Uno dei grandi vantaggi di internet è che ha messo alla portata di tutti strumenti di conoscenza un tempo riservati a pochi fortunati. Basta qualche click ed ecco, ti si apre un mondo immenso di informazioni. La cosa ha, come sempre, i suoi pro e i suoi contro: su tutti, l’oggettiva difficoltà nel distinguere fonti attendibili da fonti che non lo sono. C’è solo un modo per non cadere in questa trappola, e si chiama “competenza”.
Già, la competenza, quella cosa che si forma con il tempo, lo studio, la pazienza e l’esperienza, e che proprio la velocità con cui si accede alle informazioni in rete sembra far ritenere sempre meno importante. Da qui, purtroppo, nascono un sacco di problemi. Vedi – giusto per fare un esempio – le web star che si improvvisano esperte di nutrizione e salute, con tutte le conseguenze del caso: se seguite Dario Bressanini, sapete di cosa parlo.
C’è poco da fare, la competenza serve, e imparare a distinguere chi ce l’ha veramente da chi la millanta è l’unico modo per proteggersi. E invece sempre più spesso la gente disprezza la competenza, e non si rende conto che così ci rimette e basta.
Vi faccio un esempio personale. Come sapete, da qualche tempo collaboro con Chiara Simonini, meglio conosciuta come Enjoy Coffee and More: ho creato e curo per lei, che vende ceramiche inglesi vintage e antiche, una serie di opuscoli destinati a far conoscere meglio alle sue clienti gli articoli che acquistano. Ho sempre detto, e lo confermo, che l’antiquariato non è la mia professione: però studio e colleziono ceramiche inglesi da molti anni, e soprattutto ho una laurea e un dottorato che fanno di me una professionista del mestiere di storico, che sa bene come si conduce una ricerca. So incrociare le fonti, so distinguere chi produce contenuti originali da chi copia e basta, so che non ci si deve mai accontentare della prima informazione che si trova ma che si deve controllare, ricontrollare, verificare di nuovo. Un lavoro lungo e a volte noioso, ma necessario, se si vuole dar vita a un prodotto di qualità.
Bene, per rassicurare chi riceve queste schede sul fatto che né io né le altre collaboratrici della collana ci siamo improvvisate “esperte”, abbiamo pubblicato un post dove presentavamo i rispettivi curricula che – vi assicuro – sono tutt’altro che banali. Bene, non è mancato chi ha interpretato questo gesto di trasparenza come “presunzione”. Capite? Noi ci siamo preoccupate di dare delle garanzie sulla nostra serietà e professionalità, e c’è chi ha pensato che ci davamo delle arie!
Se non fossi una signora, direi che persone di questo tipo meritano di vedersi rifilare a prezzi esorbitanti cinesate o articoli contemporanei spacciati per pezzi antichi, ma non lo farò. Mi limiterò a un consiglio: diamo valore alla competenza, perché è la sola cosa che può proteggerci dalle fregature, qualunque sia il settore che ci interessa. Non fermiamoci mai a una foto accattivante o a un testo ben scritto, se non sono accompagnati da un curriculum professionale chiaro e specifico. Andiamo oltre: chiediamo a che titolo le persone parlino di quel tale argomento, cerchiamo di capire se ne sanno davvero o se si limitano a scopiazzare cose dette o scritte da altri. E se ne abbiamo il tempo e la voglia, mettiamoci a studiare, in modo da crearci pian piano anche una nostra competenza personale: credetemi, qualunque sia la materia, nel tempo saremo molto contenti di averlo fatto.
👍👍👍
😚😚😚
Buongiorno Donna Bianca. Discorso complesso, che di questi tempi ha assunto proporzioni preoccupanti. La competenza non solo oggi viene spacciata da chi ha raffazzonato qualche nozione dal web, ma spesso non viene neppure riconosciuta da chi invece trarrebbe vantaggio dall’avere rapporti con chi competente lo è davvero. E, quel che è peggio, non viene neppure pagata, che oggi in tanti rincorrono il low cost senza preoccuparsi della qualità, che vadano dal parrucchiere, dall’antiquario o dal grafico per farsi fare una brochure. Ricordo bene il post in cui Chiara spiegò al mondo le conpetenze del team che aveva portato a produrre le Piccole Meraviglie: cahapeau a te, Chiara e Marina e sviluppiamo tutti la nostra competenza personale che ci fa stare kobtano dagli incompetenti !
Intanto grazie per il sostegno e per i complimenti! Al netto dell’aneddoto personale – che comunque è molto indicativo- il fatto è che questo fenomeno rischia di avere conseguenze veramente tragiche: perché un conto è fare un acquisto sbagliato (ti arrabbi ma finita lì), un altro farsi incantare da chi promette miracoli nel campo della salute. Lì c’è veramente da avere paura!
