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Arte della tavola. A sbagliare le tavole

Per ragioni di qualità editoriale, ormai – lo avrete visto – il più delle volte pubblico tavole allestite appositamente per il blog. In alcuni casi sono pure e semplici ispirazioni, in altri sono prove generali per tavole vere, ma in questo modo riesco a fare foto con tranquillità e a verificare cosa funziona e cosa no: sì perché, come non mi stancherò mai di ripetere, una tavola bellissima ma scomoda è una tavola sbagliata, e non va mai e poi mai proposta ai nostri ospiti. Vi faccio un esempio concreto.

Cena in giardino a casa di Bianca

Questa è una tavola che avevo preparato quest’estate, in collina, con l’idea di proporla per una cena sotto le stelle, in piena stagione delle lucciole. Ispirata da alcune foto viste on line, avevo allestito tutto: una lunga decorazione centrale in muschio punteggiata di rose, quasi a portare un po’ del giardino sul tavolo.

Cena in giardino a casa di BiancaPiccole candele bianche sistemate in tanti barattoli in vetro tutti diversi l’uno dall’altro.

Cena in giardino a casa di Bianca

Semplici piatti bianchi posati sul nudo legno del tavolo, abbinati a piattini dalla delicata decorazione floreale, con un piccolo segnaposto sempre in tema giardino.

Cena in giardino a casa di Bianca

L’effetto scenico non era niente male, e immaginandola dopo il tramonto, con il mio amato chandelier che la illuminava dall’alto, ne percepivo il potenziale fascino. Poi però l’ho guardata meglio, e ho capito che non avrei mai potuto servire una cena su una tavola così. Guardiamo assieme il perché.

Cena in giardino a casa di Bianca

Vedete? Il muschio tocca le posate e impiccia l’uso dei bicchieri, unendo un problema di carattere igienico a uno funzionale.

Cena in giardino a casa di Bianca

La decorazione centrale, se pure non ingombrante in sé, è troppo per un tavolo così stretto: dove avrei potuto appoggiare, se non le pietanze, almeno l’acqua e il vino? Nel poco spazio tra un commensale e l’altro?

Cena in giardino a casa di Bianca

Bella, era una bella tavola, ma troppo poco fruibile per far sentire a loro agio i ospiti. Perciò, anche se a malincuore, ho smontato tutto e rinunciato all’idea. Non è bello, ma ogni tanto succede. E accorgersene in tempo per rimediare è sempre meglio che lasciare tutto com’è.

 

5 pensieri su “Arte della tavola. A sbagliare le tavole”

  1. Questo post ci insegna che anche da un “errore” si può avere ispirazione . . . per un post e per un’altro tipo di decoro! 😉

    Però, dai, il muschio avrebbe potuto fare da “sottopentola”! 🙂

    Ciao, Fior

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