Il mese di novembre, dalle mie parti considerato il più ingrato e triste, ha incanti forse più sottili di altre stagioni (Pia Pera)
Credo che nessuno abbia voglia, in questo momento così difficile, di atmosfere cupe e toni scuri. Ecco perché ho deciso che, per una volta, non avrei dedicato a novembre una tavola sui toni del grigio o del marrone. Ho scelto al contrario di portarvi con me – metaforicamente, s’intende – a cavallo per le brughiere, assieme a un gruppo di nobili signori impegnati nella tradizionale caccia alla volpe. Un caccia, per inciso, che nel mio immaginario si conclude con una volpe sana e salva nella sua tana, e umani, cavalli e cani appagati dalla giornata trascorsa all’aria aperta. Vi piace l’idea? Allora seguitemi.

La tavola che lego a questa fantasia è chiara e luminosa, proprio come una bella giornata d’autunno. Le fa da base una tovaglia color avorio rallegrata da arabeschi in verde e beige, che costituiscono proprio la palette di questo allestimento. Sulla tovaglia richiamano subito la campagna autunnale i sottopiatti effetto legno. Li ho abbinati a un tris di piatti sui toni del verde: i primi due sono moderni, dal decoro legato alla vegetazione di bosco e brughiera. Il terzo, invece, ci riporta alle mie amate atmosfere vintage.

Sarebbe un piccolo piatto da dolce, ma l’ho promosso a piattino per il pane e, non ancora contenta, l’ho sistemato in modo inedito: non a sinistra, come si dovrebbe, ma al centro del posto tavola, ad accenderlo di movimento e di colore. Fa parte di un servizio dedicato proprio alla tradizione britannica della caccia alla volpe, con tanto di cavalieri dall’immancabile giacca rossa e di muta di segugi impazienti. Al momento di andare in tavola, sarà ovviamente spostato dove galateo prevede, ma per accogliere gli ospiti mi piaceva l’idea di dargli il posto d’onore. Richiamano ancora la campagne le posate effetto legno, mentre i bicchieri vintage sono perfetti per dare alla tavola un tocco di eleganza retrò.

Quanto agli aspetti decorativi, ho pensato di dare all’apparecchiatura un ulteriore tocco di colore: ecco allora che i tovaglioli beige sono abbinati a dei divertenti lega tovagliolo a forma di funghetto, che riprende il rosso delle giacche dei cacciatori. Il poco spazio non consente grandi decorazioni: per questo ho collocato due candelieri in legno ai capi opposti della tavola, mentre il posto centrale è riservato niente meno che a una formaggera a forma di paperella, cui è abbinato un cucchiaio dalla testa di lepre – sempre per restare in tema di cacciagione.

Una soluzione non convenzionale ma molto comoda, anche perché una volta consumato il primo piatto potrà lasciare il posto al cestino per il pane e, in conclusione, al dolce o alla frutta, dando così alla nostra tavola novembrina un tocco di allegra golosità.

Come sempre, chiudiamo con la #pubblicitàaggratis!
Tovaglia: Coin, presa a inizio anno ai saldi
Tovaglioli: Coin, presi – letteralmente – nel secolo scorso
Sottopiatti: Bialetti (ma li ho visti uguali in molti altri negozi, anche recentemente)
Piatti verdi: Spode “Ruskin House”, presi sullo shop on line della manifattura
Piattini con scena di caccia: Johnson Brothers “Tally Ho”, vintage, presi in un mercatino del riuso
Bicchieri: no brand, vintage, presi in un mercatino del riuso
Posate: Pinti 1829 “Sushi Queen”, prese su Amazon
Formaggera: no brand, vintage, presa in un mercatino del riuso
Cucchiaio con testa di lepre: Zara Home, preso un paio d’anni fa
Candelieri in legno: no brand, presi in un mercatino del riuso
Legatovagliolo: no brand, presi l’anno scorso da Eurostore
Beautiful table!
Thank you Pam ❤
Hai ragione, non è proprio il momento di toni cupi 😐 Questa tavola è serena, autunnale ma non malinconica; sa di erba verde che sbuca dal tappeto di foglie secche, di vitalità solo occultata.
Bel tema la caccia (finta) alla volpe: parla di grandi spazi, di emozionanti corse… e del piacere di ritrovarsi dopo, a tavola, a condividere lietamente cibo e racconti: un augurio per quando saremo usciti da questo tunnel, che prima o poi dovrà finire!
Sì, prima o poi dovrà finire: e più saremo saggi, responsabili e pazienti, prima finirà. Ma a quanto pare, capirlo è tanto, troppo difficile…