Non c’è niente come il cambio armadi (anche se solo parziale, come è per me in questo periodo) che riporti a galla una delle categorie di abbigliamento più frustranti per una donna: i “non si sa mai”.

Non negate, lo so che li avete anche voi. Sono quei capi improbabili che si acquistano, di solito in pieno entusiasmo da ultimi giorni di saldi, perché, appunto, “non si sa mai”: che qualcuno ci inviti improvvisamente a una cerimonia o a un evento di gala, che il marito ci porti a cena in un ristorante a dodici stelle, che ci riesca finalmente di perdere (o guadagnare) i chili dei nostri sogni.
Inutile dire che nel 90% dei casi – a essere ottimisti – queste circostanze non si verificano, e i “non si sa mai” languono in fondo all’armadio per anni finché non ci decidiamo a buttarli o, peggio, li scopre nostra figlia e magari trova pure il modo di usarli.
A seguito della recente ispezione dell’armadio, vi comunico che i miei “non si sa mai” attualmente prevedono: due vestiti da sera, di cui uno lungo fino ai piedi (però un po’ più sobrio di quello della foto sopra, eh!); alcune paia di scarpe con tacco a spillo; qualche pochette sberluccicante; due cappellini a cloche di cui uno in fantasia animalier.
Li ho mai usati? No, nemmeno una volta. Mi consola il fatto di averli pagati pochissimo, e di essere stata anche molto contenta al momento del loro acquisto. Non solo: l’altro giorno, quando li ho ripescati dal fondo del guardaroba, non sono riuscita a trattenere un sorriso. Il che vuol dire che me li perdonerebbe persino Marie Kondo, la fanatica guru del decluttering: come sapete, la sua teoria è “butta tutto quello che non ti dà gioia”. E quegli abiti improbabili di gioia me ne danno ancora, se non altro per quanto mi fa ridere il fatto di aver veramente pensato che avrei avuto modo di usarli.
E comunque – il che, diciamolo, è la cosa più importante – li ho provati e ho visto che mi vanno ancora bene. Quindi no, non li butto: non si sa mai…
Ps. Ultimo giorno di blog hop. Ecco le tavole da scoprire oggi:
Simple Nature Decor
Rosemary & Thyme
Cook, Bake, Love
From My Carolina Home
Che dire?!?!? Ovviamente che non sei sola. Mentre ci sono abiti e oggetti che butto senza pietà (tipo non posso sopportare di avere in giro stoviglie sbeccate, quelle vanno in giardino in un contenitore per quando farò un azuleio… ahahaha si quando?!?!?) ci sono altresì delle cose che non posso gettare perché prima o poi serviranno. E se le butto poi servono sul serio.
Tipo:
– camicino a scacchi di mio fratello quando aveva sei mesi, tenuto per un eventuale figlio mai arrivato. Ecco magari questi lo potrei davvero archiviare 😉 ;
– giacca di mia mamma anni ’60 che magari me la metto semmai ci entrassi;
ma anche e soprattutto abiti miei dei vari cambiamenti di peso.
Però alla faccia della Kondo che butta tutto devo ammettere che tenere serve, per dire un abito da sera azzurro polvere mai indossato e conservato per dieci anni mi è servito per portare in scena (con grande successo) la regina Elisabetta II. Si proprio lei e no non sono pazza, se andate sul mio profilo FB vedete le foto.
Insomma, “non si sa mai” + “mai buttare niente”: un mix esplosivo per l’armadio, ma che può dare grandi soddisfazioni 😉