Sono il tipo che si affeziona. Alle persone, ma anche agli oggetti, abiti compresi. La fortuna di portare da molti anni la stessa taglia e di avere un gusto molto basico fa sì che raramente qualche pezzo lasci il mio guardaroba, salvo non essere irrimediabilmente rovinato. Capita però che a volte una cosa ancora in ottime condizioni diventi difficile da portare. Anche in quel caso, però, prima di arrendermi all’addio, tento un’ultima carta: il riciclo.
Attenzione, però. Con questo termine non intendo il destinare l’abito ad un nuovo utilizzo, ma il tentativo di renderlo nuovamente mettibile grazie a piccoli interventi poco costosi che però lo trasformino in modo abbastanza sensibile. Come? Vi faccio tre esempi recenti.
Nel primo caso, un paio di jeans skinny fastidiosamente stretti sul fondo è stato opportunamente accorciato e trasformato in un divertente paio di capri molto, molto versatili.
Nel secondo, un bellissimo scamiciato scozzese in tessuto di lana ormai un po’ troppo corto per una signora della mia età (il fisico reggerà anche, ma il terrificante effetto “dietro liceo, davanti museo” anche no, grazie!) è stato privato della parte superiore e trasformato una portabilissima gonna sopra il ginocchio.
Nel terzo, un vestitino rosa altrettanto corto ma leggero e fluttuante è stato invece accorciato abbastanza da diventare un’elegante casacca perfetta da abbinare a dei pantaloni a sigaretta.
Insomma, con una spesa irrisoria ho preso i classici “due piccioni con una fava”: ho evitato di abbandonare dei capi di qualità, in ottime condizioni e molto amati, e mi sono anche ritrovata tre nuovi “giocattoli” nel guardaroba. Non male, vero?
E ora ditemi: anche voi usate l’arte del riciclo o vi limitate, per quanto a malincuore, a eliminare i capi che non potete – o non volete – più portare?
Riciclo
Anche io ho trasformato un abito nero in lino alla Marilyn con schiena nuda e fiocco al collo in una gonna a ruota e a vita alta da mettere con maglie e camicie e un abito con sottoveste verde bosco in una casacca che forma con un paio di pantaloni simili un completo molto adatto all’autunno in arrivo. Molti abiti di mia madre ( più bassa di me) sono stati accorciati e trasformati in tuniche così anche una fantasia accesa o un’ampiezza più accentuata vengono attenuate da un pantalone nero o blu dando al look un po’ di colore.
Wow!
Ciao! di solito riciclo, non solo per una questione di affetto, ma anche per una questione economica; diciamo che faccio “di necessità virtù”
Saper riciclare per me è una virtù indispensabile, in questo tempo di inutili sprechi. Bravissima!
All’epoca (anni ’60), mia nonna da un cappotto di cammello di uno zio, grande e grosso, ricavò un montgomery per me, 12enne (che avrebbe tanto voluto un eskimo, non per politica, ma per comodità!) . . . e ogni volta che posso, anch’io trovo il modo di riciclare! 😉
Ciao, Fior
Ah, le mani d’oro di una volta! Che bella storia, grazie di averla condivisa 😊
Io riciclo, ma ahimè non sono brava con ago e filo e quindi in questo periodo mi limito ad invidiare chi sa trasformare i propri abiti
Io idem . . . come te, avendo una nonna (prima) e una cognata (poi) che erano brave sarte di famiglia, non so fare niente e ora mi trovo a disagio. Ma ho trovato i cinesi o le sarte del “Centro Commerciale” , con poco ti fanno quello che chiedi! 🙂
Ciao, Fior
Uguale anche per me: sartorie per riparazioni se ne trovano facilmente, per fortuna, e secondo me a fare questo tipo di interventi si divertono anche 😉
Vestendo sempre classico non devo riciclare molto per me; invece mi è capitato di farlo con i nipotini : ad esempio, una bella camicia unita di mio marito, con il collo rovinato dalla sua barba di carta vetrata, è diventata un abitino estivo per la nipotina, con un divertente bordo di ochette a punto croce. Ho anche riciclato degli asciugamani di spugna dal bordo liso: ne ho fatto dei grembiuli per lavare i piatti, dato che quando lavo sembro reduce da una gita alle cascate del Niagara senza impermeabile… Per cui ringrazio mia madre, che per anni insisté a farmi imparare i fondamenti del cucito (orlo, sopraggitto, impuntura)!
Ecco, non sai quanto mi pento ora di non essermi fatta insegnare dalla nonna tutto quello che sapeva. Quanta sapienza andata perduta…
Per quanto riguarda gli abiti non sono molto brava, cucio solo a mano quindi realizzo cose piccoline che poi decoro riciclando perché è una passione, tanta ammirazione per te che riesci a trasformare dei vestiti :-).