
Tantissimi auguri di buon anno! Lo so, nemmeno stavolta sono proprio sul pezzo, ma a mia parziale discolpa posso dire che stiamo passando questi giorni di vacanza su e giù dalla casa in collina dove, come noto, non c’è internet, con tutte le conseguenze del caso.
Approfitto quindi di questa veloce capatina nella civiltà del wi-fi per raccontarvi brevemente i miei festeggiamenti di fine 2015, e soprattutto inizio 2016. Già, perché il presunto cenone, per il quale – assente la figlia, impegnata nella sua prima festa di Capodanno senza mamma e papà – avevamo in programma una cenetta di pesce a tre, è miseramente naufragato di fronte alla partecipazione dell’ultimo momento di uno dei cugini, che il pesce proprio non lo può vedere.
Evasa dunque la pratica con una cena normalissima (unico tocco interessante il dessert, una mousse di pere al moscato con copertura al cioccolato che ha discretamente consolato me e il consorte), mi sono concentrata sul primo progetto del 2016. Considerata l’ora attesa per il risveglio dei parenti, dopo almeno un paio di decenni che non lo prendevo nemmeno più in considerazione ho ben pensato di organizzare un brunch.
Sì, proprio lui, il brunch, quello che negli anni Ottanta ci faceva sentire tanto “Milano da bere”, e che francamente avevo archiviato assieme alla permanente e agli spalloni imbottiti. Faccio pubblicamente ammenda: non è per niente una brutta idea, una volta ogni tanto, alzarsi tardi e coccolarsi con questa golosa commistione tra colazione e pranzo.
Ma veniamo ai dettagli, iniziando dalla tavola. Dopo un cenone tutto giocato sul bianco e rosso (mi spiace, non ho foto, dovrete credermi sulla fiducia) ho ripreso la mia idea originale per il primo giorno dell’anno, che come vi ho raccontato qui mi ero già giocata la sera della Vigilia.

Ancora bianco e azzurro dunque, ma in versione nettamente più informale, se non altro perché l’abbinata frutti di bosco + adolescenti mezzi addormentati sconsiglia vivamente l’uso di tessili di pregio.

Ecco dunque che alla tovaglia austriaca si è sostituita una più anonima – e sciupevolissima – collega svedese, corredata da sportivissimi tovagliolini di carta della medesima provenienza. Sottopiatto avorio, piatto azzurro, posate effetto madreperla, tazze da tè e bicchieri da spremuta hanno completato l’apparecchiatura, arricchita da un semplicissimo ma (per me, s’intende) delizioso centrotavola: un piccolo otre in ceramica di Bassano decorato con un adorabile pettirosso, abbellito da una semplice composizione di cavolo ornamentale, foglie di magnolia e beneauguranti bacche rosse.

Il primo giro, tutto dedicato al salato, ha visto protagonisti affettati, formaggi con scelta di mostarde, paté di fegato e di salmone con crostini caldi, uova strapazzate, il tutto sistemato su questo piccolo buffet molto corteggiato anche dalla solita Ninni, in perfetta modalità “Yoghi e Bubu all’assalto del cestino da picnic”. Inutile dire che alla fine anche lei ha avuto la sua parte.

Ad accompagnare il tutto, l’immancabile spremuta e un ottimo tè, servito come sempre senza latte né limone.

Confermata, come d’abitudine, la scelta tra zucchero bianco e di canna.

Non sono ovviamente mancati frutta e dolci. Per loro ho apparecchiato un secondo angolo buffet, questa volta sulla credenza.

Qui la scelta era tra frutti di bosco, due torte (rispettivamente alle nocciole e alle mele) rigorosamente gluten free, la tradizionale uva di buon auspicio e qualche mandarino. Per i più golosi, una piccola scelta di cioccolatini, sempre senza glutine.


