“Non posso sopportare di perdere qualcosa di così prezioso come il sole d’ottobre” (Nathaniel Hawthorne)
La dolcezza di ottobre attraversa il non-giardino: le rose ormai sfiorite, le prime foglie gialle, le nocciole che spariscono dai rami, provvista invernale di qualche goloso scoiattolo. La luce dorata e il sole ancora caldo invitano a mangiare ancora all’aperto, ed ecco allora una tavola che celebra i sapori e i colori dell’autunno che avanza.

Ho scelto come base quella che sarebbe una tovaglietta da tè, esempio della storica tradizione italiana della stampa a mano romagnola. Il decoro è semplice e beneaugurante, con grandi e succosi frutti di melagrana. L’ho disposta non in diagonale, come di solito si fa, ma parallela ai posti tavola, per poter godere al meglio del suo decoro.

L’effetto è particolare ma gradevole e, secondo me, ha anche un bel risvolto pratico: non si perde la rusticità del tavolo in legno e allo stesso tempo si salvaguarda l’igiene, dal momento che la parte più delicata delle posate – vintage, in alpacca* – poggia sul tessuto.

Anche i bicchieri sono vintage, mentre si torna ai nostri giorni con i piatti, una delle ultime linee prodotte da Spode. Li caratterizzano tre decori diversi (foglie di mirto, di abete o di quercia): qui ne vediamo i primi due, rispettivamente nel piatto piano e nella ciotola, che in teoria sarebbe per i cereali ma che è perfetta anche per accogliere una delle prime vellutate di stagione. Sempre per non coprire il decoro ho scelto di mettere i piattini del pane alla maniera inglese: sono sempre sulla sinistra ma accanto al piatto, anziché in alto come di consueto. Lo spazio c’è, vale la pena approfittarne.

Semplicemente bianchi i tovaglioli, che mi sono divertita a confezionare a mo’ di pacchettino utilizzando della corda verde e un rametto di piracanta arancio, ovviamente lavata e privata delle sue fastidiose spine: ho messo il tutto al centro della fondina, per non ingombrare ancora la tavola e soprattutto dare un tocco di colore al placé.

Semplice e allo stesso tempo d’effetto il centrotavola: una alzatina liberty che accoglie, su uno sfondo di foglie di vite, uva e mele rosse, punteggiate qua e là dall’arancio della piracanta, da cui fa capolino una sola, piccola rosa color corallo. Colore, semplicità, doni della terra: non posso immaginare un modo migliore per darti il benvenuto, ottobre!

*Prima della tradizionale #pubblicitàaggratis, un avvertimento: l’alpacca contiene nichel, quindi attenzione a non mettere in tavola posate o altro di questo materiale, se avete qualche commensale allergico!
Tovaglietta: Stamperia Pascucci 1826, Gambettola (FC), presa un paio di anni fa a una fiera
Tovaglioli: Coin
Piatti: Spode “Ruskin House”, presi on line sul sito della manifattura
Alzatina: Società Ceramica Lombarda, primo Novecento, presa in un mercatino del riuso
Posate in alpacca: vintage, prese in un mercatino del riuso
Bicchieri: no brand, vintage, presi in un mercatino del riuso
Foglie, frutta e bacche: dal non-giardino della casa di collina, e dalla gentilezza dei vicini
Interessante l’uso della tovaglietta da tè, è un’idea originale per il pranzo! Non sapevo che gli inglesi ponessero il piattino del pane a fianco, anziché in alto a sinistra…
Belli e armoniosi tutti gli elementi; i colori caldi e autunnali di bacche e frutta risaltano bene sul verde dei piatti: in effetti, in questo mese già un po’ avaro di fiori, foglie e frutti possono davvero creare un’allegra atmosfera ottobrina…