Lo scorso week end, cercando disperatamente di sfuggire all’ennesima ondata di caldo tropicale, ci siamo rifugiati in collina. Nonostante l’aria ancora rovente, l’autunno mostra già i suoi primi, timidi segnali.
La budleia apre le sue ultime spighe bianche e profumate per le tante farfalle che ancora popolano il non-giardino.
Nel prato arso dalla siccità una macchia azzurra resiste coraggiosamente: sono i fiori della cicoria, spettacolari di primo mattino, ma velocissimi a chiudere le corolle non appena il sole li sfiora.
Dietro la casa, la legna finisce di seccare in vista dell’inverno.
Lungo il parapetto in legno, l’uva – sopravvivenza di un tentativo di viticoltura dei precedenti proprietari – sta coraggiosamente maturando.
Nel bosco e nella corte sbocciano i primi ciclamini, riempiendo l’aria del loro profumo.
Lungo il sentiero che porta alla contrada, la pyracanta si sta coprendo di una spettacolare cascata di bacche dorate.
La notte si fa limpida e dolce.
Decisamente, l’estate sta per finire.