Il sole non è così caldo nel cielo di oggi, e io posso vedere l’estate scivolarsene via (James Taylor)
Settembre arriva con passo lento, e saluta con dolcezza l’estate che se ne va. E’ un mese morbido e discreto, che ci regala la luce più magica dell’anno, giornate dai cieli limpidissimi e sere finalmente frizzanti. Non sono tra quelli che lo considerano “il vero capodanno”, e dunque lo accolgo senza grandi clamori, con la discrezione che in fondo lo caratterizza: mi godo i prati ancora in fiore, i boschi che iniziano a profumare di muschio e funghi, il gioioso rito della vendemmia. Settembre per me è un mese dall’eleganza un po’ malinconica, e questa è la prima tavola che gli voglio dedicare.
Con deciso sprezzo del pericolo, viste le mie scarse doti come fotografa, ho scelto di apparecchiare in un punto del non-giardino di collina che è sempre in pieno sole. Sono gli ultimi giorni d’estate, come negarsene la bellezza? Quanto al tema e ai colori, difficile, ora che qui sta esplodendo l’ultima fioritura, non scegliere i fiori. Ecco quindi che sulla tovaglia ricamata che avete già visto qui e qui prende forma una tavola ricca di elementi floreali, tutta giocata sui toni del rosa.
Come base, ho scelto la versione pink del più classico tra i decori transferware, l’Asiatic Phesant. In abbinamento, un piattino inizio Novecento delicatamente decorato con un ramo di orchidee selvatiche dai colori pastello.
Completano il posto tavola due nuovi ingressi nel modesto corredo della casa in collina: bicchieri in cristallo a gambo lungo e posate in alpacca.
Sono entrambi recuperi da mercatini del riuso, e risalgono probabilmente degli anni Cinquanta-Sessanta. Mi piaceva l’idea di dare anche a questo mio piccolo paradiso agreste qualche tocco retrò, e tanto le posate che bicchieri sembravano proprio lì ad aspettarmi: credo che in collina si troveranno molto bene, non pensate anche voi?
Tavola piccola, tovaglia e piatti impegnativi chiamano, per equilibrio, decorazioni essenziali. Ecco quindi come centrotavola un piattino e una lattiera dello stesso stile dei piatti floreali che ospita un piccolo bouquet di fiori raccolti tra prato e non-giardino: tre diverse varietà di fiori di pisello selvatico (rosa, blu e giallo), achillea bianca e rosa, campanula, bacche di sambuco, edera e, per finire, un rametto di lagerstroemia sgraffignato a uno dei vicini.
Un rametto d’edera intrecciato a fiori di pisello selvatico rosa, appena poggiato sul semplice tovagliolo bianco, fa invece da segnaposto.
Semplicità e dolcezza, ecco il mio settembre. Benvenuto, mese dalla luce d’oro.
Come sempre, in chiusura, la #pubblicitàaggratis!
Tovaglia: no brand, presa in un mercatino del riuso
Tovaglioli: Coin
Piatti rosa: Burleigh “Asiatic Pheasant”, presi on line sul sito della manifattura
Piatti con le orchidee: non marcati, inizio Novecento, presi da Chiara Simonini / Enjoy Coffee and more (che aveva uguali le tazze da tè, ma sono stata brava e ho resistito alla tentazione!)
Lattiera: Court China, inizio Novecento, presa da da Chiara Simonini / Enjoy Coffee and more
Piattino sotto lattiera: Aynsley, inizio Novecento, preso da Chiara Simonini / Enjoy Coffee and more
Bicchieri in cristallo: no brand, presi in un mercatino del riuso
Posate in alpacca: non marcate, prese in un mercatino del riuso
Fiori: dai prati e dal non-giardino della casa in collina (compreso quello del vicino)
Amo le mezze stagioni ed i colori tenui, quindi stravedo per settembre (oltretutto in famiglia vi celebriamo vari compleanni, onomastici ed il nostro anniversario di matrimonio) e trovo perfetta la tua apparecchiatura pastello: quei piatti Liberty sono meravigliosi!
Grazie, sono stati amore a prima vista! Amo le orchidee, amo il liberty… praticamente avevano il mio nome scritto sopra !
Bellissimo Donna ❤️
Grazie Pam 💕