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Londra. Di giorni fortunati, passioni e cani in panciolle

©acasadibianca
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Eccomi di nuovo qui, con la connessione a Internet finalmente ripristinata, i figli felicemente murati nelle rispettive camere a guardare video improbabili su youtube, Ninni di fianco che mi mordicchia e un sacco di cose da raccontare sui miei tre giorni a Londra.

Sì, perché per farsi perdonare alcune cosucce (leggi: vacanze estive a singhiozzo per ragioni di lavoro), nei giorni scorsi il rispettivo babbo e consorte ha pensato bene di portarci tutti e quattro nella nostra città preferita. Ninni ovviamente è rimasta a casa, ospite dei nonni che l’hanno viziata senza ritegno: e per fortuna siamo stati via solo pochi giorni, altrimenti al ritorno ce la saremmo ritrovata cilindrica!

Siamo partiti a ridosso dell’attentato all’aereo passeggeri russo, arrivati nel pieno delle celebrazioni per il Remembrance Day (da cui il Remembrance Poppy della foto) e tornati appena prima dei tragici fatti di Parigi: non esattamente un bel periodo per viaggiare, e per questo sono ancora più grata per il fatto che sia andato tutto bene.

Comunque. Visto che ormai i ragazzi sono grandi, e che non era la nostra prima volta a Londra, abbiamo deciso di “rompere le righe” e di girare anche in modo indipendente. Così, mentre marito e figlio si dilettavano a pellegrinare sui luoghi di James Bond, io e la figlia ci siamo tolte un po’ di voglia di shopping. E prima che iniziate a sgridarmi, sappiate che avevo fatto musina appositamente, evitando ogni acquisto già da prima dei saldi estivi in previsione di questo appuntamento.

La prima tappa è stata il mitico Spirit of Christmas, ossia una fiera del Natale che mi incuriosiva da anni. Va detto subito che praticamente non ho foto: più che agli articoli natalizi, infatti, è dedicata all’handmade, e giustamente molti espositori hanno chiesto la cortesia di non fotografare i loro prodotti. Per questo non posso farvi vedere la borsa su cui ho lasciato il cuore, una meravigliosa shopping bag in pelle e tessuto di lana a quadri che purtroppo aveva un prezzo veramente inavvicinabile.

Mi sono consolata con una deliziosa collana in macramé dai toni autunnali e soprattutto con le incredibili ceramiche di Jane Hogben, una signora molto simpatica che produce deliziose potteries. Avrei comprato tutto, ma i limiti del bagaglio a mano sono quelli che sono e mi sono accontentata, oltre che di un paio di pensierini natalizi che per ovvi motivi non posso mostrarvi, di una minuscola lattierina col mio animale simbolo, il pettirosso.

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In effetti il mio vero obiettivo era altro, e mi ha portata nel meraviglioso reparto casa dei grandi magazzini John Lewis, autentico luogo di perdizione per gli amanti della bella tavola (Harrod’s è anche peggio, ma purtroppo o per fortuna era troppo fuori zona): le avevo già puntate sul sito della manifattura, e una volta viste dal vivo non ho resistito. Sono quattro tazze da colazione della Royal Worchester decorate con gli animali del bosco, a dir poco perfette per una colazione nella casa in collina.

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Le ho scelte personalizzate: la lepre svampita per il marito, il gufetto spettinato per il figlio, lo scoiattolino furbacchione per la figlia e il riccetto spinoso per la sottoscritta. Il decoro, poi, è diverso sui due lati. Guardate, non sono adorabili?

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Ah, tanto che c’ero ho preso anche un minuscolo piattino decorativo in transferware grigio della serie “Delamere Rural” di Spode, e un paio di sottobottiglia natalizi della serie “The Holly and the Ivy” di Portmeirion. Bellissimi…

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Spedita quindi come personal shopper dalle parenti italiche nella scicchissima boutique Longchamp di Regent’s Street (dove, a detta della figlia, quanto sono entrata mi hanno scambiata per una barbona: grazie, amore di mamma!), ne ho approfittato per prendermi una meravigliosa traveller bag rossa della linea “Le Pliage” perfetta come piccolo bagaglio a mano, borsa da weekend ma anche – perché no – capiente borsa da città.

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E mentre me ne stavo lì a meditare su come non fosse poi così brutta l’idea di Becky Bloomwood di congelare la carta di credito, sempre da John Lewis sono incappata nell’angolo (beh, angolo… più che altro è una piazza d’armi) beauty. Come non portarsi a casa una deliziosa crema per le mani da borsetta con il packaging ispirato ai disegni di William Morris?

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Per finire, non poteva mancare il tradizionale giretto al duty free prima dell’imbarco, per un altro articolo che avevo già puntato da tempo: le meravigliose – e impossibili da trovare in Italia, se non si vive a Roma o a Milano – fragranze di Jo Malone. Costano una follia, per essere colonie, ma sono così particolari che proprio non ho resistito.

