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Recensioni. Marina, o di passioni regali e tazze da tè

©acasadibianca
©acasadibianca

Pare incredibile, ma c’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui i mezzi di comunicazione di massa erano decisamente diversi da quelli cui siamo abituati. Per divulgare eventi e leggende non c’erano che tre modi: si raccontavano storie, si cantavano canzoni e… si apparecchiava la tavola!

Quest’ultima modalità, in effetti, non va sempre presa in senso letterale. Nascono infatti soprattutto per decorare le cosiddette “ceramiche commemorative”, versione politico-casalinga delle più celebri Bibliae Pauperum, ovvero disegni, dipinti, affreschi e sculture con cui la Chiesa cercava di indottrinare il volgo incapace di leggere e di scrivere.

Così come si illustrano le Scritture per farle conoscere al popolo, deve aver pensato qualcuno, perché non usare lo stesso sistema per far rendere familiari i sovrani regnanti e gli eventi politici di maggiore rilievo? Ed ecco che, a partire dal XVII secolo, la nascente industria ceramica introduce tra i suoi decori anche ritratti di sovrani e celebrazioni di battaglie e altri eventi epocali.

E’ una storia, quella delle Ceramiche commemorative, che ha un corso ed un destino tutto suo, e che conosce una fortuna particolare nelle terre d’Oltremanica, là dove oggi regna l’inossidabile Elisabetta II. Se volete saperne di più, ecco l’occasione perfetta: sul numero di ottobre della Gazzetta dell’Antiquariato, mensile per professionisti ma comunque apprezzabile anche da curiosi e appassionati (e con un prezzo inferiore a qualunque rivista di moda o di cucina), c’è un imperdibile articolo che Marina Minelli, amica e autrice dell’historic blog Altezza Reale, dedica alle Commemorative Potteries della casa reale inglese. E non lo fa solo ricostruendo fortuna e evoluzione di questo particolare settore della produzione ceramica britannica, ma anche illustrandolo con alcuni – e solo alcuni! – pezzi della sua sterminata collezione.

Scopriamo così che la tradizione nasce appunto nel Seicento sotto il regno di Carlo II Stuart, ma prende decisamente piede sotto il lunghissimo regno di Vittoria (1837-1901), per raggiungere il suo apice alla metà del Novecento, con le nozze prima e quindi con l’incoronazione di Elisabetta II.

Non vi dirò molto altro per non togliervi il piacere della lettura: sappiate solo che dai tempi di Vittoria ogni evento della vita di tutti monarchi britannici e delle relative famiglie ha avuto la sua pottery commemorativa, con particolare predilezione – e poteva essere altrimenti? – per l’inglesissima tazza da tè. Nessuna manifattura, dalla più prestigiosa alla più commerciale, si è sottratta a questo rito che, se pur in modo più contenuto, continua tuttora: le nozze di William e Kate, la nascita dei principini ereditari George e Charlotte e i novant’anni di The Queen hanno dato vita ad una nuova ondata di memorabilia davvero incantevoli!

Marina, con passione e certosina pazienza, ha raccolto una collezione incredibile per completezza e varietà, non solo per la quantità di  eventi ricordati ma anche per il numero di manifatture rappresentate. Se siete curiosi di conoscerla meglio, sappiate che presto sarà possibile vederla anche dal vivo. Ma qui, veramente, mi fermo, e vi rimando al blog della diretta interessata: vi dico solo che sarà un’occasione davvero da non perdere!

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