“Alzo una rosa e, sì, sento la vita / in questo canto di uccelli sulle mie spalle” (José Saramago)
L’estate arriva, e in collina il bosco risuona del benvenuto degli uccelli. Cince, upupe, colombacci, picchi, scriccioli e chissà cos’altro ancora si nasconde tra gli alberi: è un canto a mille voci, volta a volta argentine o cupe. A questo canto dedico la tavola di oggi.

Il tavolo ottagonale è questa volta apparecchiato sul prato, sotto il noce che ogni anno ci regala un po’ più di ombra. Sullo sfondo il muro dove crescono le rose, lo scenario perfetto per una tavola che traghetti dalla primavera all’estate.

La tovaglia bianca ricamata ingentilisce l’insieme e gli dà quella nota romantica ma non stucchevole che mi piace tanto. I piatti piani hanno un delicato decoro in verde, che fa appena capolino sotto il piatto da antipasto, dove una coppia di colombi (a dire il vero dall’espressione un po’ scontrosa) posa su un ramo fiorito.

Tovaglioli in lino, bicchieri di cristallo e posate in alpacca* completano l’aria un po’ retrò dell’insieme.

Giugno è il mese delle ciliegie: ne sono molto golosa e non potevo certo farle mancare su questa tavola. Eccole come segnaposto, a dare un tocco di colore ai tovaglioli immacolati.

Eccole, soprattutto, al posto d’onore, il centrotavola. Una piccola zuppiera ancora delicatamente decorata in verde accoglie una composizione di ciliegie e fiori, raccolti freschissimi dal non-giardino e dal prato: è un abbinamento che mi piace molto, e lo faccio spesso. Inoltre piace molto ai commensali più golosi, che come ultima portata potranno divertirsi a piluccare il centrotavola!

Ecco, questa è la mia tavola per salutare la primavera, e attendere l’arrivo dell’estate: sarà un’estate diversa, non ci sono dubbi, ma sono sicura che sapremo comunque assaporarne il meglio!

Ovviamente, ecco la #pubblicitàaggratis!
Tovaglia: vintage, presa in mercatino del riuso
Tovaglioli in lino: Coin
Piatti piani: Spode “Ruskin House”, presi on line sul sito della manifattura
Piattini: Alfred Meakin “Birds of America”, vintage, presi in vari mercatini del riuso
Zuppiera: Mason’s “Fruit Basket”, vintage, presa in un charity shop in Inghilterra
Posate: no brand, vintage, prese in un mercatino del riuso
Bicchieri: no brand, vintage, prese in un mercatino del riuso
Ciliegie: dal contadino della contrada vicina
Fiori: dal non-giardino e dal prato della casa di collina
*Attenzione: ricordate che l’alpacca contiene nichel. Se avete ospiti sensibili a questo materiale, mi raccomando non usatele!
Che meraviglia! Adoro l’idea delle ciliegie come segnaposto e centrotavola. 👏👏👏
Grazie! Mi piace molto usare la frutta per le decorazioni, la trovo originale e divertente!
Sempre belle, le tue tavole: di questa ammiro in particolare i simpatici piatti “pennuti” e la deliziosa zuppiera portafiori/frutta; il bel tono di verde ci ricorda che la stagione dei fiori va cedendo il passo a quella dei frutti: speriamo di goderla con maggiore libertà! 😷
Qui la maturazione delle ciliegie è stata precoce: sono finite quasi tutte nella pancina dei piccoli Unni, quelle rimaste stipate in congelatore per un dessert invernale dal sapore d’estate. Gli uccelli invece continuano imperterriti: il cuculo non è ancora riuscito a trovare una compagna e ci ha ossessionati giorno e quasi notte col suo monotono richiamo; iniziano a cantare gli usignoli, i picchi sono sempre al lavoro… e io ho dovuto attrezzarmi perché due tortore, con decine di comodi alberi a disposizione nei paraggi, hanno deciso di nidificare sui bracci ripiegati del tendone parasole del terrazzo. Così ho dovuto foderare il braccio e ricoprire di teli di plastica ringhiera e pavimento, perché i pennuti non usano i Pampers…🙄 Ovviamente dovrò rinunciare all’ombra finché i loro pargoli non saranno volati fuori dal nido: gli inconvenienti della vita in campagna!
Complimenti per la diretta del nuovo ciclo sui fiori: molto interessante, e le tue spiegazioni sono chiare e avvincenti! Alle prossime puntate!
Eh già, i pennuti non usano i Pampers (anche nel piccolo giardino della mia mamma ci sono le tortore) né rispettano “gli orari di riposo”: anche in collina c’è un cuculo che martella incessantemente dalle 8 della mattina al pomeriggio inoltrato. Se vivessi lì, probabilmente non lo troverei così poetico 😉
Grazie per il riscontro sulle dirette sui fiori: è un progetto abbastanza impegnativo in questo momento, un po’ complicato sul fronte familiare, ma l’idea mi piaceva molto e così mi sono buttata lo stesso. Sapere che piace è davvero un grande incoraggiamento!