Se potessimo vedere chiaramente il miracolo di un singolo fiore, l’intera nostra vita cambierebbe
(Buddha)
E così, nonostante la bufera che ci sta travolgendo, la primavera è arrivata. Come dovremmo ormai aver chiaro tutti, non è consentito, in questa situazione, organizzare pranzi e cene con parenti e amici. Credo però che si possa comunque cercare conforto nella bellezza della tavola familiare, magari curata un po’ più del solito. Eccovi quindi una proposta per una apparecchiatura colorata ma semplice e molto, molto floreale: l’ho preparata in cucina, proprio per darle un chiaro tono di intimità e spontaneità.

La base è bianca, accesa da un runner centrale in cotone a fiori, fatto realizzare con lo scampolo di un tessuto utilizzato per fare una tovaglia. E’ sufficiente per dare un bel tocco di colore alla tavola, senza sovrastare il resto dell’apparecchiatura.

Quanto al posto tavola, ho scelto una base in transferware floreale blu oltremare, che incornicia un piattino chiaro, punteggiato da fiori di primavera.

Semplice e minimale il piattino per il pane, per non sovraccaricare la tavola di troppe forme e colori.

I bicchieri sono mix & match: per l’acqua, un tumbler decorato da girari in verde, mentre per il vino svettano calici moderni dal lungo gambo. Quotidiane e in acciaio le posate, mentre i tovaglioli sono bianchi come la tovaglia.

Pochi e adeguati al contesto gli elementi decorativi: come segnaposto, delle piccole cloche con all’interno dei simpatici coniglietti che fanno capolino fra i fili d’erba di un prato fiorito.

Al centro della tavola, invece, una brocca abbinata ai piatti blu ospita dei solari tulipani gialli. Che primavera sia, e ci accompagni – lo speriamo con tutto il cuore – verso la fine di questo incubo!

Eccola, la #pubblicitàaggratis!
Tovaglia bianca: Ikea
Tovaglioli: Coin
Runner: fatto fare dalla sarta con un tessuto preso a metro
Piatti blu e brocca: Burleigh “Calico”, vintage, presi in vari mercatini del riuso (ma li trovate anche in vendita sul sito della manifattura)
Piattini floreali: Villeroy & Boch “Petite fleur”, regalo della suocera
Posate: Giannini, dalla lista nozze (secoli fa)
Tumbler: no brand, vintage, presi in un mercatino del riuso
Calici vino: Barazzoni
Cloche coi coniglietti: prese nel reparto pasquale di un grande vivaio, un paio d’anni fa
Tulipani: nati da bulbi provvidenzialmente piantati in vaso all’inizio dell’inverno (gli unici, purtroppo…)
Bella e allegra: mi piace tantissimo il runner, e trovo azzeccato l’abbinamento tra i piatti: i blu scuro mettono in risalto quelli a fiorellini; l’insieme mi richiama questo tempo sospeso, tra la coda dell’inverno e la prima esplosione di fiori.
Anch’io rimpiango di non aver piantato più bulbi, abituata ad acquistare i fiori al mercato tutte le settimane; e centellino con parsimonia quelli del giardino, che lentamente sbocciano: solo un vasetto monofiore sul tavolo, e via… Intanto ho visto che alcuni espositori della mostra di Masino (speriamo che le facciano, tutte ‘ste mostre di fiori, tonico per l’umore, anche se posticipate!) vendono on line: mi sa che mi scatenerò lì, e potrebbe essere un suggerimento per chi ha un balcone, riempirlo di piante e fiori per illudersi di stare all’aperto, in questa orrida situazione, che spero e prego finirà presto!
Ecco, in assenza di giardino e con balcone ridotto all’osso causa lavori condominiali (finiti appena in tempo), anch’io tampono con l’on line: ho scoperto che il mio vivaio consegna a casa e ne ho subito approfittato. Niente di che, giusto un po’ di primule e viole per avere un minimo di colore alla finestra. Per me vuol dire tanto, in questi giorni così bigi…
Quello che ci vuole in questo periodo… Una ventata di cose positive, una ventata di aria primaverile 🌸🌷🌸🌷🌸🌈