È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.
(Antoine de Saint-Exupéry)
In collina, è giugno il mese delle rose. Là le piante se la prendono con comodo: ma quando infine sbocciano, è pura magia. Una magia che non si può non portare sulla tavola: e questa volta, in omaggio all’idea di una domenica finalmente serena e un po’ oziosa, ho pensato di proporvi l’idea per un brunch tutto ispirato alla regina del giardino.

Ovviamente ho lavorato, come sempre faccio, con quello che avevo in casa, in primis le rose, rigorosamente inglesi (le uniche capaci di reggere il clima e il terreno di collina) e rigorosamente rosa: per gli appassionati, in tavola vedrete due varietà David Austin, la Olivia Rose, più chiara, e la Gertrude Jekyll, più intensa. Proprio giocando sui due toni di rosa ho scelto il tovagliato, abbinando a una base molto accesa uno di quei pezzi vintage che ha solo bisogno del giusto tocco per creare meraviglia: è una vecchia tovaglia fatta a mano che alterna crochet e inserti in tessuto ricamati a delicati fiorellini.

E sopra? Sopra, rose a profusione. Grandi piatti inglesi sul verde fanno funzione di sottopiatto, abbinati a due piccoli capolavori sempre inglesi: piattini con un incantevole e ricco bordo a rose, e tazze da tè sempre a tema rose, ma con un decoro molto più delicato e minuto.

Quanto alla posateria, mi sono divertita a utilizzare delle posate dorate, per richiamare il profilo in oro zecchino delle porcellane e accendere di luce la tavola. I bicchieri invece, decorati da un delicato gioco di ghirigori verdi, perfetti per un allestimento immerso in un giardino.

Un insieme di grande impatto che, come è nel mio stile, non ha bisogno di chissà quali decorazioni: ecco quindi a centrotavola una semplice brocca in ferro smaltato, anch’essa decorata da una rosa, che ospita una semplicissima composizione fatta di rose e fiori di sambuco.

Foglie di sambuco decorano anche i tovaglioli bianchi.

Tra le rose, siamo pronti a dare il benvenuto all’estate.

Ovviamente, ecco in chiusura la nostra tradizionale #pubblicitàaggratis!
Tovaglia rosa: Zara Home, presa un bel po’ di anni fa
Tovaglia in crochet: fatta a mano, vintage, presa in un mercatino del riuso
Tovaglioli in lino ricamato: presi l’anno scorso a Venezia
Piatti grandi verdi: Spode decoro “Ruskin House”, presi on line sul sito della manifattura (prima della Brexit)
Piatti con le rose: Colclough decoro “Enchantement”, vintage, regalo di Chiara Simonini / Enjoycoffeeandmore
Tazze con le rose: Aynsley, vintage, prese anni fa ad un mercatino antiquario
Posate:Exact, prese anni fa su Amazon (non si trovano più, ma se vi piacciono ne ho messe di analoghe nella mia vetrina)
Bicchieri: no brand, presi anni fa in un outlet per la casa (se ricordo bene…)
Brocca: no brand, recente, presa in un mercatino del riuso
Rose e fiori di sambuco: dal non-giardino di collina
Che belle porcellane! Che bella aria di primavera e di fresco.! Le tue tavole sono sempre così garbate e invitano proprio a sedersi al tavolo! Anna!
Un altro mix andato perfettamente a segno: i piatti verdi, che da soli mi sarebbero sembrati più autunnali, si accendono e giocano con il rosa della tovaglia e i deliziosi piattini; perfetto per una fresca, elegante tavola en plein air!
Sono anch’io fanatica delle rose inglesi, e la mia preferita è proprio la Gertrude Jekyll, profumatissima…