Ne ho scelte tre nel formato più piccolo: Pomegranate Noir, Peonies and Suede e Nutmeg and Ginger, la preferita del momento con i suoi deliziosi toni speziati, perfetti per questo periodo dell’anno.

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Ecco, questo è tutto. Ora speriamo solo che il conto della carta di credito arrivi dopo lo stipendio…

13 pensieri su “Londra. Di giorni fortunati, passioni e cani in panciolle”

  1. Ottimi acquisti, che bello passare qualche giorno a Londra, anche se con gli ultimi avvenimenti ci pensi due volte prima di partire per le capitali. Sul mio blog ho evitato di scrivere dell’argomento, ma non è che per me sia passato inosservato, più leggo le testimonianze, più rimango scioccata, penso che uscire vivi da situazioni del genere ti segni per tutta la vita. Cambiamo argomento e cerchiamo di pensare al Natale che arriva… Buona serata.

    1. Guarda, se avessimo dovuto partire oggi, quasi sicuramente avremmo rinunciato: anche se in realtà il vero problema è che da quindici anni a questa parte nessuno può dirsi al sicuro, in nessun posto, ci sono oggettivamente situazioni più a rischio di altre. Anche per questo oggi questa minivacanza mi è sembrata veramente un dono prezioso.

  2. posso dirlo?
    non mi sei simpatica 😛
    lasciamo andare Londra che noi qua siamo inchiodati da una serie di rogne e non ogni volta che pensiamo a un viaggetto si aprono le cataratte per diluvio universale 😦
    ma scusa devi anche mettere tutti ‘sti link con posti a me sconosciuti e che preferivo rimanessero tali?!?! ovviamente ho già controllato la collocazione di John Lewis che mi pare ottimale per dove in genere soggiorniamo. su Delamere ti avevo già detto, quanto a Longchamp sono assidua frequentatrice del grande negozio di Parigi ma adesso è tutto molto meno romantico visto che hanno aperto anche in piazza di Spagna a Roma. La borsa è bellissima e pare anche comodissima e mi sa che ci sta anche il pc, ma non credo sia della serie “pliage” magari mi sbaglio, dopo controllo sul sito. io sono adepta della pliage e mio marito ancora si deve riprendere dallo choc di quella volta (non mi ricordo dove) che mi disse “e adesso voglio vedere dove li metti tutti gli acquisti fatti e come te li porti indietro in treno” e io zacchete aprii un’ampia pliage che avevo nel trolley appunto ben piegata.
    ne ho anche una blu che uso come borsa diciamo quando devo essere un po’ più in tiro e le mie adorate Kipling non sono idonee all’uso.
    dei profumi di Malone avevo sentito parlare ma non li ho mai provati però in quel settore sono a prova di tentazione perché non sono una grande fan dei profumi.
    con invidia, sempre tua 😀
    MM

    1. c’avevi ragione è una pliage, ero rimasta che della linea pliage fossero solo appunto le ripiegabili. bellissima e se ti devo dire anche a un buon prezzo. è foderata? bella anche nel colore. io non riesco a osare una borsa rossa.

      1. Ops partita la risposta.
        Dicevo: in effetti anche in negozio non era tra le pliage classiche ma tra le borse da viaggio, persino il fighissimo commesso ha fatto fatica a identificarla (ecco, metti che il mio “fluido” inglese non aiuti, però con la foto davanti…).
        Ad ogni modo il pc ci sta (non è imbottita però) e soprattutto a differenza delle sue sorelle pieghevoli ha tasche interne ed esterne. Una bellezza insomma.
        Il colore è stato una scelta quasi obbligata: nera non era un granché, lampone anche no, azzurra um po’ troppo estiva. E poi io amo le borse rosse ♥♥♥

        1. è molto bella, non credo comunque di averla mai vista nel negozio di Parigi – grandissimo e sempre affollato di giapponesi per le quali la Longchamp è il non plus ultra dello stile francese – e a Roma dove sono stata quando ho fatto un giro nella capitale nel marzo scorso. sul fatto che non sia imbottita poco male, le borse imbottite porta pc sono sempre tristissime a me quella che hanno dato in dotazione con il pc fa orrore e non so dove l’ho cacciata, basta prendere una custodia e il pc lo proteggi con quella.

  3. Aspettavo il resoconto dello shopping londinese con grande curiosità e un po’ di sana invidia 🙂 La caraffina e le quattro tazze con gli animali sono incantevoli… sono veramente perfetti per una casa delle fiabe immersa nel bosco…
    Bellissimo anche il pezzo di Portmeirion, un marchio che mi piace molto, e meravigliosa la crema in confenzione Morris. Bella, ma così bella che io probabilmente non riuscirei ad usarla e la terrei integra per continuare a gardarla 🙂

  4. ottime compere…Londra è sempre meravgliosa…l’acquisto che invidio di più le tazze che sono veramente deliziose…i personaggi ricordano un pò quelli di Beatrix Potter che io adoravo, adoro e adorerò sempre baci baci baci ALe

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