Ricevere

Finalmente venerdì! Ma cos’hai in testa?

Non ho mai conosciuto la prozia Bianca (quella, per intenderci, cui si deve il mio nick), ma dai racconti della nonna me la sono sempre figurata come la protagonista di un film degli anni Cinquanta: una signora elegantissima, di quelle che non uscivamo mai di casa se non erano meno che perfette in ogni dettaglio. E forse deriva proprio da questa idea un’altra delle mie passioni in fatto di stile: i cappelli.

Purtroppo però, come spesso succede nella vita, il mio grande amore per i copricapi non è per niente ricambiato: inutile mentire, mi stanno proprio da cani. Eppure mi piacciono, quanto mi piacciono! E per questo, pur consapevole che farei meglio a evitare, ogni tanto faccio finta di non vedermi nello specchio e li indosso.

Lo faccio soprattutto quando le stagioni diventano un po’ estreme, e al fatto dello stile si aggiunge l’aspetto pratico. In piena estate, per dire, non ci so rinunciare in spiaggia o in piscina, in collina quando traffico nel non-giardino, se cammino per paesi e città come turista: bellezza a parte, in questi frangenti un cappello è davvero indispensabile per riparare la testa dal caldo (chi ha la pressione bassa può capirmi) e per proteggere gli occhi dalla luce del pieno giorno.

Di cappelli estivi ne ho ben tre, tutti di paglia. Uno a tesa larga (il mio preferito) che uso in collina; un secondo stile Borsalino (che quei simpaticoni dei miei figli chiamano “da sceriffo”) per la spiaggia; un terzo, a paloma e pieghevole, per fare la turista più o meno urbana. Niente di impegnativo, solo oggetti carini e soprattutto pratici. Averli in testa mi mette sempre di buonumore, mi sembra di appartenere a un altro tempo: poi l’effetto estetico è quello che è, ma insomma, mica si può volere tutto dalla vita, vero?

16 pensieri su “Finalmente venerdì! Ma cos’hai in testa?”

  1. “Terapia: un cappello!” sentenziò lapidaria la mia dottoressa a fronte delle mie lamentazioni sulla sinusite cronica… Da allora è iniziata la mia storia d’amore con i cappelli: per l’inverno ne ho una mezza dozzina, rigorosamente ad ala ampia per coprire la fronte, e per fortuna mi stanno abbastanza bene. D’estate li sto portanto sempre più, complice il caldo amazzonico degli ultimi anni e il tentativo di rallentare l’avanzamento delle rughe… Vorrei tanto essere nata in Inghilterra, dove i copricapi non sono considerati una stranezza da vecchie signore, e si trovano facilmente in vari negozi d’abbigliamento: qui trovarne di carini è difficile, le cappellerie stanno scomparendo 😟

      1. Da me sopravvive un unico negozio, molto caro e molto poco al passo coi tempi. Per fortuna in un centro commerciale fuori città c’è spesso il temporary shop di una manifattura che ha sede in una città vicina e lì è tutta un’altra musica, anche come prezzi

  2. mi piacciono molto e tutte le estati me ne compro uno sempre sulle bancarelle del mercato di San Pantaleo. Quando mi sposai ne indossai uno grandissimo e bianco. Il fotografo fece peripezie per fotografarmi…. Dicono mi stiano bene ma se anche così non fosse probabilmente me li metterei comunque. Buon weekend cara.

  3. Mia nonna (classe 1914), pur non appartenendo a chissà quale famiglia importante. Non usciva senza guanti e cappello. Io non la ricordo perché poi negli anni ’60 si usava meno, ma ho le foto di lei giovane e, come dici tu di tua zia, col glamour di un’attrice in bianco e nero. Ricordo anche le foto di qualche cerimonia: Matrimoni, Battesimi, Prime Comunioni, ma anche Funerali, dove sia lei che mia madre e le zie (all’epoca sotto i 30 anni) avevano i cappellini con la veletta, appoggiati un po’ di sbieco (e non molto dissimili da quelli che si vedono nei servizi sui reali d’Inghilterra). 😉
    Io ho sempre portato cappellini con la visiera (da baseball?) d’estate, ma ultimamente, come ha detto qualcuno, per i problemi della pelle o per gli occhi, mi metto un bel cappello da giardino con falda larga e via . . . D’inverno no. Ultimamente, col crescere dell’età mi sono accorta che dovrei fare questo sforzo. ma i modelli proposti non mi piacciono! O non mi stanno bene (credo sia la stessa cosa)! 🙂

    Ciao, Fior

    1. Le signore nate a inizio Novecento erano tutte elegantissime proprio per questa attenzione al dettaglio e per l’educazione a non confondere eleganza con ostentazione. Ora sono reduce da una passeggiata in centro- affollatissimo come in ogni città turistica nelle sere d’estate – e ho visto cose che voi umani 😨😨😨…

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