La natura non ha fretta, eppure tutto si realizza (Lao Tzu)
Non è ancora tempo di foliage, in collina. L’atmosfera autunnale però ormai si sente ogni giorno di più, ed è decisamente il momento di dare anche alla tavola una veste più in linea con la stagione. L’aria ancora tiepida e il sole dorato permettono comunque di mangiare all’aperto, e allora come non approfittarne per apparecchiare all’ultima ombra del nostro giovane noce?
La casa in collina, credo di avervelo già raccontato, è in una piccola contrada che sta alle soglie del bosco. Un bosco vivo e vibrante, ricco di animali selvatici che si vedono poco ma di cui si percepisce ugualmente la presenza. La zona un tempo era molto frequentata dai cacciatori, per fortuna (almeno dal mio punto di vista) oggi quasi scomparsi. Non amo la tradizione della caccia ma, da storica, non posso dimenticare l’importanza che ha avuto nei tempi passati per l’economia della zona. Ecco perché ho scelto per questa tavola un servizio di piatti vintage dedicato appunto alla cacciagione.
Ma andiamo con ordine. La tovaglia è in lino, con un grande decoro che sembra tracciato ad acquarello e che celebra il bosco in tutta la sua bellezza. L’ho trovata qualche anno fa in un outlet, innamorandomi a tal punto del suo disegno da prenderne ben tre versioni: rettangolare, runner e infine questa, quadrata ma ben adattabile al solito tavolo ottagonale.
I piatti appartengono invece a un servizio vintage, che già dal nome dice tutto: “Game birds”, ovvero selvaggina da penna. E infatti ogni piatto, ovale per meglio accogliere generose porzioni di carne, è caratterizzato da un tipo diverso di cacciagione alata.
In totale i soggetti sono sei, ma qui ne ho usati solo quattro scegliendo quaglia, fagiano, pernice e gallo cedrone. E’ un decoro che mi piace particolarmente perché non solo riprende nei suoi colori tutte le tipiche sfumature autunnali, ma contiene anche qualche tocco di azzurro che richiama a meraviglia alcuni particolari della tovaglia.
Rustiche e leggere le posate, dal manico effetto legno, e ariosi i calici in cristallo, perfetti per alleggerire l’insieme.
La tovaglia purtroppo non ha i tovaglioli abbinati, così li ho scelti sempre in lino, ma color corda, ingentiliti da un minimo tocco decorativo: un rametto di nocciolo con il suo frutto, miracolosamente scampato alla golosità degli scoiattoli, quelli veri.
Ultimo elemento decorativo, una lanterna in legno trasformata da un leggero tocco floreale. Su una base di muschio fresco, una candela a forma di rosa di autentica (e profumatissima) cera d’api quasi sprofonda in un abbraccio di foglie d’edera, bacche di iperico e more di rovo.
Bentornato ottobre, ci eri mancato!
E per finire, #pubblicitàaggratis!
Tovaglia: Tessitura Toscana Telerie, “Chip&Dale”, presa anni fa
Tovaglioli: Coin
Piatti: Johnson Brothers “Game Birds”, vintage, presi in un mercatino del riuso
Posate: Pinti1959 “Sushi Queen”, prese su Amazon (volendo le fa uguali da Zara Home, ma costano di più)
Calici in cristallo: no brand, presi in un mercatino del riuso
Lanterna in legno: Maison et Cadeaux
Candela in cera d’api: regalo dei cognati
Muschio, more e bacche: dal bosco che circonda la casa in collina
Un opera d arte Bianca❣👏👏👏
Grazie ❤❤❤
Anch’io ho voglia di autunno anche se ero in maniche corte fino a a ieri, la tua tavola è molto bella.
In città si sta ancora bene, im collina però domenica c’erano 12 gradi… l’autunno è decisamente arrivato!
Bellissima tavola, tovaglia e piatti meravigliosi
Grazie ❤
Sono innamorata della tovaglia… 😍 e che pozzo di San Patrizio i tuoi mercatini del riuso, in cui hai scovato quei piatti meravigliosi! Una perfetta scena autunnale!
Ti ringrazio ❤
Però è vero, i mercatini del riuso sono una inesauribile fonte di meraviglia, pure troppo: ormai ho roba ovunque 😂!
Beautiful! I don’t think I could bring myself to burn that candle.
Sheila