C’è parecchio fermento sui social, in questi giorni. Sarà la reazione all’isolamento forzato, ma sembrano tutti impazziti: dirette, video, tutorial, post a raffica, collaborazioni anche improbabili, pare che nessuno sia capace di stare fermo. A me – posso dirlo? – tutta questa agitazione mette un po’ l’ansia. Preferisco di gran lunga ritirarmi a leggere: sono tornata su vecchi blog, quelli degli anni in cui i post si scrivevano perché si avevano cose da dire, e soprattutto – grazie alla mia ormai definitiva conversione all’e-book – divoro libri di ogni genere.
Sperando di offrirvi qualche spunto interessante, vi lascio qui le mie ultime letture. Anche questa volta troverete un po’ di tutto, accompagnato da opinioni molto brevi ma anche molto schiette.
Beatrice Mautino, La scienza nascosta dei cosmetici. Cosa c’è dentro i prodotti che compriamo. Chiarelettere 2020. Saggistica. Ideale seguito di Il trucco c’è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici, approfondisce temi di grande interesse come le tinture per capelli e il dietro le quinte dell’industria cosmetica. Penso di essere tra le più scarse consumatrici di make up del globo, eppure l’ho trovate estremamente interessante. Da leggere assolutamente!
Jennifer Robson, Le ricamatrici della Regina, Harper Collins 2019. Romanzo. Londra, 1947. Tra le pareti della casa di moda Hartnell si prepara, nel più totale segreto, l’abito da sposa della principessa ereditaria, la futura regina Elisabetta II. In un continuo gioco di specchi tra l’oggi e l’allora, l’autrice immagina la vicenda di due delle ragazze che lavorarono all’abito, ricostruendo un affresco imperdibile di una stagione di dolore, rinunce, ingiustizie ma anche grandi speranze. Bellissimo.
Valérie Perrin, Cambiare l’acqua ai fiori, Edizioni e/o 2019. Romanzo. In un paesino della campagna francese, una donna ancora giovane lavora come custode di un piccolo cimitero. Elegante e discreta, Violette nasconde un doloroso segreto che l’autrice ci porterà via via a a scoprire, intrecciando toni gialli a un romanzo delicatamente sentimentale. Struggente.
Leopoldina Pallotta della Torre, Non è per snob. Lezioni di bon ton per un mondo più gentile, Mondadori 2020. Saggistica. Ho letto le prime pagine e mi sono entusiasmata: finalmente, mi sono detta, un libro di buone maniere che prende in seria considerazione gli aspetti storici della faccenda! Andando avanti, però, l’entusiasmo è scemato di fronte alla solita riproposizione di modi adatti a un mondo che non c’è più, ma che evidentemente non se ne è ancora accorto. Peccato.
Ciao DB, io pensavo che avrei letto molto in questo periodo invece mi accorgo di avere molte cose da poter fare a casa e dintorni, che la lettura passa ancora in secondo piano, avevo iniziato Ragione e sentimento, che non avevo mai letto ma poi questo mese hanno messo il film su Netflix e ho guardato quello per fa prima, però adesso sto “leggendo” Il milione di M.Polo che stranamente essendo scritto in un gergo non facile mi viene da leggere a voce alta dando pure la cadenza veneziana quando trovo pezzi riportati in quel dialetto😀ieri invece ho ordinato “Ogni parola che sapevo” di Andrea Vianello, è il racconto in prima persona dello scrittore che ha subīto un ictus e di come è tornato alla quasi normalità, così,dato che la stessa cosa è accaduta a mio marito mi è venuta voglia di leggerlo. TANTA FORZA A TUTTI!
Beh capisco, anch’io ho le cose di sempre da fare, e anche qualcuna di più… diciamo che per me la lettura resta il rifugio serale 😊
(Complimenti per la scelta de Il Milione, mio padre lo amava molto ma io – lo confesso – non sono mai riuscita a andare oltre le prime pagine…)
Stranamente, pur essendo stata una bulimica divoratrice di libri sin dall’età di 5 anni, in questo periodo non ho molta voglia di leggere: la ferrea autoreclusione in ottemperanza alle sacrosante disposizioni governative, l’ansia acuita dai bollettini di guerra virale, la malinconia di non poter incontrare figlia 1 e piccoli Unni mi deconcentrano, mi spingono piuttosto a scendere in giardino (e ringrazio Dio di averne uno), a pasticciare nella terra per non pensare a questo incubo nazionale ormai mondiale.
Credoo tuttavia che non mi dispiacerebbe la storia delle ricamatrici: un po’ per l’argomento, un po’ perché fu un periodo faticoso, ma pieno di speranza, come mi auguro sia questo, che grazie alla buona volontà di tutti supereremo con successo. Teniamo duro, ce la faremo! ♥️🇮🇹
P. S. Chiedo alla cortesia di DB il permesso di usare la sua ribalta per un appello a lettrici e lettori cattolici: giovedì 19, festa di San Giuseppe, Rosario h 21 in tutta Italia, promosso dalla CEI per ottenere la liberazione dall’epidemia. Grazie.
Come lo invidio, il tuo giardino! A me manca tantissimo la casa in collina, dove ovviamente per adesso non possiamo andare: certo, qui in città ci sono i balconi, ma manca completamente la possibilità di muoversi e la cosa inizia a pesare…
Nella mia strada, quasi privata e soprattutto chiusa, senza sbocchi, vedo gente mai vista prima, magari a spasso con il cane, come adesso che, essendo nel campo accanto casa dove tengo i cani , ho visto passare una famiglia di tre persone, senza mascherine e che si è pure intrattattenuta con un contadino vicino, anche se a distanza, dicendo che in 10 anni che abitano nei dintorni non erano mai venuti in questa strada. Ecco, proprio ora????
La gente è veramente ottusa, certe volte. Possibile che non capiscano che meno si rispettano le regole, più tempo ci vorrà per venirne fuori? Che tristezza…