Ah, novembre, ombroso e cupo, umido e silente, e allo stesso tempo così affascinante. E’ un mese che da qualche anno ho ricominciato ad amare, e che ringrazio per le ultime foglie che si lasciano pigramente cadere, per la terra che risuona sotto le suole pesanti, per le bacche che rosseggiano tra i rami.
E’ forse il mese che più invita ad amare la casa, che se ne sta calda e tranquilla in trepida attesa delle luci di Natale. Per me novembre è, con gennaio, il mese in cui rifugiarsi tra le mura domestiche diventa quasi una necessità, per trovare calore e conforto.
Un conforto innanzi tutto fisico, perché la temperatura è ormai decisamente scesa e tornare al calduccio è davvero corroborante. Ma anche un conforto per l’anima, che si rallegra e si rassicura nel ritrovare rifugio e consolazione in quello che mai come in queste settimane assume il sapore di un nido.
Ecco, un nido. E’ così che mi piace pensare la casa di novembre, anche nell’aspetto. Amo lasciare alle decorazioni toni ancora autunnali, ma spegnendo i tocchi d’arancio che avevano acceso ottobre in favore di tonalità più sobrie e discrete. Amo togliere dagli armadi tessuti più morbidi e accoglienti: il divano non rinuncia ai cuscini di velluto, e a una morbida coperta di lana per i momenti di relax. Amo i profumi sempre più avvolgenti e speziati della cucina: cotture lente, vino rosso, mele al forno e caldarroste. Amo, soprattutto, riprendere il rito quotidiano del tè, bollente e aromatico, rigorosamente nero e senza zucchero. Mentre scrivo queste righe ne ho una tazza tra le mani: fuori è già buio, e la pioggia sta ricominciando a cadere. Ora sento che l’inverno è davvero vicino, e che a breve non sarà più troppo presto per cominciare a pensare al Natale.
Se non fosse per il buio soffocante (mi si passi la sinestesia, ma invecchiando lo detesto fisicamente, come se fosse una cappa di piombo) penso che amerei di più novembre; devo ammettere, comunque, che ha il suo fascino quieto: sistemati i bulbi in giardino, coperti tavoli e sedie del terrazzo, anch’io mi godo il tepore domestico, con annessi profumi e tazze di tè (anche verde al gelsomino). È un mese di pausa sospesa, grigio argento e verde oliva, così me lo immagino sin da bambina; forse lo assaporerei meglio se non ci fossero le ansiogene camionate di panettoni già impilati al supermercato (=”Aiuto! È già Natale?”) 🙄
Fossero solo i panettoni… qui da me è da settembre che i negozi di oggetti per la casa hanno il reparto natalizio. A me passa la voglia, davvero