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Tea, anyone? Capitolo 2. Alle quattro o alle cinque? Questo è il problema…

©acasadibianca
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Alzi la mano chi non ha passato anni convinto che per gli Inglesi l’ora del tè fossero tassativamente le cinque del pomeriggio. Io, almeno, lo sono stata, e probabilmente lo sarei ancora, se non avessi incrociato sulla mia strada un severissimo professore di inglese a dir poco inorridito di fronte a questa convinzione.

E’ grazie a lui se ho scoperto che in Gran Bretagna il tè non viene affatto servito alle cinque. Non l’ Afternoon tea, almeno. Sì, perché di tè del pomeriggio nella perfida Albione se ne distinguono due: l’Afternoon e l’High tea, diversi per orario, storia e tradizione gastronomica.

L’Afternoon tea, il prediletto della nobiltà e il più conosciuto anche fuori dei confini del regno di Sua Maestà britannica, si colloca infatti tra le tre e le quattro del pomeriggio. La sua storia ormai la conoscete, così come il nome di colei – Anna Maria, duchessa di Bedford – che lo trasformò da abitudine privata ad irrinunciabile evento sociale. Caratterizzato da un leggero spuntino a base di scones, fette di torta e tramezzini, aveva lo scopo di rompere il digiuno tra il pasto di mezzogiorno e la cena, che negli strati più alti della società non si consumava prima delle 20.30-21.

L’orario prescelto, appunto nel primo pomeriggio, lasciava inoltre ai suoi partecipanti tutto il tempo di farlo seguire da un’amena passeggiata, nei giardini dei possedimenti di campagna durante l’estate, e attraverso i frondosi sentieri di Hyde Park nel resto dell’anno.

E’ invece una tradizione tipicamente middle e working class il cosidetto High tea, questo sì servito abitualmente tra le cinque e le sei del pomeriggio. Se l’Afternoon tea non era che uno spuntino spezzafame, l’High tea aveva tutte le caratteristiche di un vero e proprio sostituto della cena.

Chiamato anche Meat tea dal principale ingrediente dei piatti di accompagnamento, la carne appunto, prevedeva infatti una buona tazza di tè abbinata ad pasticcio di maiale, un’insalata di prosciutto o uno stufato d’agnello con le patate.

L’High tea deve il suo nome alla modalità con cui era servito. Contrariamente all’Afternoon tea, che poteva essere sorbito anche in poltrona con il supporto di alcuni tavolini di servizio, l’High tea si consumava esclusivamente a tavola.

Questa seconda versione del tè pomeridiano è ovviamente una derivazione della prima: come sempre, anche in questo caso le mode calano dall’alto, per essere poi adattate alle necessità e alle possibilità di tutti. E l’High tea, tra le altre cose, aveva anche il vantaggio di poter essere preparato e servito tranquillamente senza l’ausilio di personale di servizio, che era proprio solo dei ceti sociali più elevati.

Con il tempo, tuttavia, anche l’upper class  adottò una propria versione dell’High tea: un tè tardo pomeridiano che coniugava lo stile di servizio dell’Afternoon tea con la ricchezza gastronomica del suo omologo “popolano”, declinata però in portate di maggiore pregio, che comprendevano selvaggina e altre carni pregiate, salmone e frutta.

14 pensieri su “Tea, anyone? Capitolo 2. Alle quattro o alle cinque? Questo è il problema…”

  1. Credo di essere una persona orribile visto che non seguo alcuna tradizione squisitamente Britannica legata al the, ma mi lascio inebriare ogni volta che mi avvicino ai sacchettini di infuso e bevo a profusione ad ogni ora del giorno e della sera 😦

  2. tutto estremamente affascinate come sempre …a volte leggendoti mi sembra di vedere i personaggi dei libri di jane austen prendere vita baci baci baci ale

  3. Scrivo su questo post perché parla di tè e perché Marina legge il tuo blog e noi leggiamo il suo e quindi siamo tutte in contatto. La mia domanda ha a che fare con il tè e con il romanzo Belgravia (nessuno spoiler tranquilla) E’ ambientato nel 1841 e racconta dei primi trattenimenti in cui si offriva il tè offerti dalla Duchessa. Più oltre nel romanzo una signora offre qualcosa da bere alla ex cameriera ma “un cordiale” che la cameriera ritiene orribile perché non ha offerto il tè? era sconosciuto alle classi lavoratrici o era ritenuto eccessivamente impegnativo dovendo essere corredato di stuzzichini?
    Nel romanzo Emma di Jane Austen (altra nostra grande passione) la protagonista è una gentildonna di campagna ma consuma il “pranzo” alle 16,00= e il tè come spuntino serale e Mario Praz spiega che all’epoca in campagna non si consumava la cena se non in determinate occasioni e che i pasti erano colazione alle 10,00= pranzo alle 16,00 e tè a fine giornata
    E’ forse per questo che il meat tea è divenuto la cena ?

    1. Allora, non ho ancora letto Belgravia quindi grazie per non aver spoilerato! Per lo stesso motivo non conosco la scena e il suo contesto: mi viene da pensare che il cordiale veniva spesso offerto a qualcuno che non si sentiva bene, al pari di una medicina. Può essere questo il caso?
      Per la seconda domanda, direi di sì: nelle classi basse già mangiare tutti i giorni era una vittoria, di sicuro era difficile che si andasse oltre i due…

  4. per quanto riguarda Belgravia no non era un caso di malesseri e forse è la traduzione cordiale che è fuorviante magari in inglese il termine é diverso. se qualcuno lo ha letto in lingua originale magari può aiutarci ad interpretare il termine e quindi la situazione.

  5. Aiuto non mi ricordo il passaggio in cui si offre il cordiale. Probabilmente però era una cosa offerta al volo e mentre per la tazza di tè magari ci volevadi più.
    Invece per la questione del tè e dei suoi orari, l’uso a metà giornata – dalle 15 alle 16 circa – nasce con il regno di Vittoria quindi verso il 1840 come riferisce con precisione Fellowes e che si diffonde prima di tutto negli ambienti della corte. La Austen parla di una società prevalentemente campagnola e rurale di almeno 40 anni prima con usi e abitudini diverse legati non alle esigenze cittadine di una corte e di una società aristocratica ma a quelli delle ore della campagna e dei suoi lavori e attività. A corte – questo è abbondantemente documentato – si cenava tardi e da qui lo spuntino della duchessa di Bedford.
    Un secolo prima di Jane per esempio la regina Anna facevacolazione con il tè quindi direi che la situazione è evoluta nel tempo.
    Anche io ho l’edizione di Emma con l’introduzione di Praz 😉

    1. La mamma dell’eroina lo offre alla ex cameriera personale della figlia venuta a salutarla dopo tanti anni prima di partire per l’America e la stessa pernotterà presso la casa per cui non credo sia un problema di tempo, forse per evitare di far servire il tè mettendo quindi gli ex-colleghi della cameriera o lei stessa in una posizione imbarazzante di servire/essere servita da suoi pari ricordate la perfidia del cameriere in Dounwton Abbey in una situazione simile ?

  6. Ps no il meat tea o higt tea nasce per le esigenze della classe lavoratrice che con una buona tazza di tè pane burro carne qualche volta un pasticcio e poco altro risolveva il problema della cena serale dopo una lunga giornata nelle fabbriche. Costo ridotto materie prime semplici e una bella tazza di tè che comunque e anche bella corroborante 😉

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