Brocante folies, Ricevere, , Vintage

Brocante folies! Special edition. God save the Queen

Vi avevo già parlato in passato della meravigliosa collezione di Commemorative Potteries raccolta dall’amica e blogger Marina Minelli in omaggio alla sua passione per la casa reale britannica. La collezione è stata recentemente esposta per quasi due mesi in quel di Arezzo, con grande successo di pubblico e molti articoli sulla stampa specializzata. Non sono riuscita a visitarla (troppo lontana!) ma mi sono consolata acquistando su Amazon il catalogo, un libretto davvero delizioso, soprattutto se letto con la giusta compagnia.

a casa di Bianca, Marina Minelli, Un tè con la Regina, Elisabetta II, The Queen, A cup of tea with the QueenIn questo libro Marina non solo presenta i pezzi della sua collezione (sapevo che erano tanti e belli, ma a vederli – lo ammetto senza vergogna – ho rosicato come un castoro) ma raccoglie anche una serie importante di informazioni sulle manifatture, i materiali, le occasioni che hanno dato adito alla produzione di articoli celebrativi. E poiché il tè per gli Inglesi è sostanza e non apparenza, in appendice non manca un’ampia selezione di ricette dolci e salate, per regalarsi un autentico “tè con la Regina”.

marina minelli, un tè con la Regina, The Queen, Commemorative Potteries, Royal FamilyAffascinata da tanta bellezza, ho chiesto a Marina di condividere con noi qualche dritta su come iniziare (o incrementare) una collezione di Commemorative Potteries, oltre ovviamente raccontarci qualcosa di più sulla sua passione.

Immagina di avere davanti a te un aspirante collezionista. Quale sarebbe il primo consiglio che gli daresti?

Guardarsi intorno e iniziare a visitare le case degli amici e dei parenti che hanno fatto qualche viaggio o periodi di studio in UK perché la mug con reale è uno gadget turistici più diffusi, specie quando si visitano le residenze reali che hanno nello shop ufficiale una splendida sezione china, tutta rigorosamente Made in England.

Secondo passo, capire se la collezione deve essere solo da guardare o anche da usare. Io i pezzi vintage non li uso per timore di rovinarli ma gli oggetti degli ultimi dieci-quindici anni sì, specie quelli Spode, Burleigh o Emma Bridgewater che sono di ottima ceramica e quindi resistenti all’uso quotidiano.

Ulteriore selezione può essere fatta scegliendo un personaggio, per esempio solo la regina, solo Queen Mum (la madre di Elisabetta morta nel 2002), solo Giorgio V. Sono molto ricercati i pezzi dedicati al matrimonio di Carlo e Diana che a me oggi fanno un po’ tristezza anche perché mi ricordano che quando la futura principessa, presa dal panico e quasi certa che il principe di Galles non fosse veramente interessato a lei, decise di mandare tutto all’aria, fu gelata dalla sorella maggiore che le disse: “Non puoi, c’è la tua faccia su tutte le tazze e i piattini del Regno Unito”. Era vero!

Quali sono i principali canali di acquisto?

Mercatini, anche quelli improbabili tipo un piccolo evento nella mia città dove mai e poi mai avrei pensato di trovare alcune mug con la regina, rivenditori di ceramiche inglesi, e naturalmente il web: i siti delle manifatture quando si tratta di oggetti dedicati a eventi recenti, e ebay per il vintage.

Per chi ha la fortuna di andare in UK rivelo un piccolo trucco/segreto: infilatevi senza temere – magari parcheggiando marito/fidanzato/compagno in un pub – nei charity shop, negozi dell’usato gestiti da volontari per raccogliere fondi per cause umanitarie. C’è di tutto – dai cappelli ai mobili – e potreste avere delle belle sorprese a prezzi da sballo.

A proposito di prezzi: parlando di articoli vintage se non addirittura d’antiquariato, si devono investire cifre importanti?

Sul web si trovano ottime occasioni e i prezzi non sono mai esagerati anche perché ad esempio per l’incoronazione della regina Elisabetta nel 1953 quasi tutte le manifatture storiche di Stoke on Trent erano ancora in funzione (parliamo di oltre un centinaio di aziende) e hanno inondato il mercato di Royal Potteries. Si fanno ottimi affari anche alle aste on line delle charity, che in molti casi hanno negozi su ebay. I costi sono un po’ più elevati per i pezzi contemporanei ma in genere sono in linea con gli altri prodotti dell’azienda. Ovviamente poi dipende anche dal materiale: la bone china, per dire, è leggermente più costosa di materiali meno nobili.

Quali pezzi non possono mancare in una collezione “base”?

Come dicevo prima dipende dal tipo di collezione. Chi non si volesse specializzare del tutto può decidere di avere un pezzo simbolo per ogni personaggio ed evento della monarchia dalla regina Vittoria a oggi, e già così parliamo di alcune decine di oggetti. Oppure può scegliere una manifattura specifica perché ama quel tipo di stile o di decoro.

Veniamo alla tua collezione. Quale è stata la tua “numero uno”?

Una mug con Carlo e Diana. In effetti all’inizio acquistavo solo mug perché avevo intenzione di usarle e le trovavo più pratiche. Poi è scoppiato l’amore per teacup & saucer.

La tua collezione ammonta a quasi 250 pezzi. A quali sei più affezionata?