Già. È per quello che sono una sostenitrice dell’educare a riconoscere la qualità e la competenza. Purtroppo la crisi economica non aiuta e fa sì che per molti il basso costo sia il primo criterio di valutazione nell’acquisto di un prodotto o di una prestazione, ma assecondare questo trend è pericolosissimo, perché sempre meno la gente avrà gli strumenti per capire cosa sta comprando, con risultati tragici nel caso della salute. Quindi andiamo contro corrente ed educhiamo figli e amici a distinguere la competenza dall’improvvisazione perché possano scegliere con criterio.
Nel mio piccolo ci vado dietro da anni, e in tutti i settori: per esempio disintegrando i figli quando vedo che fanno le ricerche scolastiche copiando e incollando da Wikipedia (cosa peraltro- e lo dico con sommo orrore – suggerita anche da molti professori!!!)
È il piccolo di molti che fa tanto 😉
Odio la falsa modestia . . . se uno ha competenze è giusto che le metta in “mostra”! 🙂
Specialmente in certe occasioni! Ma al giorno d’oggi vanno più di moda i tuttologi e i falsi esperti! Basta guardare la Tv! 😀
Ciao, Fior
Soprattutto se la competenza è a garanzia di chi usufruisce di un servizio! Ma a quanto pare è proprio questo “dettaglio” che sfugge 😕
Non ho avuto il piacere di leggere i tuoi opuscoli, ma ho cominciato a seguire il tuo blog proprio per la competenza che traspariva dalle tue parole. Sei una persona in gamba Donna Bianca, complimenti.
Grazie Gabriella, è il complimento più bello che mi potessi fare!
Cara Donna Bianca
Posso prendere il titolo del tuo post e metterlo nel mio ufficio?
Una vita di studi e di esperienza umiliata da clienti che credono di sapere tutto in base ad una ricerca su internet e da professionisti che millantano, promettono, spillano denaro e combinano disastri mentre la voce della prudenza e del basso profilo ( le certezze in molti campi non esistono) viene vista come il grillo parlante o peggio come una manifestazione di insicurezza…
Ah, la prudenza… più fuori moda della competenza e della buona educazione! E invece quante situazioni pessime eviterebbe, un po’ di sana prudenza
che poi noi due – Donna Bianca ed io – veniamo da una generazione e da uno stile di vita familiare più portato al low profile che alla coda di pavone. il che oggi non va per niente bene perché millantare e fare appunto la ruota è uno sport diffusissimo.
Infatti. E sì che con tutta la superbia gratuita che gira in rete almeno avremmo buoni motivi per pavoneggiarci. Invece niente, non ci viene proprio…
competenza questa sconosciuta…. ho sorriso leggendo questo articolo ed ho pensato ai racconti degli amici medici che ogni giorno si trovano a discutere con pazienti che hanno già la diagnosi in mano avendo consultato qualche sito… allora perchè passare anni all’università e perdere la vista sui libri se basta andare si google?
a me è capitato di sentirmi dire “..ma a forum il giudice ha detto che…”, ad una amica farmacista hanno chiesto un farmaco asserendo di essere stati consigliati dal marito della custode (tranviere).
e che dire dei commenti su triadvisor dove ogni ignorante prende voce e si crede critico gastronomico senza neppure sapere cosa vuol dire mantecare o stufare, senza sapere cos’è la bastardella (forse una figlia illegittima?) o una planetaria (un pianeta sconosciuto?
ben venga il tuo elogio anche se voce solitaria, grazie
😂😂😂
Ridiamo per non piangere, via… comunque è innegabile, “l’ho visto su internet” is the new “lo ha detto la tv”. Si salvi chi può!
Condivido in pieno!!!!
Grazie 😙
Ciao DB ho letto il tuo articolo molto interessante come sempre (grazie per le mancate fregature di cinesaglie ai mercatini :D), ma non avevo avuto modo di commentare. Ieri è capitato a fagiuolo proprio ciò che descrivi …e alla riunione a scuola del mio grandone ho potuto “sfoggiare” diciamo così le mie competenze in geografia (una delle mie materie preferite….e che cerco di approfondire in ogni modo) nei confronti di una mamma “saputella giramondo”, che voleva diciamo “farsi grande” davanti alle insegnanti indicando come gita, una papabile città con un grande parco famoso delle tue parti ;), peccato che la provincia indicata era diversa. Vabbè non è un granché ma che soddisfazione 😀. Poi quanto al web, rimango sempre più sconvolta dalle tante intenditrici di cibo, che …”tecniche di base queste sconosciute” :). Buona giornata cara, Luisa