Finalmente venerdì, Stile, Volersi bene

Finalmente venerdì! L’eleganza, secondo me

Dal punto di vista dello stile personale, ho praticamente una personalità bipolare. Se al lavoro, un po’ per voglia un po’ per necessità, adotto un abbigliamento formale e molto classico, nel tempo libero – lo ammetto serenamente – sbrago di brutto abbraccio l’hygge.

Audrey Hepburn in versione sportiva

Il mio abbigliamento tipo per il fine settimana? Pantaloni (quasi sempre jeans) o gonna lunga, scarpe basse, maglie morbide, borse sportive e zero gioielli, al netto della fede, dell’orologio e dei miei inseparabili orecchini di perle. Dopo una settimana piuttosto imbrigliata negli stretti canoni della formalità, ho voglia di rilassarmi e di sentirmi a mio agio in quelle che sono le mie tipiche attività del week end: spesa, giro per mercatini e vivai, passeggiate con il cane.

Intendiamoci, però: lo faccio perché il contesto me lo permette. Mai mi presenterei in ufficio con jeans, gonnellona o scarpe da ginnastica, perché sarebbe inappropriato. Per lo stesso motivo, non metterei vestito di seta e tacchi per andare per prati con il cane, o un tailleur da donna in carriera per una serata in pizzeria.

E qui arriviamo al nocciolo della questione. Perché per me eleganza non vuol dire “mettersi in tiro” sempre e comunque, ma al contrario, saper sapientemente adattare il proprio stile alle diverse situazioni. Per come la vedo io, la persona veramente elegante è colei che sa quando è il momento dei tacchi e quando quello delle scarpe da ginnastica, e non sbaglia un colpo: come il mio mito assoluto, l’inarrivabile Audrey, che non a caso ho scelto – in versione decisamente informale, e allo stesso tempo  incredibilmente perfetta – per illustrare questo post.

Certo, il tutto nel rispetto dello stile personale, che come noto varia secondo il carattere e il gusto di ognuno. Perché dai, nulla è più triste, nell’abbigliamento come nell’arredamento ma anche nell’allestimento della tavola, dell’adesione acritica alla moda del momento.

Tutti uniformati, tutti uguali: è eleganza questa? Per me no. Mi sa che l’ho già scritto in passato, ma lo ripeto: la moda si può subire, creare o fare propria. Ecco, io sono per il punto numero tre: prendere dalla moda del momento qualcosa che piace e sentiamo nostro e inserirlo armoniosamente nel nostro guardaroba. E come vi ho già detto, è anche il più ambizioso dei miei obiettivi di inizio primavera: visto che con gli altri sono a buon punto, direi che è tempo di fare i primi passi in questa direzione…

19 pensieri su “Finalmente venerdì! L’eleganza, secondo me”

  1. Buongiorno DB hai citato l’icona in assoluto di stile ed eleganza davvero in assoluto, la mitica Audrey. L’eleganza per me è rappresentata dallo stile, il modo di fare e di indossare qualcosa…se non lo si ha si può indossare anche l’abito più costoso ma che si appare sempre come uno “scalcinato” :). E Audrey anche con una semplice ballerina riusultava il top.
    Io durante la settimana invece uso un look diciamo casual per la casa, esco per la spesa per la scuola e indosso magari stivali d’inverno e paperine in questa stagione e la domenica magari per i pranzi fuori un look più formale, magari i tacchi che non metto gli altri gg (salvo poi pentirmene per il mal di piedi :D). Se andiamo al parco o in giro per la città scarpe comode e look informale anche nel weekend però :). Per seguire la moda, bhe mi piace molto guardare le sfilate ma poi in base a quello che mi ha colpito veramente acquisto un capo modaiolo e magari nel colore che va al momento…per il resto ho un look molto sobrio, mai andrei in giro con i jeans super stracciati (non lo facevo a20 anni figuriamoci adesso che ne ho 41 :D). Per gli accessori invece oso un po’ di più, adoro gli orecchini grandi te lo avevo già detto in altre occasioni :).
    Buon weekend, mi sono dilungata come al solito, baci Luisa

    p.S: ho iniziato “Le otto montagne”, ti dirò ;).

