L’uomo è uno strano animale. Ha spavaldamente conquistato terre e oceani, si è lanciato alla scoperta dello spazio con un coraggio straordinario, eppure nel suo animo conserva una fragilità che lo spinge a circondarsi di piccole e rassicuranti certezze: riti e abitudini che abbiano il grande e consolatorio potere di farlo sentire a casa, al sicuro.
Natale è il rito dei riti. Ha una sacralità solenne che ne fa la più grande cerimonia collettiva d’Occidente, e una tenerezza che spinge ogni famiglia a costruirsi un proprio modo per celebrarlo. Perché diciamolo, tutti noi abbiamo un “qualcosa” che ripetiamo ogni anno e che ci fa dire “ecco, ora sì che è Natale”. Per me i segni della festa, quelli appunto da “non è Natale se…” sono essenzialmente cinque. Ora ve li racconto.
Il profumo d’arancio e cannella. Non è Natale se non dissemino la casa di candele, pout pourri, lampade catalitiche, piccole ghirlande aromatiche, insomma tutto ciò che può spargere nell’aria questa combinazione di essenze. Non le uso in nessun altro periodo dell’anno, e adoro quanto i figli, tornando dai loro giri, entrano dalla porta, annusano l’aria, sorridono e dicono “C’è odore di Natale”.
L’albero e il presepe. So che il mondo si divide tra alberisti e presepisti, ma in famiglia siamo tra quelli che li preparano entrambi perché, appunto, se no non è Natale. L’albero, dopo un paio d’anni di prudenza, ha ripreso a troneggiare in un angolo della sala mentre il presepe, drasticamente ridimensionato dopo l’arrivo di Ninni, resiste se pure in forma di un allestimento simbolico. Del resto, come pensare di affrontare la Notte Santa senza la tenerezza del poggiare il Bambinello nella mangiatoia?
Il Pandoro. Passando a temi decisamente più prosaici, ovvero il cibo, non è Natale se non c’è il Pandoro. Sarà che è il dolce tradizionale tipico delle mie parti, sarà che piace a tutti, ma che Natale sarebbe senza una bella fettona a stella cosparsa di zucchero e accompagnata da una generosa cucchiaiata di crema al mascarpone?
La sinfonia dei giocattoli. Attribuita al padre di Mozart, ma più probabilmente opera di Edmund Angerer, è la mia colonna sonora di Natale sin da quando, piccolissima, mio padre la faceva risuonare per la casa nella speranza di farci appassionare alla musica classica. Non ci è riuscito tanto bene, ma questa sinfonia deve assolutamente accompagnare i preparativi della cena della Vigilia. Se no, non è Natale…
Il piccolo Lord. E’ il rito che conclude la giornata di Natale, e segna la fine della festa. ll grande pranzo di famiglia si è concluso, la casa è di nuovo in ordine, è sceso il silenzio e le luci si fanno soffuse. Guadagnato finalmente il divano, la fida Ninni appoggiata al fianco, mi godo la mia favola di Natale preferita: lo so, è una storia sdolcinata, inverosimile e con attori – escluso, ovviamente, Alec Guiness – non esattamente da Oscar. Però c’è poco da fare: senza il piccolo e angelico lord Fauntleroy, non è Natale!
E voi, avete dei piccoli riti che “fanno Natale”? Se avete voglia di raccontarli, lo spazio nei commenti è aperto!
Vorrei avere dei punti così fermi riguardo al Natale ma ho l’impressione che non dia così.
Penso alla tua domanda e non son convinta dei miei”non è Natale se”….certo, l”albero prima di tutto e il presepe quasi sempre, nonostante il poco spazio ho sempre trovato soluzioni alternative al classico l’uno sotto l'”altro anche se il mio presepe non è mai simbolico ma una vera scena con personaggi che devono interagire tra loro a seconda della posa o espressione che anno(anche voi fate così?)e la mangiatoia vuota, anzi con fieno aggiunto da me, non è mai in mezzo ai futuri genitori come se aspettassero che il figlio cada dal cielo ma si trova sotto le bocche del bue e l’asinello mentre Giuseppe quest’anno è intento a girare col mestolo qualcosa che sta cuocendo su un fuoco rudimentale.
Per il resto potrebbe essere Natale anche senza tutto il resto, quest’anno però non sono molto “nel mood”ma credo potrebbe essere per il fatto che le mie “bambine” hanno lasciato il tetto materno e non è la stessa cosa…. Allo stesso tempo mi viene da pensare, “non è Anno senza Natale”…..
Ecco la cosa che non deve mancare! Me ne sono accorta ora quando ho spento il cellulare e acceso il CD…la musica natalizia in sottofondo! Aspetto sempre il 1°dicembre per metterla su 😄
Vedi? Tutti abbiamo una cosa, anche piccola, che “fa Natale” ❤
Non è Natale senza il Canto di natale di Dickens e Solstizio d’Inverno di Rosamund Pilcher o comunque senza un racconto o un romanzo che parli del Natale da leggere sul divano accanto alla stufa.
ora vado a prendere il bimbo all’asilo…non è natale senza il suo Calendario dell’Avvento
Il calendario dell’avvento era irrinunciabile anche qui. Ora i ragazzi sono cresciuti ma non escludo di rimetterlo in auge, prima o poi…
A me piace tanto guardare un film americano “Innamorarsi” ( FALLING IN LOVE) con Robert de Niro e Meryl Streep. Non mi stanco mai…
Ma sai che non l’ho mai visto? Dovrò rimediare!
Ciao Bianca, mi piace molto il tuo relax post pranzo con il piccolo principe. Da me non è Natale se non c’è il profumo di patè. Lo preparo l’antivigilia, alla sera, e la casa profuma del suo inconfondibile odore di spezie. Ricetta tramandata da mia nonna che ne era estremamente gelosa ma alla fine l’ha data a mia mamma che lo ha sempre cucinato. Ora il testimone ce l’ho io e ne sono molto orgogliosa. Tradizione di casa Tosi 😍☺️😍
ops…. era piccolo lord…. 😬😔🙃🙂
Ah, i profumi di Natale che arrivano dalla cucina! Sono uno degli aspetti di questo periodo che preferisco, sono odori che non si sentono in nessun altro momento dell’anno…