Non si può dire di essere stati nelle Cotswolds se non si sono visitati i suoi paesini incantati. Un tripudio di pietra scura, tetti spioventi, porte avvolte da rampicanti in fiore che fanno immaginare camini accesi, poltrone confortevoli e fumanti tazze di tè. Non c’è una casa brutta, da queste parti, ed è proprio la complessiva sensazione di armonia che si respira a rendere la regione tanto speciale! Un’armonia che nasce da un perfetto connubio tra architettura e verde, ed ecco perché oggi vi racconterò dei villaggi e dei giardini che abbiamo visitato.
Le Cotswolds sono punteggiate di paesini incantevoli, tutti estremamente piccoli ed altrettanto affascinanti. Non siamo ovviamente riusciti a vedere tutto ma non ci siamo fatti scappare i principali gioiellini, come la minuscola e meravigliosa Castle Combe.
Altrettanto deliziosa la cittadina di Bourton-on-the-Water, un po’ generosamente definita “la Venezia delle Cotswolds” per il canale che la attraversa.
Altro gioiellino imperdibile, la bellissima Bibury, con la strada penso più fotografata al mondo, Arlington Row.
Bella e vivace Broadway, e deliziosa Chipping Campden, dove si trova uno dei negozi di antiquariato più incantevoli che io abbia mai visto (grazie, Chiara, per la segnalazione!)
Più grandi e meno poetiche, ma non per questo spiacevoli – al contrario – Winchcombe e Circenster, non paesi ma vere e proprie cittadine, molto consigliabili se si vuole fare shopping: i bei negozi di abbigliamento, cartoleria, accessori per la casa non mancano!
Per venire ai giardini, bisogna dire innanzi tutto che qui non c’è un cottage, per quanto minuscolo, che non sappia ritagliarsi la cura di una rosa rampicante, un cespuglio di lavanda, un ciuffo di peonie. Ma più crescono dimensioni e prestigio delle case, più sono belli e importanti i giardini. Molti sono veri e proprio capolavori di architettura del verde, e per fortuna è possibile visitarli.
Volendo, si potrebbe dedicare un intero viaggio a girare per giardini. Avendo però noi a disposizione solo una settimana, abbiamo dovuto selezionare. Abbiamo quindi scelto innanzi tutto una meta veramente speciale, che tra l’altro era davvero a pochi passi dal nostro cottage: i giardini reali di Highgrove, la residenza privata di campagna del principe di Galles. I giardini, progettati da alcuni dei più importanti paesaggisti inglesi sotto l’attenta supervisione dello stesso principe Charles (appassionato ambientalista da tempi non sospetti), sono davvero meravigliosi: una successione di stanze verdi che illustrano l’idea di giardino nelle sue più diverse sfumature, dal prato spontaneo al giardino all’italiana, dall’arboreto al giardino orientale.
Ogni ambiente è ricco di dettagli curati e molto pensati, da sculture di ogni genere alla tenerissima casetta sull’albero costruita per i giochi dei piccoli principi William e Harry.
Purtroppo non ho foto mie perché non era permesso scattarne: ho preso queste dal web (non si fa, lo so…) ma non potevo non darvi un’idea di tanta meraviglia.
Note pratiche: si entra solo con prenotazione, i posti sono limitati e vanno via in fretta. Se siete interessati, organizzate per tempo (noi abbiamo preso i biglietti a marzo, il primo giorno di apertura delle prenotazioni, in mezzo a un arrembaggio che neanche per un concerto rock) anche perché i biglietti vengono inviati per posta e ci vuole del tempo per riceverli. Le visite sono rigorosamente guidate e a numero chiuso, e le misure di sicurezza all’ingresso sono molto importanti. Al termine della visita è possibile pranzare o prendere un tè al ristorante della tenuta, e fare acquisti allo shop dove – inutile dirlo – qualità e buon gusto la fanno da padroni. Da segnalare inoltre che tutti i proventi vanno alle charity del principe di Galles che si occupano di tutela ambientale: per me, un motivo in più per fare (o farsi) qualche bel regalo! Se non potete (o non gradite) visitare i giardini, sappiate che la tenuta ha un suo piccolo shop anche in centro a Tetbury.
Come seconda meta abbiamo scelto, sempre a pochi chilometri dal nostro cottage, i famosi Abbey House Garden, un piccolo paradiso dalla storia curiosa.
Sono infatti i giardini di una abitazione privata divenuti celebri non solo per la loro bellezza ma anche per l’originalità dei proprietari, Ian e Barbara Pollock, famosi in Gran Bretagna come “i giardinieri nudi” per la loro adesione al movimento naturista.
Ora la coppia ha divorziato e la proprietà è stata messa in vendita (se non sapete dove mettere tre milioni di sterline, potete farci un pensierino…) ma questo non ha fermato la tradizione, una domenica al mese, della giornata “clothes optional” (più o meno, “vestiti non indispensabili”), dove gli ospiti possono godersi il giardino così come mamma li ha fatti: se non è il vostro genere, controllate sul sito la pagina eventi e… scegliete un’altra data!
Ma che bello, mi fai fare un po’ di vacanza anche se sono ancora in ufficio!
🙂
Mille grazie per avermi trasportata in questi bellissimi villaggi inglesi…😍
Grazie a te di avermi seguita 🙂
È una questione di mentalità : gli anglosassoni hanno nel loro DNA il rispetto per la natura e l’amore per le piante, non c’è pub che non esponga i suoi cesti fioriti appesi: se penso allo stato miserando di certe nostre aiuole cittadine mi viene da piangere…però un po’ stiamo migliorando, ogni anno alle mostre floreali c’è più gente interessata e volenterosa, speriamo! Detto ciò, quei Gastone Paperone dei britannici hanno un clima perfetto : sempre fresco, umido al punto giusto, pochi insetti, altro che la dormienza per caldo tropicale delle mie povere rose in agosto…
E hanno anche una buona terra! Se penso all’argilla del mio non-giardino… 😭