Sia lode ai francesi che si son presi a cuore i due bisogni fondamentali della società umana: il mangiar bene e l’eguaglianza civile. (Heinrich Heine)
Ed è di nuovo bianco e blu di primavera. In casa questa volta, per una tavola non certo formale ma comunque elegante, perfetta per una delle tante sere primaverili dalle temperature ancora un po’ capricciose. Le ho regalato, una volta tanto, un sapore un po’ francese: non troppo, ma quel che basta!

Come base, la mia passione del momento, l’apoteosi dello stile country francese: una tovaglia in Toile de Jouy, acquistata di recente da una piccola manifattura italiana. A mò di sottopiatto ho usato quelle che in teoria sarebbero tovagliette all’americana, ma che così disposte danno sostanza e ampiezza al posto tavola.

Tre i piatti, per tre diverse portate, da offrire con una scansione insolita e divertente. Una tazza da consommé per iniziare con un primo diverso, ancora caldo ma leggero e aromatico; un primo piatto piano per un’insalata ricca e gustosa e infine il piatto “tradizionale” per un ancora più tradizionale secondo. Li serviremo in pezzi dai diversi decori, un mix & match non troppo eccentrico ma sufficiente per accendere di originalità la tavola. È invece bianco e semplice il piattino per il pane.

Ricercate e pure di gusto un po’ francese le posate, con manico a effetto madreperla: manca il cucchiaio perché non è necessario, dal momento che il consommé si sorbisce direttamente dalla tazza, provvista dei due manici proprio per portarla alle labbra.

In stile retrò e molto adatti all’atmosfera francese anche i bicchieri, dal delicato decoro serigrafato.

Prima del dettaglio decorativo, un mea culpa: mancano i tovaglioli! Erano pronti, in lino chiaro, abbelliti da un lega tovaglioli blu ma… li ho dimenticati sulla credenza, e me ne sono accorta troppo tardi. Sappiate comunque che sì, quelli erano previsti!

Si diceva delle decorazioni. Così tanto tono su tono chiamava uno sprazzo di colore, ed eccolo qui, a centro tavola, con tre composizioni in scala ospitate da altrettante brocchette bianche e blu di dimensioni diverse. Le ho realizzate con quel che i balconi offrono in questo momento: è ancora poco, ma comunque sufficiente per dare alla tavola il giusto tocco di primavera.

Ed eccoci all’immancabile #pubblicitàaggratis, con una precisazione. Se mi seguite su Instagram o siete iscritti alla mia newsletter, saprete che da qualche giorno ho aperto una “vetrina” Amazon dove ho radunato oggetti di vario genere di cui spesso mi vengono chiesti riferimenti e provenienza. Se trovate qualcosa che vi piace e decidete di acquistarlo tramite la mia vetrina, per voi non cambia nulla, mentre a me riconoscono una piccola percentuale (in pratica, chiedete ad Amazon di offrirmi un caffè 😉 ). L’ho fatto perché mi è sembrato il modo più comodo e trasparente per dare indicazioni pratiche e veloci su dove trovare almeno parte delle cose che uso e di cui mi chiedete: la #pubblicitàaggratis resta comunque #aggratis perché nessuno mi paga per usare (e proporre) un oggetto piuttosto di un altro. Scusate la lungaggine, ma mi pareva corretto, utile e necessario. E ora, torniamo a noi!
Tovaglia: Confezioni Giuliana, presa su Amazon (la trovate nella vetrina, sezione “Tavola”)
Tovagliette / sottopiatto: non ricordo la marca, prese anni fa in un outlet per la casa (mai più viste da nessuna parte)
Piatto piano grande: Johnson Brothers “Old Mill”, vintage, preso in un mercatino del riuso
Piatto piano piccolo: Myott “Bountiful”, vintage, preso in un brocante a Nizza
Tazza da consommé: Alfred Meakin “Coaching Days”, vintage, presa in un mercatino del riuso
Posate: Eme, prese da Coin (ne trovate di molto simili nella vetrina, sempre sezione “Tavola”)
Bicchieri: no brand, vintage, presi in un mercatino del riuso
Brocchette, dalla più grande alla più piccola: Myott “Melody”, Enoch Wedgwood “Loch of Scotland”; Enoch Wedgwood, decoro ignoto. Recuperate in mercatini del riuso, tranne la piccolissima che è un regalo di Chiara Simonini / Enjoy coffee and more.
Fiori: dai miei balconi
Molto bella, come sempre d’altronde! Amo il blu, la tavola in blu … Una foto dei tovaglioli ce la mandi? Annodati, a forma di rosa, intrecciati con un nastro…sul web se ne vedono di tutti i tipi .. ma prima di mangiare è proprio necessario dedicare del tempo a smontare il tutto? Mi sembra sia più naturale prendere il tovagliolo semplicemente piegato o inserito in un anello e metterlo sulle gambe!
Buona giornata Elisa.
Ahimé niente foto dei tovaglioli, non l’ho proprio scattata. Erano semplicissimi tovaglioli in lino rustico bianco infilati in un legatovaglioli blu ad anello in corda. Vedo anch’io in giro costruzioni molto suggestive ma complicate, ma temo di non essere il tipo adatto per proporle, almeno per ora. Poi, come per tutto nella vita, mai dire mai…
Ciao Bianca, ho una curiosità: quando acquisti servizi o sottopiatti, insomma qualsiasi cosa per la tavola che sia nuovo, quanti ne compri? da 6? da 12? E quanto spazio ti prendono tutte queste cose, è un problema o hai la casa grande?
Considerando che acquisto molto vintage,non ho grande possibilità di scelta: si prende quel che c’è, e raramente sono pezzature importanti. Se prendo nuovo, comunque, difficilmente vado oltre i sei: se necessario, risolvo mixando!
Quanto alla casa, più che molto grande è molto piena: prima o poi dovrò decidermi a fare un “vide grenier”…
Basta una tovaglia a catapultarci in Francia! È curioso come possa mutare completamente la suggestione di questa bella tavola, in cui le stoviglie inglesi hanno stretto una perfetta “Entente Cordiale” col tessuto… La Toile de Jouy mi piace talmente che con essa ho foderato il divano del salotto, ma in versione a disegni rossi (e ricoperto di housse identiche, perché sarà anche sfoderabile, ma con gli assalti dei piccoli Unni…).
Continuo a immaginare che i tuoi armadi, credenze, cassetti siano stracolmi di tesori di vasellame e posate, genere deposito di Zio Paperone in certe vignette a tutta pagina…😉
Devo dire che l’immagine è piuttosto calzante 😄