“Il profumo – diceva la mitica Coco – è l’accessorio di moda basilare, indimenticabile, non visto, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza”. E quindi come non amarlo, quel dettaglio invisibile che può, da solo, dire di noi più di tante parole? Ecco allora, per il nostro appuntamento in leggerezza del venerdì, qualche nota in tema di profumi personali.
Non li uso proprio sempre, ma li amo e mi piace cambiarli secondo l’umore e la stagione: floreali in primavera, freschi in estate, caldi e speziati in autunno e agrumati in inverno. Prediligo Eau de Parfum nella stagione fredda e Eau de Toilette/Cologne in estate, perché li trovo decisamente più appropriati per le rispettive stagioni.
La differenza tra i diversi tipi di profumo non è di poco conto. Parfum, Eau de Parfum, Eau de Toilette e Cologne hanno infatti costi e resa profondamente diversi, che dipendono soprattutto dalla quantità di essenza in essi contenuta: il 25/30% nel primo caso, il 15/20% nel secondo, il 12/15% nel terzo e appena il 3/5% nel quarto. Il che giustifica la differenza di prezzo ma dà anche informazioni essenziali su intensità e persistenza della fragranza, che è ovviamente massima nel Parfum per scendere decisamente nella Colonia.
Occhio quindi alle dosi: una goccia di Parfum nei punti giusti (polsi, retro delle orecchie e… delle ginocchia!) sarà probabilmente più che sufficiente, mentre con la Colonia dovremo essere più generosi.
Generosi, non scialacquatori, che come in tutte le cose, anche qui il troppo stroppia! Va bene quindi avere in borsa la mignon del profumo del momento, ma usandola con criterio: l’olfatto è un senso molto complesso, e tende ad “archiviare” gli odori persistenti per renderci più sensibili a quelli nuovi. Detto in parole povere, dopo pochi minuti ci abituiamo al nostro profumo e non lo sentiamo quasi più, e pensando che sia evaporato tendiamo a rimetterlo frequentemente. Ecco, non serve, anzi: non solo è uno spreco inutile, ma rischia di diventare sgradevole per chi ci circonda!
Ciò non toglie che, in effetti, la persistenza di un profumo sia variabile. In parte dipende dalla pelle, che secondo il ph individuale “tiene” più o meno la fragranza. Sulle pelli secche, per dire, il profumo tende a durare meno, tanto che gli specialisti consigliano di rafforzarne l’efficacia utilizzando una crema idratante abbinata. Inoltre le fragranze più fresche tendono a persistere meno delle note legnose o speziate, e anche questo è un aspetto di cui tenere conto se ci piace “lasciare la scia”.
Ultimo ma non meno importante, perché la fragranza si mantenga valida nel tempo bisogna conservarla comme il faut. No quindi all’esposizione al sole e alle fonti di calore, che possono alterare la composizione chimica della fragranza e quindi rovinarla.
Purtroppo io non uso profumi, in nessuna stagione, in quanto ho una intolleranza chimica multipla molto accentuata. Mi danno anche molto fastidio certi profumi indosso alle persone che frequento (colleghi di lavoro, amici, conoscenti…)
Apprezzo molto il tuo consiglio a “non esagerare”.
In compenso mio marito ne fa un uso quasi smodato…ma solo dopo la mia “approvazione”!!
Mio marito invece li rifugge proprio. All’inizio ho fatto qualche tentativo per convertirlo ma niente, è stato inutile. Beh, così c’è più posto per i miei 😜
Ma che bella idea questa serie di post sui profumi!
A me piacciono in linea di principio però poi non ne uso per pigrizia e anche perché mi durano addosso 5 minuti 😦
Preferisco le fragranze fresche e in passato uno dei miei profumi è stato quello che tieni in mano nella foto Poison di Dior. Da ragazzina ho amato moltissimo Eau Folle (di chi era?) e avevo tutti i vari contenitori a forma di penna, coccinella etc etc e anche Eau de Lancome.
Ma no che non ti durano cinque minuti, è che ti abitui e non li senti più. Gli altri però li sentono, fidati…
Ps Eau folle era di Guy La roche, me lo ricordo. Il mio primo amore invece è stato Anais Anais di Cacharel: ah, così meravigliosamente anni Ottanta…
anche a me piaceva molto Anais Anais con la boccetta di porcellana bianca a fiori (sembrava una tazzina) ma il complimento migliore della mia vita l’ho ricevuto da una conoscente che mi ha detto di avere ricevuto in regalo una confezione di bottigliette mignon di profumo e di avere pensato a me dopo averne aperto uno, in quel periodo usavo byblos il profumo con la boccetta blu.
Il profumo è un elemento di identità molto forte: anche se un po’ bistrattato, l’olfatto sa farsi valere 🙂
di solito utilizzo il profumo solo quando non lavoro, perchè alle volte anche il profumo più gradevole puo’ diventare nauseabondo quando non si sta bene….essendo al lavoro praticamente tutta la giornata ( sono al lavoro anche ora)…mio marito mi prendo in giro dicendo che l’unica cosa che ho in comune con la grande Marilyn sono proprio le 2 gocce di profumo quando vado a letto….bè non proprio solo con quello…soprattutto in inverno i pigiamoni alla briget jones sono un must!!! baci baci baci Ale
Profumo e pigiamone mi sembrano un abbinamento perfetto 😉