    1. Ah, gli accessori! Ho una vera passione non tanto gli orecchini (alla fine metto sempre le perle), ma per gli anelli, le collane lunghe e le sciarpe, ne ho a bizzeffe! Del resto diciamolo, l’accessorio giusto è capace di cambiare faccia al look più semplice: un ottimo motivo per investirci un po’, non credi anche tu?

      1. Già l’accessorio giusto fa la differenza…tra poco inizio anch’io a tirar fuori tutte le sciarpine e foulards ;). Buon weekend

  2. Pure io la penso come te, prendo dalla moda del momento qualcosa che mi piace e la faccio mia.
    La ditta dove lavoro è molto trascurata, vorrei vestirmi molte volte più elegante visto che faccio un lavoro d’ufficio, ma vista la situazione è meglio vestire con un pantalone di jeans e scarpe basse.
    Certe volte vado in posta e vedo tante segretarie vestite bene e mi viene da pensare alla loro ditta che sicuramente sarà perfetta come loro, ma sai che ti dico l’importante è lavorare e ricevere lo stipendio a fine mese, poi per vestirmi elegante ho tempo nel fine settimana.

    1. Mi stupisci
      Avevo capito che lavoravi in uno studio legale e ti immaginavo come alcune segretarie di colleghi che girano con trucco perfetto e tacco 12 facendomi sentire ancora più sciatta nelle mattine in cui sono carica di fascicoli e non sono riuscita a truccarmi.
      Non sei riuscita a instillare l’ordine e la precisione nel tuo ambiente di lavoro?
      Solo io ho la collega che si lamenta della mia scrivania?
      Il tono non è ironico ma sinceramente sorpreso
      Comunque io in controtendenza non ho uno stile molto diverso anche al lavoro ho pantaloni comodi (a volte anche il jeans ma normale scuro e diritto) scarpe basse e maglie come anche nel week-end i tacchi li metto quando mi sento meno pigra e non devo camminare molto quindi si in udienza no quando devo fare 10 uffici con un carico che sembro un facchino oppure nelle occasioni di rappresentanza
      Nel week-end spesso vado a casa di amici e quindi mi vesto in maniera comoda per poter al limite aiutare la padrona di casa (lo so Bianca che non si fa ma a volte mi sembra scortese rimanere seduta con gli uomini (se siamo solo in 2 coppie) mentre lei si affanna ed allora mi alzo per prendere i piatti o portare il caffè ai maschietti seduti

      1. Cara Irene, se al lavoro l’ambiente è informale fai benissimo ad adeguarti, e altrettanto bene a rifarti nel week end! Un giro per negozi (anche solo per guardare le vetrine e scegliere il famoso dettaglio da fare nostro), un aperitivo, una cenetta a due sono l’occasione perfetta per mettersi carine per piacere e non per forza. E’ che a me queste occasioni capitano di rado, se no ne approfitterei eccome!

        Sabrina, anch’io riservo i tacchi alle grandi occasioni (li porto di rado quindi li reggo anche poco, proprio perché mi manca l’abitudine) ma all’abbigliamento formale al lavoro non mi posso proprio sottrarre: ne farei volentieri a meno, ma mi tocca, e infatti questo è uno dei motivi per cui mi mancano i tempi della libera professione e del lavoro da casa, con tutte le pecche che pure queste situazioni hanno…

      2. Credimi l’ordine c’è sulla mia scrivania e anche dentro il mio ufficio, gli altri Uffici il laboratorio e il bagno sono una tragedia, unica segretaria con 15 uomini che non sanno cosa sia pulire.

  3. Il fatto che a decenni di distanza si citi ancora Audrey per parlare di stile la dice lunga su come lei sia di un’altra categoria rispetto alle stelline modaiole di oggi, che durano nella nostra memoria giusto il tempo di una stagione, come gli abiti che indossano. Hai citato un’icona di stile irraggiungibile, ma alla quale tutte certamente possiamo ispirarci.
    Anch’io tendo all’abbigliamento classico per il lavoro e più rilassato nei week end. Nei due anni in cui ho fatto solo la mamma ero hygge tutta la settimana :). Jeans, scarpe comode, maglie morbide erano la divisa perfetta per il parco giochi, le passeggiate con la carrozzina prima e il passeggino poi, la spesa al mercato dei contadini. Riprendendo a lavorare ho ripreso con orgoglio giacche e pantaloni “da lavoro”, e ritorno ai jeans per il tempo libero. Le scarpe basse invece non le abbandono più, i tacchi sono ormai riservati a pochissime occasioni. E a dirla tutta non li rimpiango troppo.

