Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua (Antoine de Saint-Exupéry)
Chi non ama mangiare sotto un cielo stellato? Lontane e misteriose, le stelle incantano e fanno sognare. Non c’è scenario migliore per una romantica cena di fine estate, e così eccomi qua, in collina, ad apparecchiare una tavola per due che guardi il tramonto e il cielo che prima si fa scuro e poi si accende di stelle.

La base è fresca e leggera, un cotone a righe bianche e blu che in teoria sarebbe un telo da bagno ma che, misure del tavolo permettendo, può benissimo riciclarsi come tovaglia. Gli ho abbinato uno dei miei servizi preferiti, sempre bianco e blu e ovviamente inglese, caratterizzato da un famoso decoro del primo Novecento che viene prodotto tuttora. Mi piace perché è particolare e molto versatile, secondo come lo si abbini: lo trovo perfetto per tavole eleganti ma anche, come nel mio caso, più informali.

Semplici e in acciaio le posate, mentre il bianco del tovagliolo dà all’insieme un tocco di luce. Sono invece blu notte i bicchieri a stelo: so che il vino vorrebbe bicchieri trasparenti, ma ogni tanto – soprattutto in famiglia – mi piace fare un’eccezione.

E veniamo alle decorazioni. Mi piace sempre, soprattutto in campagna, dare alle mie tavole estive il profumo leggero di un’erba aromatica. Questa volta ho scelto la menta, dal verde vivido e dall’odore fresco ma non invadente, soprattutto quando, come in questo caso, si apparecchia all’aperto. Per aggiungere un tocco di bellezza e di colore, le ho abbinato gli ultimi fiori di buddleia, nota anche come la “pianta delle farfalle” per la sua capacità di attrarre nuvole di ali colorate (attira anche insetti di altro genere, ma insomma, non starei a sottilizzare).

Tutti gli elementi che avete visto fino qui ritornano nel centrotavola: un piatto da portata del servizio dove tre ex vasetti di marmellata in vetro sfaccettato riflettono la luce di piccole candele. Questa artigianali lanternine sono immerse in una composizione di menta e buddleia, che le aiuta a creare un’atmosfera intima e romantica.

Ovviamente non saranno le uniche luci che accompagneranno la cena: va bene il romanticismo, ma si deve sempre vedere bene quel che c’è nel piatto! Nel nostro caso, ci soccorre il nostro lampadario “portatile” (è in plexiglass, leggero e infrangibile), un acquisto per cui inizialmente sono stata presa in giro da tutta la famiglia ma di cui oggi nessuno nega più il grande fascino. Basta un clic, poi, per spegnerlo e godersi il cielo stellato.

Ovviamente, non potrei mai lasciarvi senza la #pubblicitàaggratis:
Tovaglia: fouta marocchina, presa in un negozio di tessuti
Tovagliolo: Coin
Piatti: Burleigh “Asiatic Pheasant”, presi on line sul sito della manifattura
Bicchieri: no brand, presi in un mercatino dei riuso
Posate: Eme
Lanternine: ex vasetti di varie marmellate
Lumini: Ikea
Menta e fiori di buddleia: dal non-giardino di collina
Lampadario: preso anni fa da Jungmann, a Bolzano
Tavola romantica e notturna, semplice ma raffinata; amo quei piatti! Bella l’idea dei vasetti/lumini, e adesso ho scoperto un nuovo utilizzo della menta che tracima dai vasi in terrazzo: un centrotavola fresco e profumato!
Quanto alla “follia” del lampadario a gocce in aperta campagna, è un vero coup de théâtre: rende sontuosa l’apparecchiatura più semplice e crea un’atmosfera magica…
Vero??? Mi sento finalmente compresa ❤