L’estate inizia ormai a declinare. Il caldo si fa ancora sentire, le belle giornate non mancano ma il tramonto si fa ogni giorno un pochino più precoce. I prati piano piano riacquistano vigore, ripopolandosi di fili d’erba dal colore brillante. Sulle viti l’uva è quasi pronta, sulla tavola trionfano piccole prugne saporite e fanno capolino le prime mele. Le rose ci regalano l’ultima fioritura, prima di avviarsi verso il meritato riposo. La frenesia di colori tipicamente estiva poco a poco inizia a spegnersi, e per me che amo associare una tinta ad ogni periodo dell’anno questi sono i giorni del verde.
Ho voluto raccogliere la poesia del lento declinare dell’estate in una semplice tavola per due, apparecchiata sul terrazzo, e pensata per un rilassato brunch domenicale. Per una volta, niente piatti inglesi: protagonista di questa apparecchiatura è infatti un servizio ungherese in maiolica dipinta a mano – appunto sui toni del verde – che è stato uno dei più graditi regali di nozze.
Nessuna tovaglia, solo semplici tovagliette rotonde, bianche, per far risaltare al meglio il decoro a foglie d’edera che impreziosisce i piatti. Per accentuarne il sapore un po’ retrò ho scelto di abbinargli un servizio di Christofle degli anni Trenta: ne sopravvive giusto giusto quanto serve per due, e mi è sembrata l’occasione perfetta per tirarlo fuori dal cassetto. Semplicissimi e made in Svezia i bicchieri, in vetro verde perfettamente in nuance con il decoro delle maioliche.
Visto il poco spazio a disposizione, ho evitato le decorazioni, a parte un centrotavola non troppo piccolo e divertente.
Ho infatti abbinato un classico bouquet di rose bianche ed edera con una ciotola in ceramica artigianale dalla forma davvero particolare: una foglia di loto con tanto di lumachina sul bordo.
Qui la vedete bene: non è deliziosa?
In effetti più che una ciotola sarebbe un abbeveratoio da giardino per gli uccellini che ho preso da un artigiano toscano all’ultima edizione di Fiori nella Rocca: una volta a casa però mi è sembrato un po’ troppo delicato per lasciarlo esposto alle intemperie e ho deciso di destinarlo alla tavola.
Ecco, questa è per me una tavola che ha già i colori di settembre. E voi, avete già iniziato a mettere da parte le apparecchiature estive per fare posto ad atmosfere più sfumate?
meravigliosa come sempre anche se hai tradito l’amata ceramica inglese… ma ti perdono 😉
mi piange un po’ il cuore perché qua il brunch è una parola che non si vuole conoscere, ma chissà che io non riesca prima o poi a organizzarne uno?
la ciotola è una meraviglia e la lumachina una vera delizia.
Guarda, io ho snobbato il brunch per anni perché mi faceva tanto Milano da bere. Poi l’ho provato una volta e devo dire che ha un suo perché. Prova una volta e vedi come va: in fondo non è tanto diverso da una colazione da grande albergo!
Io sto ancora in ferie quindi non ho ancora la testa per le atmosfere più sfumate. La lumachina sembra vera… delizioso.
Non è adorabile? Ah e beata te che sei ancora in vacanza qui tutto è ripreso a pieno ritmo e dopo cinque giorni sono già stufa 😂
Deliziose le tovagliette tonde bianche effettivamente danno risalto al servizio di piatti che è delizioso e molto raffinato un tocco i fiori bianchi la mia passione
Grazie Mariagiovanna, anch’io ho grande passione per i fiori bianchi, in questo momento dell’anno poi li trovo particolarmente poetici ❤