    1. Adesso dico una cosa da veterofemminista fricchettona. I tacchi sono l’apoteosi del maschilismo. Bellissimi, eleganti quanto si vuole ma ragazzi, di una scomodità assoluta. Se poi li si porta poco, come mi pare di capire facciamo tutte, metterli diventa veramente un momento di sacrificio.
      E insomma, visto che esistono anche scarpe basse molto carine ed eleganti, io vi confesso che appena posso ne approfitto 😉

  4. Ho attraversato 2 fasi diverse delle mia vita: una fase in cui ero una persona magra, ed una (l’attuale) in cui sono una persona grassa. Anche l’età è cambiata ( diciamo sostanzialmente normopeso fino ai 35 -40 anni) ora ne ho 45. Il mio modo di vestire ha seguito inevitabilmente il cambiamento del mio corpo più che le mode…amo vestirmi comoda ( lo faccio anche quando sono al lavoro anche perchè tanto indosso il camice- che rimane aperto perchè mi rifiuto di ordinare alla sartoria dell’ospedale una taglia superiore alla 50 per una questione di principio- mettendo jeans o pantaloni morbidi e maglieria morbida), ma amo anche “vestirmi” quando ci sono occasioni per farlo…. quando ero magra portavo sempre i tacchi la sera…ora praticamente solo alle cerimonie o nelle occasioni davvero importanti ( attaccandomi al braccio del marito disperatamente ed imprecando mentalmente in silenzio). Il tipo di abbigliamento è cambiato quinidi con il tempo: prima indossavo spesso la gonna ora praticamente solo pantaloni fatta eccezione per qualche vestitino…adoro il colore anche da grassa….adoro e adoravo gli accessori come le sciarpe, le borse, le scarp,e le collane soprattutto di bigotteria: lunghe e colorate. Come gioielli porto sempre e solo la fede e l’anello di fidanzamento… il resto rimane tutto in cassaforte per le “occasioni”. Credo “nell’eleganza del riccio” quella cioè fatta di letture, di buoni pasti, di bei viaggi, di mostre e concerti che entrano dentro di te senza che tu nemmeno te ne accorga…ma credo anche nel tacco 12 portato con disinvoltura, nel mocassino in primavera, nel cashmere e nel lino pregiati non importa se di marca o meno…e penso che il sorriso sia per una donna l’accessorio più elegante ad ogni età ( forse direte che questa è una cosa ovvia …ma guardate le novantenni che sorridono sono splendide molto più di tante trentenni imbronciate)….baci baci baci Ale

    1. Mi ritrovo in molte delle cose che dici, anche io combatto con il peso da sempre e adesso anche se sto attentissima riesco a perdere poco – i regali dell’età critica 😦 – ma non dispero e mi rimetto sempre a dieta ma la mia situazione familiare non aiuta.
      Mi piace moltissimo la tua metafora sull’eleganza del riccio (quanto ho adorato quel romanzo, ripromettendomi di ricominciarlo da capo appena finito, poi arrivata alla fine non ne sono stata capace) ma c’è un ma. Non so tu ma io faccio fatica a trovare cose davvero carine e tagliate bene dove entro senza soffrire. Per dire Zara – e non è che sia una fan – ha le maniche strettissime anche le taglie giuste per me la manica mi stringe inesorabilmente sull’avambraccio ed è una sensazione orrenda.

