*Vi prego, vi supplico, vi scongiuro, non tiratemi fuori il pippone dei carichi familiari da condividere al 50% col marito che tanto va di moda tra le blogger gggiovani e dalla professione indefinita: non è una questione ideologica, è che ci sono situazioni in cui non lo si può fare nemmeno volendo; del resto a mio marito – che per inciso non si è mai tirato indietro né per quel che riguarda la casa né per quel che riguarda i figli – avanza anche meno del tempo che resta a me, quindi…
Brava!
😉
Ciao Db io condivido molto invece questi momenti “rigeneranti”…certo quando i miei bimbi sono lontani sento parecchio la mancanza, ma poi faccio tutto ciò che ovviamente con la loro presenza diventa difficile…come magari proprio un bel bagno lungo e rilassante :)!!! Bhe io sono a casa e quindi spetta a me la gestione generale , ma devo dire che il mio maritino mi aiuta nei limiti, ad esempio la gestione delle piante sul terrazzino e’ sua :)!!! Deliziosa la tua tavola “marinara” e la tua cenetta, brava ogni tanto si può fare…!
Buona giornata Luisa
I miei figli non sono praticamente mai lontani! Quando sono a casa loro ci sono anch’io, o al limite sono loro che beneficiano della casa vuota visto che tornano da scuola prima di me: per stare da sola devo ammalarmi (e sperare che loro siano a scuola) 🙂
Sulla divisione dei compiti credo che ogni coppia debba trovare il suo equilibrio: diciamo che mi urta parecchio chi mette sullo stesso piano andare all’apericena con le amiche per poi postare il locale figo sul blog con un lavoro dipendente da cui anche volendo non è sempre facile (né opportuno) sganciarsi :(. Quella non è parità, è miopia…
Si si anche i miei bimbi, giusto qualche giorno dai nonni, ma poi ho bisogno io di raggiungerli :)!!!! Bhe cara io sarò all’antica ma non concepisco la serata tra amiche settimanale (o amici per gli uomini), come vedo spesso fare! Ogni tanto ci sta ritagliarsi una serata diversa, ma che sia un’abitudine proprio no (lo fai quando sei fidanzata ok e non hai figli “da sbolognare” poi a destra e a manca)! Anch’io quando lavoravo in uno studio legale l’aperitivo lo vedevo col binocolo ih ih, e ancora di più adesso da mamma…preferisco organizzarlo a casa con gli amici eventualmente ;)! Buon weekend Luisa
Appunto 😉
Brindo con te a questo sacrosanto momento di relax. I figli sono la gioia più grande, ma in certi casi è proprio vero il motto beata solitudo, sola beatitudo.
Io per varie ragioni sono rimasta a casa dal lavoro quando è nata Giulia: avevlo la partita iva, la società con la quale avevo la collaborazione più importante è ingloriosamente e dolorosamente fallita; dove abitiamo non abbiamo nonni nel raggio di chilometri, e comunque i miei genitori lavorano ancora a ritmi molto sostenuti e anche volendo non possono fare più di tanto. La retta dell’asilo e una baby sitter per quando si ammala, l’asilo chiude, o per il ritiro alle quattro nel pomeriggio mi sarebbero costati quanto guadagnavo, o forse di più. Non è stato facile ritrovarsi mamma e casilinga dipserata da un giorno all’altro. Oltretutto mio marito ha le giornate molto piene al lavoro, esce di casa prestissimo e torna all’ora di cena.
Cerco di ritagliarmi, quando posso, di solito nei fine settimana quando mio marito è a casa, dei momenti di assoluta solitudine, ma non riesco a pensare di lasciarla ad una baby sitter per andare a fare l’aperitivo, per andare in palestra, per fare shopping. Mia suocera mi dice da sempre di farlo, a me sembra… innaturale? immorale? Non so, non ci riesco.
Aggiungo ripensando a quanto scritto stamattina: immorale non è un giudizio su chi lascia i figli alla baby sitter per godersi un attimo di pace, è che io proprio non ci riesco. Sento che anteporrei il mio bene al suo, non sarei tranquilla.
Secondo me era chiarissimo 😉 ma c’è anche da dire che sono della tua stessa scuola: in più ( cosa che proprio non si può dire, se non vi vuole passare per retrograde) io coi miei figli ci sto benissimo, non mi sento né squalificata né meno donna se mi diverto di più con loro che non arrampicata su tacchi improbabili a fare quella che “ha ancora una vita” 😉
Allora siamo tre “retrograde” ;)! Io i tacchi li ho praticamente aboliti, ogni tanto ci riprovo e poi mi ricordo del perché non li uso da molto. Pensa che quando ero incinta di sette mesi del mio grandone e andavo in giro per lavoro li usavo senza fare un piega…poi i miei piedi si sono ribellati :).
Io a volte ci provo ma niente, li trovo scomodissimi, e francamente chi me lo fa fare? Quindi nel 99% dei casi scarpe basse e via 🙂
Sono diversi giorni che voglio commentare la settimana è stata “de fuego” e non solo meteorologico.
Mi piace questa tua scelta della tavola curata (strofinaccio bellissimo) per la cena frugale in solitaria, a me non riesce mai anche se sono spessissimo sola. Io opto per “buttata sul divano con toast al volo”. Mi piace ancora di più una cosa che hai scritto: “io con i miei figli mi diverto”. Oggi in epoca leggo sempre più spesso di mamme che fra le righe fanno capire di essere anche un tantino stufe della prole e io, che purtroppo figli non ne ho, mi viene da dire “mica ve l’ha ordinato il dottore”, di fare figli intendo. Per fortuna tu no e i tuoi ragazzi te ne saranno grati anche se oggi ancora non se ne rendono conto. 😀
Ecco appunto, viviamo in un’epoca in cui ci sono mille strumenti per evitare una gravidanza, se decidi diversamente poi perché stai sempre a lamentarti? Non lo sapevi che i cuccioli di umano hanno bisogno di qualche annetto prima di cavarsela da soli? Mah…
Hai fatto un gran bene e l’apparecchiata è deliziosa ruberò l’idea del canovaccio usato come americana ne ho di simili e nella micro tavola della terrazza ci starebbero benissimo baci baci baci ale 😘
🙂
Come ti capisco 😀 io per farmi una doccia devo aspettare i soccorsi!
Coraggio carissima,
arriverà a breve il momento in cui non solo ti potrai fare la doccia quando ti pare, ma non dovrai nemmeno più lavare altra gente: il che, a mio modesto parere, è la vera svolta 😉