Se parliamo solo di tazze, direi una coppia di mug Burleigh: la prima fu realizzata per l’incoronazione di Edoardo VIII, ovviamente buttata via (ricordiamo che Edoardo abdicò prima della cerimonia) e rifatta per Giorgio VI. Sono molto rare e costose ma ho avuto fortuna, le ho trovate on line a un costo ragionevole.

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©Marina Minelli

Amo molto anche una coppia di mug Paragon dedicate rispettivamente all’incoronazione di Giorgio VI e di Elisabetta II: bellissime ma molto delicate, solo da guardare.

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©Marina Minelli

Sono poi affezionata a un decoro realizzato per il Silver Jubilee di Elisabetta II. La ritrae assieme al Duca di Edimburgo e fu proposto da manifatture diverse: mi piace moltissimo e quindi cerco di acquistare tutti i pezzi che lo riportano.

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©Marina Minelli

Sul fronte set, il mio preferito in assoluto è di Wedgwood, in Jasperware blu cobalto. E’ composto da teiera, lattiera e zuccheriera e trovarlo è stato un vero colpo di fortuna.

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©Marina Minelli

Ci sono pezzi che ti mancano e che vorresti avere?

Vorrei tantissimo quelli con le date giuste dell’incoronazione di Edoardo VII nel 1902 (inizialmente prevista il 26 giugno 1902 e rimandata al 9 agosto a causa di un’appendicite) ma sono rarissimi, alcuni piatti Paragon bellissimi e il nursery set sempre di Paragon che la Regina Madre fece realizzare per la nascita della futura Elisabetta II. A dir poco introvabile!

Il 6 febbraio prossimo la Regina Elisabetta raggiungerà un altro traguardo mai toccato da alcun suo predecessore, festeggiando il Giubileo di Zaffiro, ovvero i 65 anni di regno. Immagino non mancheranno Commemorative Potteries dedicate. Qualche consiglio sulle manifatture da tenere d’occhio?

Sto monitorando i siti delle aziende e anche quello della Royal Collection ma non è uscito nulla, per adesso sono state diffuse solo alcune monete commemorative e un francobollo. C’è anche una mug molto brutta di quelle con le foto serigrafate che si trovano nei negozi per turisti e quasi certamente made in China: ecco quella la lasciamo stare anche perché secondo me una collezione di questo genere ha senso solo se parliamo di oggetti rigorosamente made in England. Comunque direi Spode, Burleigh, Emma Bridgewater, Wedgwood e William Edwards.

16 pensieri su “Brocante folies! Special edition. God save the Queen”

  1. Anche io sono un’ appassionata di tazze, non ho quelle dei reali (tra l’altro bellissime , complimenti Marina), ma ho iniziato con le Royal Albert della collezione attuale, per passare poi alle collezioni più antiche che compro nei mercatini dell’antiquariato.

    1. Brava! E che filone segui? Io a parte la passione per l’english transferware ho una piccola collezione di tazze (sempre inglesi ovviamente) a decoro floreale. Sarei tentata anche dale ceramiche commemorative ma temo entrerei in un tunnel senza fine è cerco di evitare. Al momento mi accontento di questa mug dell’incoronazione, più avanti… si vedrà 😉

      1. Io attualmente sono sul decoro floreale. Acapodanno sono capitata per caso a Bergamo e nel mercatino di natale c’era una bancarella che vendeva tazze e piatti tutti made in England a poco prezzo, ho pensato a te, perchè cercando la marca delle tazze su internet mi è comparso un sito che mi avevi indicato su uno dei tuoi post.

          1. Si, posso farlo solo che adesso sto in convalescenza, mi sono operata ad un occhio, quindi mi sono programmata e anticipata alcuni post, ma appena mi ristabilisco te le presento.

          2. Intanto auguri di una prontissima guarigione! Per le tazze, quando potrai e se vorrai… ma sappi che qui non si vede l’ora di conoscerle 🙂

  2. carissima – a parte che non ti ho ringraziata 😀 ecco lo faccio adesso, grazieeeee – tu ami usare e ambientare le tue potteries quindi potresti scegliere un genere e seguire il filone tipo tutte mug o tutte teacup o tutti tankard (le mug da una pinta); le incoronazioni posso essere un buon punto di partenza, praticamente 1902, 1911, 1937 e 1953.

    1. Potrei scegliere una manifattura (la mia mug è Royal Albert ma stravedo per Paragon)e poi cercare le tazze fatte per le incoronazioni: così me la cavo con 4 tazze e nessuno mi sgrida 😉
      Adesso mi ristudio il tuo catalogo e ci penso su…

  3. Che bell’idea questa intervista, e il catalogo di Marina è spettacolare, come dicevo a lei vi ho letto tantissime curiosità, il mondo delle potteries è sempre interessantissimo.
    Anch’io come Donna Bianca ho finora glissato sulle tazze commemorative per evitare di aprire un nuovo fronte. Ne avevo una di Catherine e William (con iniziali rigorosamente in questo ordine), che si sono sposati nello stesso anno in cui ci siamo sposati io e mio marito. Era il regalo di una mia amica, ahimè la tenevo in ufficio e una collega inavvertitamente la ruppe. Sono attratta dal Jasper blue, anche nella versione più diffusa in azzurro, e credo che prima o poi una royal cup ci scapperà…

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