      1. Assolutamente vero, l’eleganza prima di tutto nasce da dentro, dalla consapevolezza di sé, dalla personalità che ci siamo costruite nel tempo. E sì, non c’è accessorio migliore del sorriso e – aggiungo – della gentilezza: un sorriso e un gesto gentile colpiscono più di qualunque abito 🙂

  5. Ieri sera avevo scritto un lungo commento sparito nel momento di cliccare invia.
    argh 😦
    Audrey forever, vorrei essere lei avere il suo fisico, il suo charme, i suoi occhi da cerbiatto. Vorrei essere Sabrina con gli abiti di Givenchy e anche Regina che, sempre in Givenchy, insieme a Cary Grant che corre per Parigi in Sciarada.
    Invece sono io, con problemi di peso tranne quando vengo mollata dal solito uomo sbagliato. Adesso ho uomo meraviglioso e se avessi la testa sgombra da pensieri e magoni mi potrei dedicare a me, invece non lo faccio. Metteteci l’età critica e il mix esplosivo è fatto.
    Vabbè comunque sto anche sempre a casa davanti al pc – o al massimo giro per ospedali geriatrici e riabilitazioni e mi vedo con le badanti o vado a fare la scorta di pannoloni – e sono al massimo dell’abbruttimento. Visto che molte cose mi stanno strette uso i pantaloni di cotone felpato – oggi con il nome di joggers di gran moda – e sopra il pile perché ho freddo.
    Ho un serio problema con i colori, in inverno la divisa è il blu con qualche concessione al celeste, in estate riesco a variare ma non di tanto. Accessori siamo a livello zero, orecchini di perle e stop. Aiuto… mi rendo conto di essere noiosissima, ma adesso va così… dentro di me ho la sensazione che sia un modo per essere depressa (da tante cose che non vanno…) e non so come uscirne. Comunque i tacchi non li ho mai messi neanche in passato.

    1. Ti capisco perfettamente, non sai quanti anni ho fatto in “all black” perché non avevo nessuna voglia di uscire dal guscio in cui mi ero rifugiata in quel particolare periodo della mia vita. Col senno di poi però posso dire che anche questi momenti servono, e che dal punto di vista stilistico li si può persino girare a nostro vantaggio.
      Nulla vieta di fare di un capo che ci fa stare bene il nostro biglietto da visita: pensa al dolcevita nero di Armani o Jobs, o al caftano di Marta Marzotto. Perciò, se stai bene in maglia e pantalone morbido rigorosamente blu, vai di quello: magari scegli tagli e materiali un po’ particolari per le occasioni speciali, ma fanne la tua personale divisa e tanti saluti a tutti. Quanto al famoso accessorio che fa la differenza, io ti vedrei benissimo con delle spille importanti in perfetto stile Lillibeth. Proprio oggi sono stata a un mercatino vintage e ce n’erano di meravigliose, davvero di tutti i generi: un accessorio che merita assolutamente di essere rivalutato!
      In alternativa, visto che ti piacciono e so che ne hai in abbondanza (non negare!), stacca con borse particolari e colorate: hai la fortuna che sul blu sta bene assolutamente tutto, approfittane!

      1. Hai ragione me ne devo fare una ragione e invece sto ancora qua a dire che non va bene. Ma devo provvedere nella scelta del materiale perché fino ad oggi le cose trovate non mi soddisfano del tutto.
        Ottima idea le spille, accessorio che non ho mai considerato molto ma che sarebbe da rivalutare. Quanto alle borse ne ho diverse estive perché adoro quelle di stoffa e di paglia, in inverno dopo una stagione tre o quattro anni fa di pioggia ininterrotta mi sono convertita ad un famoso brand che mi garantiva l’impermeabilità e adesso ho poco di altro. E pensa che non mi va neanche di acquistarle, sono proprio sulla strada della depressione 😦

        1. Non una ragione, un vanto proprio : stile unico e inconfondibile! Per le spille cercane un paio in qualche mercatino (se ne trovano a pacchi) giusto per capire se te le vedi bene addosso, mal che vada avrai buttato qualche euro.
          Sulle borse no problem, anche lì recuperi in giro qualche foulard colorato e lo leghi ai manici. Fa molto chic e dà un bel tocco di colore a costo quasi zero

  6. Concordo pienamente con le tue parole. L’eleganza è qualcosa di “sottile” che cogli al primo sguardo. E’ semplicità ma perfezione allo stesso tempo.

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