arte della tavola, Decorare, Ricevere, Stile, Tavola

Arte della tavola. Fiori di giugno

“Giugno, il tempo dell’estate nella sua nascente perfezione, il compimento della promessa dei mesi precedenti” (Gertrude Jekyll)

Ve l’avevo promessa, ed eccola qui: una nuova tavola, il mio benvenuto a giugno, che ci porterà il primo assaggio d’estate. L’ho apparecchiata ancora una volta sul mio piccolo balcone di città, quest’anno – unico effetto positivo del prolungato lockdown primaverile – particolarmente ricco di fiori, e quindi per me ancora più accogliente.

©acasadibianca – tutti i diritti riservati

Non c’è tovaglia, per una volta, ma due tovagliette individuali bordate di pizzo: sono state un dono di mia madre ancora prima del matrimonio per, testuali parole, “momenti a due che non dovrete mai smettere di regalarvi”. E allora eccoci qui, noi due, al nostro tavolino delle colazioni d’estate e dei momenti – ormai non più così rari – in cui i figli preferiscono altre compagnie. La piega di stiratura è voluta: un omaggio alle case di un tempo passato, quando le pieghe fresche e nette erano segno di recente rinfresco della tovaglia, a garanzia del riguardo riservato agli ospiti.

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Il posto tavola è tutto un po’ un intreccio di pezzi speciali: i piatti avorio bordati d’oro e i bicchieri in vetro veneziano sono dai servizi “belli” della lista nozze, le posate un ricordo di casa, i piatti dal decoro orientaleggiante un souvenir di viaggio.

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Anche i piattini per  il pane hanno il loro tocco di romanticismo, e non solo per il delicato decoro floreale: di inizio Novecento come i piatti piani, sono il risultato di una toccata e fuga modenese dall’amica Chiara, conclusa – su esplicita iniziativa del consorte – con un goloso pranzo tipico a base di tigelle e gnocco fritto. Non pare romantico? Per noi, che consideriamo romantiche persino le polpette svedesi, vi garantisco che lo è!

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Dicevo che quest’anno i miei balconi sono particolarmente ricchi di fiori. E allora eccoli qui, raccolti in un minuscolo bouquet al centro del tavolo, in una brocchetta deliziosa frutto di uno dei miei tanti giri per mercatini del riuso: un autentico colpo di fulmine per le scene di caccia a rilievo e il particolare manico a forma di segugio.

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Nel mazzolino di fiori c’è praticamente tutto ciò che la casa offre: falso gelsomino, plumbago, azalea, violette cornute e un tocco di camomilla.

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Un fiore di azalea accende di colore il tovagliolo, dando alla tavola l’ennesimo tocco di gentilezza.

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L’estate è ormai alle porte, e confido che d’ora in avanti potrò proporvi solo tavole all’aperto: ci sono tanto mancati, l’aria e il sole, è davvero il momento di goderceli più che si può.

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In chiusura, come sempre, non può mancare la #pubblicitàaggratis:

Tovagliette e tovaglioli: Tessitura Artistica Ulbrich, regalo della mamma

Piatti avorio e oro: Wedgwood “California”, dalla lista nozze

Piatti coi fagiani: Spode Copeland, decoro “R6361”, 1920 ca., preso in un mercatino sull’Isola di Skye, in Scozia

Piattini con le rose: Radfordian, decoro “1486”, 1920 ca., preso da Chiara Simonini / Enjoy Coffee and more

Bicchieri: Nason & Moretti, dalla lista nozze

Posate: Christofle, anni Trenta, di casa

Brocchetta: Wedgwood, vintage, presa in un mercatino del riuso

Piattino: Rosenthal “Sans souci”, vintage, preso in un mercatino del riuso

Fiori: dai vasi dei miei balconi

 

4 pensieri su “Arte della tavola. Fiori di giugno”

  1. Una tavola serena e luminosa; ti invidio i piatti con i fagiani (scovi mercatini e tesori anche nelle isole scozzesi!), le belle tovagliette mi ricordano le candide camicette dei dirndl tirolesi e la brocchetta col manico a segugio è divertente!
    Anche qui si morde il freno per tornare nella natura: domenica ho avuto alcuni ospiti, incantati di riscoprire il verde della campagna dopo tre mesi di segregazione in città; purtroppo ci andiamo cauti, solo rinfresco in giardino, stoviglie usa e getta, distanziati e mascherinati… però la tovaglia a rose era di stoffa 😊 Speriamo di ritornare presto alla normalità!

    1. Che brava, io ancora non ho azzardato inviti: sarò eccessiva, ma non mi sento ancora abbastanza tranquilla. Confido però che, quando mi deciderò, l’attesa sarà ben ripagata 😉

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