“La semplicità è la necessità di distinguere sempre, ogni giorno, l’essenziale dal superfluo”
(Ermanno Olmi)
Novembre finisce, silenzioso come è arrivato. Gli alberi sono ormai spogli, la terra si è fatta fredda e brulla, il cielo è sempre più grigio e piovoso. E’ un tempo sospeso, di attesa: appena un mese, e sarà Natale! Si avvicina un periodo di festa, gioia e abbondanza. Anche troppa, a volte. Ecco perché voglio salutare novembre con una tavola rigorosa e essenziale, come il mese che stiamo per lasciarci alle spalle.
E’ essenziale già la palette, ridotta a due colori: bianco e marrone. Sono essenziali i materiali, pulite le linee, sobrie le decorazioni. La definirei una tavola silenziosa, ma capace comunque di profonde suggestioni.
Come base, ho scelto la storica tovaglia color burro del mio corredo, semplice e allo stesso tempo classica e elegante. Sono di linea essenziale e sempre color burro anche i piatti piani: un tono su tono spezzato dal marrone dei sottopiatti, in paglia sottile tessuta a maglie larghe.
Marrone e burro ritornano anche sui piattini da antipasto, inglesi, di fine Ottocento, con un decoro ricco e allo stesso tempo leggero tipico del movimento artistico dell’Estetismo, dove fiori e disegni dalle suggestioni orientali si intrecciano in armonia.
Il color burro ritorna anche sulle posate, mentre delicati disegni decorano i bicchieri.
Essenziali e tono su tono le decorazioni. Un cervo in legno scuro abbraccia il tovagliolo.
Al centro della tavola, la salsiera del servizio aggiunge un tocco di colore e di eleganza, mentre gli ultimi frutti della terra – pigne, nocciole e castagne – punteggiano la tovaglia.
Unico tocco di luce, due candelieri in silver posti alle estremità del tavolo.
E’ un’ode alla sobrietà e all’essenzialità. Un modo, se vogliamo, per prendere respiro prima di immergerci nelle sontuose atmosfere natalizie. E a proposito di atmosfere natalizie, vi aspetto la prossima settimana per presentarvi – e non da sola! – la mia prima proposta per la tavola delle feste. Mi raccomando, non mancate!
Momento #pubblicitàaggratis!
Tovaglia e tovaglioli: Tessitura Ulbrich, Brunico
Sottopiatti: no brand, presi in un outlet
Piatti piani: CuNoBa, presi in un outlet
Posate: Eme, prese da Coin
Bicchieri: no brand, vintage, presi in un mercatino del riuso
Piattini e salsiera: John Meir & Son “Chios”, seconda metà dell’Ottocento, presi da Chiara Simonini / Enyojcoffeeandmore
Lega tovaglioli in legno: Dolfi, Ortisei
Candelieri in silver: no brand, vintage, presi in un mercatino dell’antiquariato
Nocciole, castagne e pigne: dal mio amato Alto Adige, e dal bosco che circonda la casa in collina
Amo le tavole che rispecchiano il ciclo della natura, e questa è perfetta per chiudere in bellezza novembre: di un’eleganza quasi monacale, quasi giapponese nella sua essenzialità, è un sicuro antidoto alla paccottiglia kitsch-natalizia 🙄 che sta già invadendo molti negozi. I piatti sono stupendi!
“Antidoto alla paccottiglia” è una definizione che mi piace moltissimo: per quanto io ami il Natale e sia pronta a farne il protagonista del prossimo mese, qui e altrove, prometto che starò alla larga da ogni eccesso. Insomma Natale sì, fiera del kitsch no: o almeno, lo spero…