Festa di primavera per eccellenza, la Pasqua celebra la rinascita. Per questo motivo non stupisce saperla ricca di simboli che alla rinascita (o per chi crede, alla Resurrezione) fanno riferimento. Così, mentre siamo più o meno tutti alla ricerca di idee e decorazioni per fare bella la nostra tavola pasquale, ho pensato non fosse una brutta idea dire due parole su questi simboli in modo da rendere più interessante e consapevole la loro scelta come protagonisti della nostra Pasqua.
Il simbolo principe della Pasqua è, ovviamente, l’ulivo. Albero sacro fin da tempi antichissimi, era simbolo di forza e di saggezza, e tanto i Greci quanto i Romani cingevano il capo dei vincitori con una corona fatta dei suoi rami . Nell’antico Testamento, è il suo rametto nel becco della colomba a indicare a Noè la fine della collera divina, cosa che ne fa il simbolo di pace per eccellenza. Nel periodo pasquale i suoi rami benedetti sono simbolo delle palme che accolgono il Cristo nel suo ingresso a Gerusalemme.
Dopo l’ulivo, un altro simbolo pasquale per eccellenza è l’agnello. Cucciolo candido e indifeso, è la perfetta immagine dell’innocenza e della purezza. La sua mansuetudine ne fa il simbolo dell’obbedienza e, ahimè, l’animale sacrificale per eccellenza fin da tempi antichissimi. Per questo nel tempo pasquale l’agnello diviene immagine del Cristo che si immola per la salvezza dell’umanità.
Anche la colomba è uno dei grandi simboli della Pasqua. Candida e mansueta come l’agnello, fin dalla Preistoria è associata al culto della Madre Terra. Gli antichi Greci la consideravano un animale profetico, mentre nelle Sacre Scritture è sempre immagine di purezza e di riconciliazione. Nella cultura cristiana diviene immagine dello Spirito Santo e oggi è universalmente considerata un simbolo di pace.
Non sarebbe Pasqua senza l’uovo. Anch’esso affonda le sue origini simboliche in un passato molto lontano. E’ infatti da sempre, per la sua forma e per il fatto di custodire e proteggere una vita che sembra nascere senza madre, simbolo universale di rinascita. Nell’antichità, tanto in Occidente che nel lontano Oriente, veniva offerto in dono quale auspicio di fecondità e prosperità durante i riti che accoglievano la primavera. Nella cultura cristiana queste stesse caratteristiche ne hanno fatto uno dei simboli della Resurrezione.
Simbolo pasquale forse meno noto ma non per questo meno amato, soprattutto nell’Europa del Nord, è il coniglio. La sua proverbiale prolificità ne ha fatto fin dai tempi antichi un simbolo di fecondità e della capacità della natura di rinnovarsi dopo i rigori dell’inverno. Ma è il suo scomparire sotto terra per poi riemergere a primavera con i suoi piccoli ad averne fatto, nella cultura cristiana, un simbolo dell’anima risorta che abbandona gli Inferi. Nel tempo pasquale è quindi anch’esso associato alla Resurrezione.
Bell’articolo Bianca 🙂
Grazie! Un piccolo ripasso ogni tanto ci vuole…
ed io vivo con un Coniglio Bianco….bellissimo, intelligentissimo e affettuosissimo…
🐇 ❤
Grazie per l’articolo sulla”simbologia”pasquale..che ora ha”arricchito”la mia conoscenza. MOLTO interessante.ancora grazie.cerchero’di trasferirla.”Auguri a Tutti “.Luciana.
Grazie a te ❤️