Avevo voglia di una tavola diversa, per questa Pasqua. Niente colori pastello, niente eccessi di romanticismo, fiori sì ma freschi e veri, e non su porcellana o su stoffa. Ci ho pensato un po’ e poi ho deciso: perché non il bianco e blu? Può sembrare una combinazione più estiva che primaverile, ma se ben giocata è perfetta anche per questo periodo dell’anno. Ecco come ho concretizzato la mia idea.
Ho scelto una base neutra, per far risaltare il decoro dei piatti e mantenere comunque un’atmosfera adatta ad una casa di campagna: lino color ecrù per la tovaglia, dunque, niente sottopiatti (ve l’ho già detto che ultimamente un pochino mi annoiano?), e come piatti i miei adorati Regal Peacock. Quando, l’anno scorso, li ho portati in collina, temevo di aver fatto una sciocchezza: invece ci stanno a meraviglia, anche meglio che nella casa di città.
Visto che di adulti eravamo solo in otto, e che lo spazio in casa è quello che è (ovviamente il sole è sparito giusto in tempo per impedirci di mangiare fuori), ho lasciato liberi i capotavola e apparecchiato solo lungo i lati. L’effetto estetico mi è piaciuto molto, e anche dal punto di vista della comodità ci abbiamo decisamente guadagnato. Insomma, promosso!
E veniamo ai dettagli del posto tavola: posate in acciaio, e pure scompagnate (ops, volevo dire: mix & match), se non altro perché in collina ho solo quelle. Ulteriore tocco di colore, i bicchieri, con cui – lo ammetto – mi sono divertita a confondere le idee ai commensali, usando un tumbler bianco per il vino e un calice blu per l’acqua.
Immancabile il segnaposto, ovviamente pasquale: un coniglietto in legno con un minuscolo dettaglio blu.
La vera gioia è stata però ideare il centrotavola. Non una composizione tradizionale, ma una serie di vasi bianchi e blu con piccoli mazzi tutti diversi l’uno dall’altro che mescolano rose e tulipani presi in negozio a tutto ciò che la collina offre in questi giorni: fiori di melo, ombrellini di sambuco, ranuncoli, pratoline e nontiscordardimè.
Giusto uno scatto al volo per la tavola dei ragazzi, come di consueto più colorata a sbarazzina: nella confusione della giornata non sono riuscita a fare di meglio.
Per finire, il menu: dopo un veloce aperitivo in piedi, abbiamo gustato un risotto primaverile con asparagi e piselli, seguito da un semplice arrosto di vitello e da un bel roast beef per i carnivori, e da involtini di ceci e radicchio per chi non mangia carne. Contorni vari (patate arrosto, agretti al limone, zucchine trifolate, insalata mista) hanno completato la scelta.
Come vedete, era tutto gluten e milk free, così ci siamo tolti anche quel pensiero! Abbiamo trasgredito solo con uno dei dolci, la pastiera napoletana gentilmente preparata dalla suocera (che è bolognese, ma cucina benissimo laqualunque), per rientrare nei ranghi con le uova di cioccolata. Niente colomba – chi doveva portarla l’ha lasciata a casa (succede!) – sostituita al volo da dei cantucci gluten & lactose free che si sono sposati piuttosto bene con un ottimo Recioto d’annata.
E come si dice, anche questa è fatta!
Verrei a casa tua solo per assistere all’arte di apparecchiare.
Veramente bella, stile casa di campagna, ma sempre con la sua eleganza, tovaglia ecrù azzeccatissima.
Ti ringrazio, in realtà è molto più semplice di quello che può sembrare. Provare per credere 😉
ma io voglio esserci solo per assistere in anteprima alle tue creazioni…
Il momento della creazione di solito è discretamente caotico. Diciamo che è più poetico vedere direttamente il risultato finale 😉
Bella, bella, bella, bella. E non dico altro. Stupenda l’abbinata con la tovaglia écru, come sai ho anche io ho questi piatti ma non trovo mai la combinazione azzeccata per la tovaglia ed è difficilissimo abbinarci un blu preciso perché ovviamente non esiste.
Comunque concordo con @doveriepiaceri vorrei essere tua ospite per godere di questa meravigliosa atmosfera di collina ma raffinata e curata in ogni dettaglio.
Infine una curiosità: ma i segnaposti li lasci agli ospiti oppure li conservi tu?
Abbinare questi piatti in effetti è abbastanza difficile, proprio perché hanno un tono di blu davvero particolare: in questo senso il neutro e il bianco, puri o con un minimo richiamo blu, mi sembrano l’ideale per valorizzarli al meglio.
Quanto ai segnaposto, dipende: se sono mangerecci, floreali o contengono un pensiero per gli ospiti (vedi per esempio quelli di Pasqua 2016), li regalo. Se sono semplici decorazioni come in questo caso invece no, li tengo io, pronti per un’altra occasione 😊
Per quanto riguarda il menù invece….tu cerchi di abbinarlo ai piatti?? Mi pare di no, ma non sono ancora riuscita a capire, nel caso, come si faccia a far combinare il tutto, cioè,scelta di ciò che mi piace proporre con piatti adeguati al tutto.
Per ciò che riguarda la tavola…NI..il blu non è il mio colore preferito, soprattutto a Pasqua.
No assolutamente, il menù va sempre per conto suo, se risulta abbinato di solito succede per caso 😊
Sul bianco e blu posso capire, è un accostamento insolito per Pasqua, ma nell’ultimo periodo avevo fatto indigestione di fiorellini e colori pastello e avevo voglia di qualcosa di diverso 😉
Ciao DB i tuoi studi danno sempre buoni frutti…tavola davvero impeccabile che meraviglia la tovaglia dei ragazzi…la voglioooo !!! Interessante anche il menù mi incuriosiscono gli involtini di ceci e radicchio ;). Complimenti come sempre. Buon weekend luisa
Grazie Luisa 😙
Gli involtini di ceci e radicchio vengono da una ricetta di un vecchio numero di Sale & Pepe che ho “veganizzato”: in pratica frulli 250 gr di ceci lessati con un paio di foglie di salvia, aghi di rosmarino, olio d’oliva e sette/otto gherigli di noce (nella versione originale, pecorino grattugiato, poi aggiusti di sale e pepe e metti a compattare in frigo. Nel frattempo fai stufare delle foglie di radicchio rotondo in una teglia larga con poco scalogno, olio d’oliva e vino bianco. Appena si sono ammorbidite le scoli e le lasci intiepidire. Fai dei fagottini con un po’ di impasto di ceci per ciascuna foglia e servi gli involtini a temperatura ambiente conditi con sale, pepe, un filo d’olio e una spruzzata di aceto balsamico.
Grazie Bianca qui adoriamo i ceci…e prima che sparisca il radicchio voglio provarli. Grazie buona serata luisa
La tua tavola è la dimostrazione perfetta di come il bianco e blu sia per sempre, inteso “buono per ogni occasione”, un po’ come lo è nell’abbigliamento. La tovaglia écru aggiunge il tono rustico adatto alla casa in campagna.
E la tovaglia dei ragazzi?!? SI può conoscere la marca? Me ne sono innamorata e so che in famiglia non sarei l’unica ad apprezzarla 😉
La tovaglia dei ragazzi è marcata “Armonia tessile”, l’ho presa in un negozio di stoffe che aveva anche lo stesso tessuto a metraggio. Per dire che se non trovi la tovaglia già fatta puoi comunque cercare la stoffa 😉
Grazie anche per questa dritta ;).