Inutile dire che l’idea ha avuto grande successo: restare a letto fino a tardi, alzarsi e trovare una tavola imbandita con così tante cose buone e poi tornare a poltrire sul divano non sono forse il sogno di qualunque adolescente? Ecco perché entrambi i figli insistono perché l’esperienza si ripeta quanto prima. Per me va benissimo. Magari però la prossima volta preparano loro, e io me ne resto sotto le coperte fino a mezzodì …
meraviglioso il tuo brunch. quanto all’azzurro non mi pronuncio ma ho gli occhi con i cuoricini 😀
🙂
L’idea del brunch è molto bella e sfruttabile proprio per quelle volte in cui si sa che ci si sveglierà tardi. Noi qualche volta l’abbiamo fatto alla domenica, invitando qualche amico per poi dedicarci a giri rilassanti nel pomeriggio.
La tua tavola è come sempre un invito a pendere posto 😀
Mi ha fatto sorridere l’idea di Ninni ingolosita dal buffet (molto bella la tovaglietta) e l’attesa del brunch preparato dai figli… sono giorni che prima o poi arrivano nella vita di ogni mamma, si spera! 🙂
Adesso che ci penso mi viene in mente una colazione della mattina di Pasqua che avevo voluto preparare io a tutti i costi, ero alle elementari, avevo scelto con cura la tovaglia e tirato fuori dalla vetrinetta i calici di cristallo lavorato per versarci la spremuta d’arancia 🙂 Io alla fine avevo preparato solo la spremuta e delle fette di pane con la marmellata, oltre a mettere i biscotti su un vassoietto, ma avevo curato la mise en place preparando anche dei segnaposto che poco fa ho ritrovato a casa di mia madre e mi hanno ricordato questo episodio. Evidentemente avevo già certe fisse! 🙂
Ninni è stata agguantata al volo da mio marito perché era salita sulla sedia che si intravvede di fianco e si stava pericolosamente allungando verso i paté 😀
Per il resto, credo che l’attesa di un brunch preparato dai figli sarà piuttosto lunga: molto più facile che la colazione alla mamma la prepari un seienne che non un quindicenne 😉
ps la tovaglietta viene dallo shop del V&A: come vedi riesco a fare acquisti per la casa nei posti più assurdi…
quando l’ho vista, la tovaglietta, ho pensato che mi ricordava i disegni di William Morris… ecco perché 😉
… perché sono proprio disegni di William Morris! Ho preso anche un vassoietto in melammina con lo stesso decoro, sai mai che serva 😉
Infatti anch’io avevo pensato ai tessili disegnato di Morris 🙂 Adesso butto un occhio allo shop online del Museo allora.
io l’ultima volta che sono entrata al V&A ero reduce da un luuuungo giro da sola a Kensington Palace, il marito era stato parcheggiato al museo di scienze naturali e non si era divertito granché quindi lì abbiamo visto una mostra al volo e lo shop a passo di carica… d’altronde non si può esagerare 😀
Infatti io al V&A ci sono andata da sola, mollano il resto della truppa all’antistante museo della scienza 😎
Buongiorno DB e buon anno anche a te. Io, nonostante la connessione ok, devo ancora riprendere in mano il mio blog…sono da mamma’ e preferisco approfittare delle chiacchierare con lei e giocare con i nanetti, in questi giorni di vacanza :)! Mi piace molto la tua tavola con questi toni tenui e l’idea del branch è sempre fantastica; mi piacerebbe molto adottarla soprattutto in questi giorni che i piccoli non ne vogliono sapere di andare a letto presto (complice anche la presenza degli zii giocherelloni) e la mattina sveglia alle 10!!!! Dovrei convincere la mami e non mettere su il brodo…e le lasagne in forno 😄😄😄.
Buona giornata cara e grazie per questo angolino di casa tua sempre aperto 😉
Baci Luisa
Ma goditeli questi giorni di vacanza cara Luisa, per il blog ci sarà tempo nelle prossime settimane. E goditi anche le lasagne della mamma, che sono una di quelle coccole di cui fa bene fare scorta 😉
bellissimo il tuo brunch e da copiare anche per le domeniche invernali per poter magari fare un giretto nel pomeriggio. Io invece il 1 gennaio ho fatto un pranzo circa tradizionale ( lenticchie e filetto di maiale all’aceto balsamico) e per propiziarmi il 2016 ho apparecchiato con una tovaglia scozzese su fondo giallo e righe blu, piatti con decori di frutta e bordo blu e posate con manico blu.
Ti voglio ringraziare perché conoscendo te e il tuo blog ho preso gusto all’apparecchiatura e alla decorazione di casa, certo ancora molto semplice ma vedere sgombre superfici sempre invase di libri, indumenti fogli e oggetti vari mi regala una grande soddisfazione. Forse a più di quarantanni ho scoperto l’ordine ?
In ogni caso grazie
Donna Bianca è stata benefica per molte di noi, con le sue tavole meravigliose e il suo stile impeccabile ci ha fatto trovare o ritrovare il gusto per le belle cose e l’arte del ricevere o anche solo dell’apparecchiare per due 😀
@sabrina è meraviglioso sapere che non è mai troppo tardi per scoprire l’ordine! Me lo ripeterò la prossima volta che sperimenterò il caos in cui piomba la casa 5 minuti dopo il rientro del mio amato consorte e della sua prole 😦 😦 😦
Il pranzetto tradizionale l’ho fatto anch’io (cotechino e lenticchie) ma il 2: il 1 lo abbiamo proprio passato in scioltezza 😉
@marina come sempre, troppo buona. Comunque sono ben lieta che la mia follia sia contagiosa: mi sento meno un caso clinico 😉
A me l’idea del brunch è sempre piaciuta molto!
Adesso sono anni che non ne ho organizzo uno, dovrei rifarlo!!
Tornerò a martellare una mia amica inglese che mi deve dare la sua ricetta degli scones da circa un anno!;)
a rigore di tradizioni inglesi gli scones non sono da brunch, ma in realtà secondo me sono così veloci e versatili che vanno bene sempre, io li ho fatti anche stasera e prediligo la versione senza uovo nell’impasto, @DB dacci la tua ricetta e dicci se preferisci con o senza uovo.
Anche per me gli scones sono da afternoon tea, però mai dire mai. Onestamente non li faccio da secoli, dovrei provare a renderli gluten free, ma sono reduce da un esperimento culinario (sempre sul tema “togliamo il glutine e vediamo che succede”) abbastanza deprimente e non so se reggerei due fiaschi in una settimana 😉