Come vi anticipavo in questo post, all’interno del nostro fine settimana a due (per tacer del cane) c’è stato posto anche per un piacevolissimo pranzo all’aperto. Si festeggiava uno di quegli anniversari che ti fanno dire, secondo l’umore del momento, “che meraviglia” oppure “oddio che cosa ho fatto”: insomma, una bella fetta di vita passata assieme.

L’idea iniziale, visto che questo fine settimana a due avrebbe dovuto svolgersi in ottobre, era un pic nic su un prato nei pressi della casa in collina. Avevo quindi deciso di riassortire, rendendolo più pratico e anche in tono con la stagione, il corredo del mio cestino, ve lo ricordate?, questo qui

E dal momento che mi ero perdutamente innamorata del Ruskin House, servizio prodotto da una delle mie manifatture del cuore in esclusiva per un grande magazzino britannico (vi ho raccontato l’esperienza d’acquisto qui), ho fatto la pazzia e ne ho ordinati alcuni pezzi: due piatti medi, due piccoli, due mug, scelti in modo da avere tutti decori diversi. Un plaid scozzese in tinta, posate rustiche “spagnole” ed ecco pronta la nuova versione del mio corredo da pic nic.

Poi, come vi dicevo, il fine settimana è slittato di più di un mese, e per quando la giornata fosse splendida mangiare per terra non sarebbe stata la migliore delle idee. Ho quindi optato per una mezza via, apparecchiando un tavolino basso affiancato da due comode sedie sdraio.

Abbiamo mangiato in pieno sole, con tutto comodamente a portata di mano, senza umidità, contorsioni ed equilibrismi.

Il menù, semplicissimo, ha visto un piccolo antipasto a base di crostini caldi con gorgonzola e battuto di lardo e rosmarino, quindi una vellutata di ceci, seguita da un vassoio di culatello servito con contorno di radicchio al forno, il tutto accompagnato da un ottimo vino rosso della zona.

In conclusione, una tazza di tè fumante, il meraviglioso Prince of Wales: perché va bene essere italiani e amare il caffè, ma certe volte cambiare non fa affatto male.

Niente dolce perché, ahimé, me lo sono dimenticato, ma poco male. E’ stato ugualmente un pranzo perfetto.
Io adoro mangiare gli antipasti, quindi se mi propongono un menù così mi invitano a nozze.
Mi hai fatto venire proprio voglia di mangiare, poi le mug e i piatti sono proprio carini…
Grazie 😙😙😙
quanto mi manca una giornata così!
Guarda, ancora non ci credo che sia andata così 😍
Allora, da dove inizio… dall’occasione. Auguri! Non è certo scontato lasciarsi alle spalle un certo numero di anni vissuti insieme, auguri di cuore. Avete fatto bene a ritagliarvi un momento per voi, e immagino la gioia dei figli!!! 😀
La tua idea del picnic, ma che sia comodo, è favolosa. Non hai perso nè l’effetto “in mezzo alla natura”, sempre affascinante, nè lo spirito rustico della mise en place (w il plaid tovaglia! una volta ho provato a metterlo a tavola e mio marito ha protestato energicamente, ma era in città…).
E infine complimenti per i tuoi nuovi acquisti: avevo immaginato che il servizio Spode di cui parlavi sarebbe stato questo. Devi sapere che il movimento Art and Crafts è stato uno dei miei chiodi fissi all’università, e sto meditando su un altro nuovo design prodotto dalla Spode dedicato questa volta a Morris…
I figli erano quasi più contento di noi: ma perché lo scampavano, il fine settimana in collina 😂😂😂.
Per il resto ti ringrazio di cuore. E sul servizio su disegno di William Morris, sappi che sono stata indecisa fino all’ultimo. Poi ha vinto questo, e alla fine penso di aver fatto bene 😊
Meraviglioso, tutto meraviglioso, il cesto, il menù, l’allestimento. Il verde non è il mio colore preferito ma direi che in questo caso era perfettamente in tinta con l’ambiente circostante. E poi come non amare Spode ?!?! 🙂
Per me invece il verde è il colore del cuore: non poteva essere più adeguato alla circostanza 😍
Comunque concordo, impossibile non amare Spode…