La luna ha messo il suo abito più bello, in queste ultime notti. Piena e lucente, sembra sapere che noi piccini quaggiù stiamo per celebrare la sua festa. Cinquant’anni fa, domani, per la prima volta l’uomo posava il suo piede su di lei, arcana e misteriosa, splendida e sognante. Lei, unico conforto dell’uomo in millenni di cupe notti senza fine, inarrivabile e divina. Chi mai avrebbe pensato che un giorno l’uomo avrebbe davvero potuto conquistarla?
Eppure è successo. Certo, questo le ha tolto l’aura di magia che la circondava da sempre: ora sappiamo che non luccica di pietre preziose, e anzi, che il suo solo è arido e polveroso. Ma non per questo la amiamo di meno, al contrario. Averla conquistata ce l’ha resa ancora più preziosa, perché ci ha insegnato che anche l’impossibile può diventare possibile, e che persino i sogni più arditi si possono realizzare.
Soprattutto, ci ha fatto capire che anche se non sempre ciò che si trova alla fine di un viaggio è quello che ci saremmo aspettati, l’insegnamento che ne ricaviamo è comunque importante; e che anche il più piccolo passo è prezioso, nella storia di questa nostra complicata umanità.
Forse ha conquistato più noi, che noi lei
Senza alcun dubbio 🌕
Your photo of the moon is so lovely. You have such an ability to observe, to write in detail, and to express yourself. It is a pleasure to follow your narratives and thoughts. You are very articulate, and I’m so glad you are doing a blog! I learn much from your turn of the “pen,” or should I say, “touch of the keys.”
Maria ❤
(Actually photo is from a photo library: if you click on, you can see the original. I’m not so talented, unfortunately)…
Ricordo… avevo 14 anni e proprio la mattina dopo mi ero svegliata con una varicella spaventosa, che neanche Maga Magò ne “La spada nella roccia”! 🤒 A parte questo, rammento l’emozione generale, i televisori di tutte le case sintonizzati sulla diretta, la consapevolezza che stava accadendo qualcosa di impensabile solo una generazione prima: i tre Odisseo si erano spinti oltre l’Oceano dello spazio “a seguir virtute e canoscenza”…
Oggi, saranno i tempi difficili, l’entusiasmo di quegli anni è scemato; ma per fortuna ci sono ancora persone che hanno voglia di lottare per i loro sogni e le loro speranze: penso ad esempio ai ricercatori nel campo della medicina e delle scienze, ai volontari che si adoperano per rendere più vivibile questa Terra per gli uomini e per tutti gli esseri viventi, ai tanti giovani che non vogliono una vita “da sdraiati”.
Ora si parla di spedizioni e colonie su Marte: progetti affascinanti, senza dubbio, ma vorrei che non ci dimenticassimo della nostra casetta verdeazzurra 🌍, che ultimamente non se la passa tanto bene quanto a clima, e dove tanti non hanno ancora acqua, cibo e una vita dignitosa…
Quanto hai ragione! Tutti tesi a guardare lontano, non ci accorgiamo di quello che accade sotto il nostro naso…